La sinistra dall'antisionismo all'antisemitismo
intervista a Riccardo Pacifici
Testata: Corriere della Sera
Data: 20/03/2005
Pagina: 9
Autore: Gianna Fregonara
Titolo: Pacifici: apprezzo Curzi su Israele. Ma il pregiudizio di Rifondazione resta
Il CORRIERE DELLA SERA di domenica 20 marzo 2005 pubblica un'intervista a Riccardo Pacifici sull'antisemitismo della sinistra, che riportiamo:
ROMA — È Sandro Curzi nella sua rubrica su Liberazione a riproporre il tema: può la sinistra essere antiIsraele senza essere antisemita o invece questa distinzione finisce per generare confusione « e questa confusione per nascondere qualcosa d'altro e di meno confessabile » ? Il tema non è nuovo, almeno per Rifondazione: Bertinotti fu protagonista di uno scontro con la Comunità ebraica romana all'indomani del penultimo congresso: un video con l'accostamento di foto simbolo dello sterminio nazista con quelle del conflitto israelo palestinese provocò una protesta sotto le stanze di via del Policlinico. I manifestanti non andarono molto per il sottile e si presentarono con alcune bandiere del partito con svastica e nome deformato: Rifondazione fascista. La tregua fu siglata qualche tempo dopo con una stretta di mano e una promessa: Rifondazione deve fare autocritica sul pacifismo a senso unico, una specie di Fiuggi della sinistra, chiese il portavoce della Comunità Riccardo Pacifici. Faremo un convegno di analisi della frattura storica tra sinistra comunista ed ebrei, assicurò Bertinotti. Pacifici, il convegno però non si è ancora fatto.
« In verità l'ultima volta che ho visto Bertinotti, qualche mese fa, mi ha di nuovo proposto di farlo.
È che c'è sempre un congresso, una campagna elettorale... E poi immagino che lui adesso abbia le sue difficoltà nel partito. Ma è assolutamente necessario che si organizzi un seminario serio, perché questo sentimento antisraeliano della sinistra, pur non essendo antisemita, genera inconsciamente atteggiamenti antisemiti » . Cioè Sharon è un alibi? Si dice che si attacca il governo di destra ma in realtà si dà voce a un pregiudizio generalizzato? « Fare questo distinguo, rivendicando il diritto a criticare Sharon è una barzelletta. Basta rileggere le cronache dei giornali di sinistra dal ' 67. Per cinque giorni durante la guerra furono con Israele, il sesto l'Urss si schierò con il mondo arabo e la sinistra seguì. Da allora in Israele si sono susseguiti governi di destra e laburisti ma mai ho letto una dichiarazione di solidarietà contro gli attacchi dei terroristi contro i civili israeliani. Mai una manifestazione del sindacato. Né un'analisi oggettiva quando Begin firmò la pace con un Paese arabo e ridiede il Sinai compreso il petrolio e Sharm el Sheikh.
Ricordo invece le attese dei giovani dei gruppi studenteschi con manganelli e kefiah davanti alla sinagoga, non dimentico di quando veniva ricevuto Arafat negli anni Ottanta nonostante il mandato di cattura internazionale per complicità con le Br » . La sinistra si sente tradita da Israele invece, come si legge nelle lettere a « Liberazione » .
« Quelli che sono stati traditi siamo noi, perché il mondo ebraico e la sinistra erano cresciuti insieme in Italia con la Resistenza, l'antifascismo e con il sostegno della sinistra comunista prima della fondazione dello Stato di Israele e fino al ' 67. Oggi io credo alla buona fede di quanti come Bertinotti non si sentono antisemiti, ma le loro critiche generano inconsciamente equivoci e odio contro gli ebrei » . Questo tradimento a sinistra rende difficile dunque che la comunità ebraica possa votare per il centrosinistra? « Tra chi è di sinistra sinistra ci sono molte perplessità a votare l'Unione all'interno della quale ci sono Bertinotti e personaggi come Diliberto, che è andato a omaggiare il capo degli Hezbollah e ha tappezzato Roma di manifesti con Arafat, o anche D'Alema che non ha mai detto una parola contro gli attentati in Israele » .
« Sì certo, ci sono tanti nostalgici dentro An e nella Lega, per non parlare della Mussolini. Solo il cognome ci mette ancora i brividi » .
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