Il sindaco di Londra dà i numeri
potrebbe succedere anche in Italia ?
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Data: 05/03/2005
Pagina: 18
Autore: Alessio Altichieri
Titolo: Ken il Rosso all'attacco: "Sharon ? Criminale di guerra"
Il colore rosso non va d'accordo con l'azzurro e il bianco. Che una città come Londra sia guidata da un poco di buono preoccupa. Leggere cosa dice e scrive Ken Livingstone va al di là di ogni previsione. Auguriamoci che una testa calda come lui non arrivi a guidare una città italiana. Una speranza ma anche un timore concreto, vista la possibilità che molte città italiane possano avere in un futuro vicino strade dedicate alla memoria di Arafat. Roma in testa.
Ecco l'articolo:

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Ken Livingstone, il sindaco di Londra, non fa marcia indietro. Anzi, insiste. Dopo avere insultato un giornalista ebreo, paragonandolo al kapò di un campo di concentramento nazista, dopo essersi rifiutato di chiedere scusa come gli aveva consigliato il primo ministro Tony Blair, ha pubblicato ieri un articolo sul Guardian in cui prosegue la polemica: adesso accusa il premier israeliano Ariel Sharon d'essere un criminale di guerra, dice che Israele compie pulizia etnica, accusa Gerusalemme di dare una visione distorta del razzismo in Europa, perché non sono gli ebrei, bensì i musulmani, il bersaglio dell'estrema destra. Naturalmente ciò riattizza il fuoco, e provoca dure reazioni dall'ambasciatore d'Israele e dalle associazioni ebraiche. E giustifica una domanda: perché Livingstone, provocando a freddo, cerca la rissa? Nell'articolo « Ken il Rosso » , come il sindaco è chiamato per le simpatie politiche, dice che nessuno giudica razziste le parole ch'egli rivolse a Oliver Finegold, il cronista dell' Evening Standard che lo attese a notte fonda dopo un party e, con le sue domande, provocò lo scatto d'ira e il paragone ingiurioso. Cita i suoi precedenti antinazisti, condanna come si deve l'Olocausto, esalta il contributo « eccellente e straordinario » del popolo ebraico ( « Einstein, Marx e Freud » ) alla civiltà. Ma questi sono passi indietro per prendere meglio la rincorsa. « L'espansione d'Israele include la pulizia etnica » , attacca: « I palestinesi che hanno vissuto per secoli su quella terra sono espulsi con sistematica violenza e un terrore che mira a ripulire etnicamente ciò che è diventato gran parte dello Stato d'Israele » .
E poi: « Sharon è un criminale di guerra che dovrebbe stare in prigione e non al governo » , perché « la commissione israeliana Kahan trovò che fu corresponsabile per Sabra e Chatila » , i due campi profughi che furono teatro dei massacri di palestinesi. Infine la situazione degli ebrei in Europa, « completamente distorta » dal governo israeliano: « In realtà il grosso degli attacchi razzisti in Europa è oggi contro neri, asiatici e musulmani.
Essi sono i primi obiettivi dell'estrema destra » .
Che ribattere? L'ambasciatore israeliano Zvi Heifetz dice che « il sindaco si confonde ancora » , perché « la pulizia etnica veniva effettuata nei campi di concentramento di cui egli è un esperto » .
Quanto a Sharon, « dozzine di leader mondiali » , nel recente meeting di Londra, l'hanno elogiato « per i coraggiosi passi verso la pace in Medio Oriente » . È in fondo quanto dice il portavoce di Tony Blair, secondo il quale « ci sono punti di vista sul passato, ma l'importante è quanto la gente fa oggi » . Livingstone parla per sé, sostiene il rappresentante di Downing Street, e il governo non confuta le sue tesi perché « non vuole entrare in un dibattito » con lui: Blair, per esempio, non intende « d iscutere i diversi gradi di razzismo » . Chi ci resta male è infine il Board of Deputies of British Jews, un cui rappresentante, Henry Grunwald, aveva ammesso la sincerità di Ken nel giudicare la Shoah « il peggior crimine del secolo scorso » . Ora Livingstone usa tale riconoscimento per attaccare Israele, dice Grunwald, e così allunga la lista di coloro che meritano le sue scuse.
Chissà, forse ha ragione il commentatore del Guardian che sospettò, dietro le offese a Finegold, « qualche bicchiere di troppo di un buon Sauvignon Blanc » . Ieri il notista politico del giornale, Michael White, ha riconosciuto che il sospetto è fondato: « Ma l'articolo pubblicato adesso è di certo scritto in sobrietà assoluta, e quindi queste sono le sue idee » , ha aggiunto. Ken Livingstone sa quel che fa, quindi, e così solleva il dubbio finale del Bord of British Jews: non sarà che il sindaco attacca Israele per distogliere l'attenzione dal suo comportamento, quella notte?
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