Il CORRIERE DELLA SERA di mercoledì 25 maggio 2005 pubblica a pagina 16 un trafiletto dal titolo " Sharon attacca: « Gli arabi non sanno stare ai patti »".
In esso non viene riportata la conclusione del discorso del leader israeliano: contano i fatti, non le parole, anche quelle scritte.
Ecco il testo:Polemica presa di posizione del premier israeliano Ariel Sharon che, a una conferenza a porte chiuse organizzata per lui da un'associazione ebraica di New York, non ha avuto remore nell'affermare di essere scettico circa il valore e l'attendibilità degli accordi sottoscritti dai Paesi arabi. « Senza offesa per il mondo arabo » , ha osservato Sharon, forse per ingraziarsi un uditorio dal quale poco prima era stato contestato per il piano di ritiro da Gaza, « bisogna dire che i loro accordi, le dichiarazioni e i discorsi non valgono la carta su cui sono scritti » .
A pagina 7 di CITY di martedì 24 maggio 2005la redazione riporta un trafiletto, ripreso da ANSA dal titolo "Ritiro da Gaza, Sharon contestato a New York", ancora piuù incompleto del trafiletto del CORRIERE:Neppure in terra americana Ariel Sharon è al riparo dalle critiche al piano di ritiro da Gaza. Il premier israeliano è stato duramente contestato a New York, dove ha incontrato le associazioni ebraiche nel tentativo di convincerle della bontà dell'iniziativa. (Ansa)
Ecco invece un lancio AGI, che da la notizia in modo più completo:(AGI/AFP) - New York, 24 mag. - Clamorosa presa di posizione
del primo ministro israeliano Ariel Sharon che, intervenendo a
una conferenza a porte chiuse organizzata per lui da
un'associazione filo-ebraica di New York, non ha avuto remore
nell'affermare di essere profondamente scettico circa il valore
e l'attendibilita' degli accordi sottoscritti dai Paesi arabi:
a dispetto dell'intento del suo stesso ministro degli Esteri,
Sylvan Shalom, di lanciare una campagna di distensione per
normalizzare i rapporti con una decina di essi e allacciare
quindi regolari relazioni diplomatiche. "Senza offesa per il
mondo arabo", ha osservato Sharon, forse per ingraziarsi un
uditorio dal quale solo poco prima era stato pesantemente
contestato per il suo piano, finalizzato al completo ritiro
unilaterale dalla Striscia di Gaza entro l'estate, "bisogna
dire che i loro accordi, le dichiarazioni e i discorsi non
valgono la carta su cui sono scritti. Nessuno che non viva
nella regione del Medio Oriente e' in grado di comprendere", ha
insistito il premier d'Israele, citato dai mass media del suo
Paese, "che la' le parole come sono formulate sovente offrono
garanzie assai limitate. Cio' che conta davvero", ha spiegato,
"sono le azioni, i fatti". Sharon e' in visita privata di tre
giorni nella megalopoli americana, e non ha in programma
incontri a livello formale con le autorita' degli Stati Uniti,
ove oggi arrivera' invece per un'inedita missione ufficiale il
presidente dell'Autorita' Nazionale Palestinese, il moderato
Mahmoud Abbas alias Abu Mazen; il leader dell'Anp dopodomani
sara' ricevuto dal presidente George W. Bush alla Casa Bianca.
(AGI)
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla direzione del Corriere della Sera, City, Ansa e Agi . Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita. lettere@corriere.it ; cityroma@rcs.it ; redazione.internet@ansa.it ; redazione@agi.it