La persecuzione è "antigiudaica", non antisemita. Allora si può stare tranqulli
Franco Cardini disvelato a 8 e mezzo
Testata: Data: 30/05/2005 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: Otto e Mezzo
Nella trasmissione OTTO e MEZZO di venerdì 27 maggio 2005 lo Storico prof. Franco Cardini ha illuminato il giornalista Carlo Panella ed il pubblico tutto insegnando, da Storico, che nel mondo islamico non è mai esistito l’anti-ebraismo, bensì soltanto l’anti-giudaismo: differenza che solo uno Storico poteva rilevare, ma che era sfuggita al giornalista nel suo libro "La congiura ebraica". I seicento ebrei di Medina sono perciò stati condannati allo sgozzamento dal Profeta Maometto perché giudei, non perché ebrei o semiti. Le tribù ebraiche annientate nel VIII secolo da re Idris in Marocco ( ad imitazione del Profeta), l’abito giallo ordinato agli ebrei da El Mutawakil, una corda al posto della cintura e delle pezze colorate sulla schiena, la distruzione di sinagoghe in Iraq a metà 800, il Patto di Omar con le sue leggi razziali e l’obbligo di portare particolari segni sugli abiti (in Europa diverrà più tardi la stella o la fascia gialla), la costrizione nel 1000 di El Hakim in Egitto a portarsi appresso un piccolo vitello di legno, poi delle palle di legno, ed infine pezzi di legno di tre chili legati al collo, il massacro di ebrei del 1006 a Granata, la legalizzazione della caccia all’ebreo con il re del Marocco nel 1033 e relativo massacro di 6.000 di loro, la brutale persecuzione nel Nord Africa (1147) da parte degli Almohadi che durerà sino al 1212, il turbante giallo reso obbligatorio dai Mamelucchi 1301, le ulteriori distruzioni di sinagoghe per decreto governativo, i pogrom in Marocco (XV sec.) ai quali sopravissero solo undici ebrei (forse perché non giudei ?), la creazione dei ghetti ("mellaha" in Marocco e "Hara" in Tunisia) e così via tra tasse speciali, taglie, "capitolazioni", ed, a capriccio, limitazioni e vessazioni di ogni genere, in continuazione, sino ai massacri del 1785 in Libia, agli stermini ad Algeri (1805-815-830), alle persecuzioni a Damasco, al massacro ad Hebron nel 1929 della comunità ebraica con la supervisione del Muftì di Gerusalemme, zio di Arafat, l’esclusione in Iraq dai pubblici uffici con pogrom a Bagdad (1936), l’assassinio nel 1941 sempre a Bagdad di 180 ebrei con più di centinaia di feriti, l’uccisione di decine di ebrei nel 1947 ad Aleppo,l’incendio di quattro grandi sinagoghe con abitazioni saccheggiate e distrutte, sono stati per il Professore e Storico Franco Cardini semplici idiosincrasie per il giudaismo, non certo, nel tollerante aperto Islam, furioso odio per la gens ebraica.
Con la proclamazione dello Stato di Israele, giorno della catastrofe per i Palestinesi e vero- forse unico- momento critico anche per il dott.Cardini ("il conflitto israeliano (non giudaico)- palestinese") si rinnovò tuttavia la consueta CACCIA ALL’EBREO, pardon! al GIUDEO, con centinaia di morti, feriti ed arresti in massa in Egitto, Siria ed Iraq, l’esodo e l’espulsione di oltre 800.000 (forse un milione) di ebrei,o giudei ?, dai Paesi Arabi, dopo essere stati spogliati di ogni loro bene. Ma non è stato odio razziale bensì semplice spirituale teologico didattico antigiudaismo.
Del resto anche Hitler, poco teologo, forse più "da giornalista", quindi con minore consapevolezza semantica degli Storici, aveva sempre parlato di "Juden" e di Paesi "Judenrein", come i Palestinesi di Giudea, Samaria e Gaza desiderano sia il loro stato democratico.
La giornalista e co-conduttrice della trasmissione, la signora Ritanna Armeni, m’è sembrata visibilmente soddisfatta, sollevata nello spirito e purificata nell’animo dalla dotta argomentazione, che toglieva peso ed autorevolezza al testo del collega Carlo Panella, alle sue tesi troppo giornalistiche forse partigiane, comunque incapaci di distinguere con l’acume dello storico la zuppa dal pan bagnato.
Alberto Hammerman
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