L'editore di Haaretz spiega perchè in Israele parte della sinistra appoggia Sharon
in un'intervista a Davide Frattini
Testata:
Data: 22/04/2005
Pagina: 15
Autore: Davide Frattini
Titolo: "Noi di Haaretz da sinistra teniamo per Sharon"
Il CORRIERE DELLA SERA di venerdì 22 aprile 2005 pubblica a pagina 15 un'intervista di Davide Frattini ad Amos Schocken, editore del quotidiano israeliano di sinistra Haaretz.

Ecco il testo:

Il palazzone di Haaretz è piantato in una zona industriale di Tel Aviv, dove il bianco degli edifici Bauhaus viene sovrastato dall' « abito di cemento e asfalto che vestirà Israele » , celebrato in una canzone sionista degli Anni Trenta. Allora l'imprenditore tedesco Salman Schocken comprò il giornale dal gruppo che l'aveva fondato nel 1919 e da allora resta una questione di famiglia. Il nipote Amos siede sulla poltrona dell'editore, dopo che suo padre Gustav ha pubblicato e diretto per 51 anni il q u o t i d i a n o che più viene identificato con la sinistra israeliana.
Arrivare all'ufficio di Amos Schocken è come un percorso nei gusti di un collezionista vorace, le pareti delle stanze sono coperte dalle opere che ha acquistato.
Non è l'unico segno che imprime su Haaretz , oltre alla scelta del direttore. E' stato lui a rispondere ai lettori, quando il giornale nel pieno della seconda intifada era stato accusato di essere anti israeliano « perché continuava a criticare il governo e l'esercito impegnati nella guerra al terrorismo » . Oggi invece appoggiate Ariel Sharon.
« Sul ritiro da Gaza, siamo tra i più ostinati e convinti sostenitori. Sharon sta compiendo quello che durante la campagna elettorale il laburista Amran Mitzna aveva proposto: Israele non può più mantenere il controllo dei territori occupati » . Haaretz ha definito « churchilliano » il discorso con cui il premier ha presentato l'evacuazione delle colonie.
« Lasciare la Striscia è una scelta storica. Riconosciamo che Sharon ha preso questa decisione correndo dei ri schi, con uno strappo dai sostenitori tradizionali. Ma senza dimenticare che è stato lui uno dei principali architetti dell'espansione degli insediamenti. In ebraico abbiamo un detto: chi si pente dei peccati sta in un posto più alto di chi non pecca mai » . Nel 2002 la scrittrice Irit Linor inviò una lettera per dire che cancellava l'abbonamento al quotidiano. Vi accusava di essere antisionisti.
« Fin dai tempi di mio padre, abbiamo difeso i valori del sionismo e criticato i governi » . Che cosa succederà dopo il ritiro? « A sinistra qualcuno sospetta che sia solo una mossa per mantenere il controllo della Cisgiordania. Israele deve definire i suoi confini in un modo ragionevole e accettato dalla comunità internazionale. I palestinesi devono avere uno Stato. Se non sapremo convivere in questo modo, ci sarà un'altra guerra, ne abbiamo combattute tante » . I ranghi più alti nell'esercito erano una volta presidiati dell'élite ashkenazita, laica, da cui lei proviene. Oggi gli ufficiali sono sempre di più religiosi.
« Invece della carriera militare i giovani preferiscono studiare, cominciare a lavorare, andare all'estero. Credo che questa sia una vittoria del sionismo: costruire una nazione dove gli ebrei possano condurre una vita normale. Il Libano, l'occupazione hanno in parte intaccato per la sinistra la legittimità delle forze armate. Una volta un rabbino mi ha mostrato le foto di soldati morti che venivano dalla sua comunità. Con orgoglio, perché quello era il suo certificato d'ingresso nella leadership dello Stato » .
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