L'Italia finanzia la cura di mille bambini palestinesi in Israele
la cronaca di Mara Gergolet
Testata: Corriere della Sera
Data: 10/06/2005
Pagina: 15
Autore: Mara Gergolet
Titolo: Mille bambini palestinesi curati in Israele grazie all'impegno italiano
Il CORRIERE DELLA SERA di venerdì 10 giugno 2005 pubblica a pagina 15 una cronaca di Mara Gergolet sul progetto di cura dei bambini palestinesi in Israele, finanziato dalla Regione Toscana.
Ecco l'articolo:Questa è una storia qualunque, la storia di una famiglia di Betlemme e del loro bambino. Il bambino si chiama Saaba Tabi ma potrebbe chiamarsi Zaid, o anche George o Adel e potrebbe vivere a Jenin Gaza o Nablus... » .
Così inizia un articolo di Manuela Dviri, uscito sul Corriere il 22 febbraio 2003. E questa è la storia di un ( laicissimo) miracolo nato da quelle righe, una storia di generosità e convivenza che è stata più forte dell'Intifada e delle bombe. Inizia due anni fa, si svolge tra Israele, i Territori palestinesi e l'Italia. E ha salvato la vita a mille bambini palestinesi.
Quell'articolo raccontava di Saaba, 7 anni: « Un mese fa, gli sono apparse delle strane macchie blu su tutto il corpo. Un esame del sangue e poi subito, la diagnosi. « Leucemia acuta — ha confermato un medico dell'ospedale di Betlemme — . Dovete farlo curare in Israele, qui, purtroppo, non possiamo far niente per lui » . Le cure vanno benissimo, « a Gerusalemme i medici israeliani sono stati bravissimi e gentilissimi » . Però il denaro finisce: gli ospedali israeliani, in deficit, non possono curare gratis i bimbi palestinesi.
« Che fare con Saadi? — scrive Manuela — .
Possibile che dal mondo siano arrivati miliardi ad Arafat e nulla viene dato per curare bambini palestinesi da ottimi medici israeliani? » . La risposta sarà travolgente. La Regione Toscana si offre di curare gratis Saadi a Firenze. Emergono decine di casi gravissimi: tumori, malattie cardiache. Segnalati anche da chirurghi come l'israeliano Raphael Walden, che nei fine settimana fanno visite gratis nei Territori. Dall'Italia arriva un'idea insolita e geniale. La difende Massimo Toschi, consigliere « per la pace » della regione Toscana: destiniamo i nostri fondi per la cooperazione internazionale agli ospedali di Gerusalemme e Tel Aviv, aiutiamoli a creare una rete con i medici palestinesi. Coinvolge il Centro Peres in Israele, il chirurgo arabo Anwar Dudin. Un mese fa il progetto ha tagliato un traguardo incredibile: 1.000 bambini palestinesi salvati. Ieri sera, Manuela Dviri, Massimo Toschi e Anwar Dudin, hanno ricevuto a Tel Aviv il premio Shimon Peres per la pace. A consegnarglielo, il vicepresidente del Parlamento palestinese Ghazi Hananiya e il vicepremier israeliano Shimon Peres. Hanno fatto di più che creare una rete medica: hanno dato a due società in conflitto la possibilità di collaborare. Dice Dudin: « Mille famiglie arabe hanno trovato amici israeliani » . Dice Manuela: « I palestinesi possono chiudere gli occhi per anni, ma quando li riapriranno noi saremo ancora qui. Gli israeliani possono fare lo stesso, ma i palestinesi non scompariranno. E quando tutti gli osservatori internazionali se ne andranno, questi due popoli resteranno qui, a dover dividere questa terra » .
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