La versione on-line del quotidiano continua a ospitare violenti attacchi a Israele
l'esempio di un articolo che trasforma la barriera di sicurezza nel "muro dell'apartheid"
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Data: 12/07/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Israele: si al muro che spaccherà in due Gerusalemme
L'edizione on-line dell'UNITA' continua a ospitare articoli improntati alla totale negazione delle ragioni di Israele e alla sua demonizzazione.
Di seguito un articolo dell'11-07-05 che disconosce totalmente le ragioni di sicurezza per la costruzione della barriera difensiva, presentandola come uan misura di apartheid.
Ecco il testoLa politica della separazione fisica tra israeliani e palestinesi voluta dall’esecutivo guidato da Ariel Sharon sembra aver lanciato la campagna delle "grandi opere". Il governo israeliano, con il beneplacito dei laburisti, ha infatti approvato il nuovo tracciato della cosiddetta "barriera di sicurezza", un muro che di fatto separerà Gerusalemme est dal resto della Cisgiordania. Così la città considerata sacra da tre religioni monoteiste subirà una ulteriore ferita: gli israeliani tentano di chiudersi in zone che si vorrebbero al riparo da attentati palestinesi mentre questi ultimi verranno ghettizzati ancora una volta, costretti a spostarsi da una parte all’altra della barriera superando estenuanti controlli. L'Anp, l’Autorità nazionale palestinese si vede ancora una volta umiliata da una decisione definita «unilaterale» che di fatto implica una spartizione della città neanche fossimo nella Berlino dell’immediato dopoguerra.
Tutto pronto quindi: la barriera, che sarà lunga decine di chilometri, secondo il vice premier e ministro dell' industria e commercio Ehud Olmert, dovrebbe divenire operativa già il prossimo settembre, sempre che i lavori vengano completati in tempo. Da allora i plaestinesi che volessero andare nella parte est della loro città dovranno passare attraverso 12 varchi controllati giorno e notte da soldati israeliani.
Il tracciato della barriera di cemento armato, alta otto metri e fornita di sofisticate apparecchiature elettroniche di osservazione e di allarme, tentarà di aggirare le decine di ricorsi che sono stati presentati alla Corte Suprema da palestinesi che si ritengono danneggiati dall’opera. Questa infatti passerà in mezzo ad affollati quartieri arabi. Sono da considerarsi quindi come palliativi il pacchetto di misure approvate da Sharon per tentare di ridurre "i disagi" che la barriera causerà a 55 mila palestinesi, un quarto del numero stimato degli abitanti arabi di Gerusalemme est. In pratica le decine di migliaia di persone che affollano il campo profughi di Shuafat e il villaggio di Aqab. Nelle intenzioni del governo israeliano dovrebbe essere fornito anche un servizio di scuola bus per i 3.600 ragazzi palestinesi che vanno a studiare nella parte "protetta" di Gerusalemme.
Netta la condanna dell' Anp. Si tratta, ha detto, «di un atto unilaterale volto a stabilire il futuro di Gerusalemme» al di fuori di ogni negoziato.I palestinesi rivendicano i quartieri orientali di Gerusalemme, occupati da Israele nel 1967, in quanto destinati a divenire capitale di un futuro stato di Palestina. Israele, a sua volta, ha proclamato Gerusalemme sua «eterna e indivisibile capitale», status non riconosciuto dalla comunità internazionale.
Sono già 650 i chilometri di barriera fatti costruire da Israele al confine con la Cisgiordania, una decisione senza precedenti. Per i palestinesi il «muro di apartheid» ha il fine di fissare unilateralmente i confini di Israele e di ostacolare la costituzione di uno stato di Palestina. Tra l’altro la decisone del governo di Sharon aveva già ottenuto più volte la condanna dell’Alta Corte di Giustizia dell'Aja: la barriera è illegittima in quanto in gran parte costruita nel territorio cisgiordano appartenente ai palestinesi.
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