Il terrorismo è la negazione assoluta dei diritti umani
ma Amnesty International è distratta
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Data: 26/05/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Il terrorismo è la negazione suprema dei diritti umani
E' stato presentato ieri, mercoledì 25 maggio 2005, il rapporto di Amnesty International sulla violazione dei diritti umani nel mondo nel 2004.
Vi si trova una condanna degli Stati Uniti perchè "quando il Paese più potente del mondo si fa beffe del primato della legge e dei diritti umani concede agli altri paesi la licenza di compiere abusi impunemente". I governi impegnati nella lotta la terrorismo "non hanno voluto ammettere la mancanza di successo nella lotta al terrorismo, portando avanti strategie fallimentari, ma politicamente convenienti".

Sotto accusa è anche Israele dato che "determinati abusi dell'esercito israeliano sono da considerarsi crimini contro l'umanità e crimini di guerra", categorie nelle quali rientrano "le uccisioni illegali e l'estesa e indebita distruzione di proprietà". Condanna anche per la barriera di sicurezza.

Dunque, per i difensori dei diritti umani di Amnesty le varie dittature del mondo hanno aspettato il "patriot act" per ritenersi autorizzate a torturare impunemente...
I responsabili di Abu Ghraib sono stati processati e condannati, ma gli Stati Uniti "si fanno beffe del primato della legge e dei diritti umani".
La guerra al terrorismo è un fallimento, giudizio politico e strategico tutt'altro che dimostrato che nulla ha a che vedere con la difesa dei diritti umani.

L'uccisione dei capi terroristi, la demolizione della case dei famigliari dei terroristi suicidi sono "crimini contro l'umanità": lo è in genere, per Israele, l'autodifesa.

Complessivamente, da queste anticipazioni del rapporto di Amnesty, emerge un forte pregiudizio nei confronti delle democrazie e della tutela della sicurezza dagli attacchi terroristici.
Questi ultimi non sono riconosciuti come il vero, grande assalto ai diritti umani del nostro tempo, ma passano come un fenomeno secondario di fronte ai problemi posti dalle risposte dei governi.

Ma un'etica dei diritti umani che condanni la difesa efficace dagli attacchi indiscriminati di gruppi dediti all'omicidio di massa è destinata al più completo fallimento, a cadere in contraddizione con se stessa e a gettare discredito sugli ideali a cui si ispira.


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