Secondo Igor Man il fondamentalismo inzia nel '67
come dare la colpa del terrorismo a Israele contro la storia e il buon senso
Testata: La Stampa
Data: 11/07/2005
Pagina: 1
Autore: Igor Man
Titolo: Fermezza non leggi speciali
LA STAMPA di lunedì 11 luglio 2005 pubblica un'editoriale di Igor Man sugli attentati di Londra, "Fermezza non leggi speciali".
Man riconduce il fenomeno del fondamentalismo islamico e del terrorismo al... 1967 e alla vittoria israeliana nella guerra dei sei giorni.
Una ricostruzione che salta a piè pari la storia del fondamentalismo e dell'elaborazione della sua ideologia che precede di decenni la guerra del 67.
Una ricostruzione, inoltre, che trascura il fallimento sociale ed economico, prima che militare, del modello nasseriano. E il potente aiuto dato al fondamentalismo dalla soppressione di ogni altra forma di opposizione.
Una ricostruzione, in sintesi, del tutto inattendibile. Ma tale da far ricadere su Israele e sulla sua vittoria in una guerra difensiva, la responsabilità del terrorismo che insanguina l'Occidente.
E tanto basta, a quanto pare, per Igor Man.
Ecco cosa scrive Man nel passaggio centrale del suo articolo:
L’esplosione rivela piuttosto un rovinoso fallimento politico quellod el nazionalismo laico o laicizzante. Codesta presa di coscienza ha una data, il 1967, subito dopo la Guerra dei sei Giorni che travolse con Nasser, l’ideologia del riscatto arabo, in particolare, terzomondista, in generale.
Da quell’ estate lontana e fatale comincia la ricerca, confusa e/o violenta di un "sistema" che faccia ritrovare ai popoli musulmani, segnatamente del Vicino Levante, il ruolo che svolgevano in un tempo antico assai, il tempo del Califfato, idealizzato oltre ogni ragionevole misura, riesumato dalla tragedia palestinese, piaga oramai purulenta da cui nasce il Pretesto
Persino l'ideologia "neo-califfale" di al Qaeda, viene ricondotta alla "questione palestinese", nonostante questa organizzazione abbia portato "giustificazioni" del tutto diverse delle sue azioni criminali.
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