Spazio alla propaganda palestinese, non all'informazione
in un'articolo sulla barriera difensiva di un chilometro che Israele vuole costruire al largo delle sue coste
Testata:
Data: 20/06/2005
Pagina: 8
Autore: un giornalista
Titolo: Gerusalemme ora prepara anche il « muro nell'acqua»
Breve articolo sulla barriera di sicurezza di 1 Km che Israele intende costruire nelle sue acque territoriali, sul CORRIERE DELLA SERA di lunedì 20 giugno 2005. Spazio alle proteste palestinesi, non, per esempio, sulle forniture d'armi via mare ai vari gruppi (qualcuno ricorda il caso Karine A?). Nel complesso, una visione molto squilibrata.
Ecco l'articolo:Una barriera di sicurezza, in parte rigida, in parte fluttuante, che si allunga verso il Mediterraneo.
Prima di consegnare la Striscia di Gaza al controllo palestinese, gli israeliani hanno in mente di costruire lungo il confine Nord una rete di protezione che attraversi anche l'acqua e scoraggi ogni eventuale attacco via mare.
Immediate le critiche dall'Anp: « C'è già un muro sulla terra — ha detto il capo dei negoziatori palestinesi Saeb Erekat — . Ora ne fanno uno in acqua. Domani finiranno col costruirne uno anche in cielo. Tutto questo non porta pace e sicurezza » .
Il progetto della barriera prevederebbe una prima parte, che inizia dalla costa ed entra nel mare per 150 metri, totalmente in mattoni: un vero muro costruito sul fondale marino. Per altri 800 metri verso il largo ci sarà poi una barriera fluttuante di circa 1,8 metri di altezza. Un chilometro di protezione, dunque, che rispetterà le regole marittime internazionali e servirà a bloccare o almeno segnalare eventuali imbarcazioni dirette verso le coste israeliane.
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