Mostrare le difficoltà della vita dei palestinesi, tacendo del terrorismo contro gli israeliani
un reportage superficiale e fazioso
Testata: Rai 3
Data: 19/04/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Telecamere
Domenica 17 aprile 2005 dopo mezzanotte è andata in onda durante la trasmissione TELECAMERE un lungo reportage sulla vita nei territori palestinesi.
Filo conduttore: la difficoltà della vita sotto l'occupazione israeliana.
Viene filmato il passaggio attraverso diversi ceckpoint (colpisce
soprattutto quello di Erez verso la striscia di Gaza), con considerazioni e
commenti circa la difficoltà di passare. La durata del passaggio viene
definita "lunghissima, di oltre un'ora", quando dal filmato sembrerebbe che
la macchina della Rai, certamente dopo un controllo scrupoloso di documenti,
passi agevolmente.
I filmati successivi sono girati nelle case dei territori ed accompagnati da
interviste a persone ed intere famiglie. Nelle case oggetto delle riprese,
si notano chiaramente le foto dei terroristi suicidi, incorniciate come
santini. Il commento di fondo è che in ogni casa ci sono le foto dei figli
"caduti nei combattimenti". Quando il cameramen riprende - accanto alla foto
di uno shahid - quella di Bin Laden, incorniciata allo stesso modo, il
commento è che "è curioso notare che questa famiglia esponga la foto di Bin
Laden, ma di questo con noi non vogliono parlare".
Si affronta con molta approssimazione il problema delle donne, che viene
indicato come frutto di una tradizione e come il risultato di una vita
davvero difficile. Con una qualche abilità, si fa intendere che la
difficoltà di quella vita è da collegarsi al muro, alla disoccupazione che
ne è conseguita (prima trovavano lavoro in Israele, ora il muro non lo
consente più), non certo al terrorismo.
Di terrorismo mai nessun accenno nel corso dell'intera trasmissione.
Poi altri filmati, sempre dello stesso stampo e l'intervista alla moglie di
Marwan Barghouti, Fadwa, ora sindaco di uno dei territori, il cui marito
viene definito "prigioniero politico", senza far cenno ad alcuna condanna a
quest'ultimo inflitta per omicidio.
Infine, con la stessa approssimazione, viene affrontato il problema idrico,
sanitario e la condizione dei beduini.
Per tutto una sola ragione: la vita difficile sotto l'occupazione.
La trasmissione si conclude con il passaggio di uomini e bambini attraverso
un varco lasciato aperto dalla barriera. Con un carrarmato israeliano che ne
impedirà l'attraversamento.

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