Violenza interpalestinese: giornalista ucciso a Ramallah
una cronaca corretta e un titolo ambiguo
Testata:
Data: 31/05/2005
Pagina: 13
Autore: un giornalista
Titolo: Ramallah, assassinato il giornalista Rantisi
L'UNITA' di martedì 31 maggio 2005 pubblica a pagina 13 un articolo su un omicidio dovuto alla violenza interna palestinese. Il titolo, "Ramallah, assassinato il giornalista Rantisi", non chiarisce che il delitto è stato compiuto con ogni probabilità da palestinesi: Rantisi potrebbe così essere creduto una vittima del conflitto con Israele.

Ecco il testo:

Un brutale assassinio ha scosso il mondo dell'informazione palestinese e l'intera popolazione di Ramallah (Cisgiordania), riproponendo l'emergenza sicurezza nei Territori dove dettano legge i gruppi armati dell'Intifada e le organizzazioni criminali, nonostante gli sforzi fatti sino a oggi dal presidente Abu Mazen (Mahmud Abbas) per riprendere il controllo della situazione. A cadere l’altra notte sotto i colpi sparati da ignoti è stato Samir Rantisi, un giornalista molto noto in Cisgiordania che per lungo tempo è stato il braccio destro e il portavoce dell'ex ministro dell'informazione Yasser Abed Rabbo. Due anni fa era stato tra i promotori palestinesi e israeliani dell'Iniziativa di Ginevra, un piano di pace che ha raccolto ampi sostegni in Europa ma che non ha convinto il premier israeliano Ariel Sharon e ha trovato numerosi oppositori nel campo palestinese.
Gli assassini due e a volto coperto, secondo la versione ufficiale - sono penetrati nell'abitazione di Rantisi, in un quartiere residenziale alla periferia di Ramallah, e lo hanno freddato nella camera da letto. La polizia ieri mattina ha spiegato che l'omicidio è stato compiuto da criminali comuni. Questa tesi non trova però riscontro nel resoconto dell'accaduto fatto dai familiari del giornalista secondo i quali i killer non hanno
portato via nulla e hanno subito colpito Rantisi. A Ramallah diverse persone affermano che il giornalista è rimasto vittima di una vendetta, forse legata al periodo in cui il giornalista svolgeva le funzioni di portavoce del ministero dell'informazione, al centro negli anni passati di due inchieste sulla corruzione. Un impegno che può essere costato la vita al coraggioso reporter.
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