Negare il diritto all'esistenza di Israele non è "xenofobia"
assoluzione per gli squadristi rossi
Testata:
Data: 18/05/2005
Pagina: 4
Autore: un giornalista
Titolo: Razzismo in ateneo? No grazie!
Il CORRIERE DELl'UNIVERSITA' E DEL LAVORO dell'8 maggio 2005 pubblica a pagina 4 un articolo nel quale, dopo le dichiarazioni del rettore Ezio Pellizzetti, che negano l'antisemitismo nell'ateneo, si legge:
In effetti più che una rivendicazione razzista la protesta degli studenti del collettivo appare come una rivendicazione politica, come una chiara e ferma protesta nei confronti di chi si oppone alla nascita di uno Stato palestinese in Terra Santa. Che con la xenofobia sembra davvero avere poco a che fare.
Da parte nostra osserviamo: 1) non si capisce perchè indirizzare una "chiara e ferma protesta nei confronti di chi si oppone alla nascita di uno Stato palestinese in Terra Santa" verso il governo israeliano, dato che Sharon si è espresso a favore della nascita di uno Stato palestinese 2)chiedere che ai rappresentanti di uno Stato sia negato il diritto di parola e chiedere, per di più, l'adesione a un boicottaggio accademico basato su false accuse (l'Univerisità di Haifa avrebbe minacciato di licenziamento un suo professore di estrema sinistra, ma ciò è falso) non significa contestare una qualsiasi politica, ma la legittimità stessa di quello Stato 3) perchè nessuna protesta contro la Russia impegnata nella guerra in Cecenia o, a suo tempo, contro l'Iraq di Saddam Hussein? (abbiamo appreso in queste settimane degli stretti rapporti esistenti da lunga data tra l'ateneo torinese e quelli iracheni) 4) ammesso di essere in presenza di una "contestazione politica", questa è espressa cercando di impedire lo svolgimento di una lezione universitaria, lanciando razzi e uova marce e profferendo minacce di morte: sono modalità legittime?
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