Pari opportunità nel campo del terrorismo: Hezbollah all'avanguardia. Loro hanno una dirigente, non attentatrici suicide come Hamas
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Testata: Corriere della Sera
Data: 02/06/2005
Pagina: 13
Autore: Elisabetta Rosaspina
Titolo: Rima, donna in carriera tra i barbuti Hezbolla
Manderebbe i suoi figli a morire "martiri", come fanno le madri palestinesi con i loro. Cioè li spingerebbe ad attentati terroristici suicidi. E' consigliere nel Politburo del "movimento di resistenza", vale a dire il gruppo terroristico antisemita Hezbollah ("Quello che l'Occidente vorrebbe disarmare", commenta l'ineffabile giornalista che la intervista).
Si chiama Rima Fakhry, ed'è presentata da Elisabetta Rosaspina sul CORRIERE DELLA SERA di giovedì 2 giugno 2005 come un esempio di emancipazione della donna araba.

Ecco l'articolo

Il più emancipato è certamente suo marito.
Che non vede nulla di strano o di allarmante nel fatto che lei, Rima Fakhry, 39 anni e quattro figli, sieda nel « politburo » degli Hezbollah, prima e unica donna tra diciassette barbuti consiglieri, lo stato maggiore del movimento islamico nazionalista in Libano. A pochi giorni dalla seconda domenica elettorale, quella che si limiterà a ratificare il monopolio del « partito di Dio » sulla regione meridionale del paese ( la seconda circoscrizione chiamata alle urne, dopo Beirut, e prima del Monte Libano e della Valle della Bekaa), Rima è indaffaratissima: c'è da completare l'ultima analisi di politica interna per il vertice dell'organizzazione, Sheikh Nasrallah. C'è da monitorare l'elettorato sul campo: anche se il risultato del voto è blindato, una scarsa affluenza alle urne non gioverebbe al potere contrattuale degli Hezbollah in parlamento. E poi sì, ci sono pure i ragazzi a casa da seguire e un marito, tollerante, ma sicuramente non ancora avvezzo a occuparsi del ménage domestico.
Se esiste un punto d'incontro fra il severo diritto di famiglia dell'Islam e la duttilità di una donna in carriera, è qui: nel salottino degli Hezbollah, al secondo piano di una palazzina di Haret Hreyk, il loro quartier generale a Beirut. Nella penombra gelata da una potente climatizzatore, Rima concede agli sguardi estranei soltanto le mani bianche e un viso giovane e rotondo. Tutto il resto è coperto dal velo e dall'abito a maniche lunghe, rigorosamente neri.
Nessuna stretta di mano ai suoi colleghi: è vietato, sono uomini, seppure compagni di idee, riunioni e battaglie.
No, il primo colpo d'occhio non rimanda l'immagine di una suffragetta. Ma sotto il foulard color pece, ragiona una manager delle pari opportunità: « Non vedo una grande differenza fra uomini e donne, in politica. Il semplice fatto di essere una donna non rappresenta un valore aggiunto, ma sono certamente favorevole all'aumento della presenza femminile in parlamento. Le deputate hanno più attenzione degli uomini ai problemi delle famiglie e dei bambini » . Pensa a candidarsi? « Io no, e comunque questa volta non c'è stato tempo sufficiente per individuare qualche candidata. Ma ne abbiamo già discusso e sarà forse per le prossime elezioni. Bisognerà persuadere la popolazione » . Intende l'ala dura degli Hezbollah? « C'è molta disciplina tra noi. Se la leadership indicasse una candidata da votare, nessuno si metterebbe a discutere » .
Se toccasse a lei, Rima lavo rerebbe — è quasi superfluo dirlo — soprattutto sulla condizione femminile: « Non è vero che la nostra società è maschilista. Nel mondo sciita, il 60 per cento della popolazione universitaria è femminile. Tuttavia la situazione della donna in Libano può e deve migliorare parecchio » . Più libertà? « Più rispetto, innanzitutto — corregge lei — . Se fossi parla mentare proporrei una legge per restringere lo sfruttamento del corpo femminile sui giornali, alla tivù, sui cartelloni pubblicitari » . Non ci sono altre priorità? « L'obbligo scolare. Andrebbe portato all'età di 14 anni, e dovrebbe essere fatto rispettare anche per le bambine. E' un problema di povertà più che di mentalità: i genitori con molti bambini pagano le spese scolastiche solo ai maschi » .
Quanto ai suoi quattro figli, equamente ripartiti tra i due sessi, Rima non fa differenze: « Ricevono tutti la stessa educazione. Però non manderei le ragazze alla scuola militare » .
Nessuna madre vede volentieri i propri figli prepararsi alla guerra, neppure se sono maschi, no? « Dipende. Non capisco le accuse di insensibilità alle madri palestinesi, perché spingono i loro figli al martirio. Personalmente amo i miei bambini più della mia stessa vita, ma se fosse necessario per difendere il paese, la sovranità e il bene del mio popolo, non esiterei a mandarli a combattere » . E a morire? « Se tornano vivi, meglio. Ma se diventassero martiri, sarei molto orgogliosa di loro » .
Rima non pensa che un mondo governato da una mentalità muliebre sarebbe migliore: « E' irrealistico pensare che le madri possano trovare una soluzione ai conflitti. E non credo neppure che le donne possano alzare il livello della moralità in parlamento. Di solito prendono purtroppo i difetti maschili » . Le donne de gli Hezbollah s'interessano di politica? « Non molto. Organizziamo conferenze perché partecipino alle manifestazioni con consapevolezza e non solo per cieca obbedienza » . Prima linea esclusa, le Hezbollah lavorano massicciamente nelle retrovie e nell'organizzazione sociale: « Scuole, ospedali, televisioni, informazione. Le donne sono la maggioranza tra i medici, i giornalisti, i volontari — informa Rima — e s'impegnano anche nel movimento di resistenza » . Quello che l'Occidente vorrebbe disarmare: « Non c'è ancora una decisione finale — replica Rima — , ma non consegneremo le armi finché ci saranno ragioni di sicurezza territoriale in Libano e il rischio di nuove invasioni israeliane » .
La prima e unica dirigente politica degli Hezbollah, laureata all' Università Americana di Beirut, assicura di non nutrire ostilità per gli Stati Uniti: « Ma soltanto per il presidente Bush e il suo governo. Vogliamo imparare tutto ciò che c'è di buono nel mondo occidentale e mi appello alle donne europee: incontrarci e conoscerci ci aiuterebbe molto » . Un modello di successo femminile cui ispirarsi? Rima riflette e sorride. Facile: « Fatima, la figlia del Profeta » .
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