Pulizia etnica in Israele? Propaganda smentita dalla storia e dalla demografia
ma rilanciata dalle agenzie di stampa e dal quotidiano gratuito
Testata:
Data: 17/05/2005
Pagina: 5
Autore: la redazione
Titolo: Abu Mazen:
CITY di lunedì 16 maggio 2005 pubblica un articolo dal titolo: "Abu Mazen: "Israele per noi fu un crimine. Niente pace senza Palestina indipendente".


RAMALLAH (Cisgiordania) . "Il nostro popolo e le future generazioni non dimenticheranno mai. Quel giorno fu commesso un crimine contro il nostro popolo, che fu sradicato dalla sua terra e costretto a fuggire in tutte le parti del mondo". Lo ha detto il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) durante la commemorazione della Nakba, la catastrofe, ovvero la fondazione di Israele, il 15 maggio 1948. Dopo la nascita dello Stato ebraico, pulizia etnica e fughe di massa portarono circa 700 mila palestinesi a perdere la propria casa nel territorio divenuto israeliano (nella foto Reuters, un profugo che ha conservato la chiave della sua casa sperando di tornarci). La richiesta dei rifugiati e dei loro discendenti (circa 4 milioni stando alle stime dell'Onu) di tornare nelle loro case - in una terra dove qualsiasi ebreo del mondo può invece trasferirsi quando vuole - è considerata da Israele uno degli ostacoli maggiori nel cammino verso un accordo di pace. "Non ci sarà pace senza la nascita di uno Stato palestinese, con Gerusalemme capitale", ha detto Abu Mazen. (AGI, Ansa)
CITY non ha mai pubblicato articoli sui profughi ebrei cacciati dai paesi arabi e reintegrati in Israele. In questo articolo non viene nemmeno accennato al fatto che i palestinesi sono rimasti profughi proprio a causa del rifiuto dei loro "fratelli arabi" ad accoglierli, così come ha fatto Israele per gli ebrei.
Visto che le parole propagandistiche di Abu Mazen non solo non vengono criticate ma sono addirittura rafforzate dal commento del giornalista, si suppone che la redazione di CITY sia d'accordo con gli arabi più intransigenti che mirano alla distruzione dello Stato di Israele. Inoltre parlare di pulizia etnica è una vera e propria falsità dato che Israele ha accolto gli arabi e ha dato loro la cittadinanza, anche a quelli di loro che predicano la distruzione dello Stato in cui vivono. La redazione di CITY (o quella dell'AGI e dell'ANSA) dovrebbe spiegare quindi ai lettori in cosa consiste la pulizia etnica commessa da Israele, visto che i cittadini arabi israeliani sono passati da alcune migliaia nel 1948 a 2 milioni, cioè il 20% della popolazione totale, nel 2004.


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