Il quotidiano napoletano mette fuori legge Israele e ignora il terrorismo
distorsioni e omissioni insieme assicurano una disinformazione totale
Testata: Il Mattino
Data: 04/03/2005
Pagina: 8
Autore: un giornalista
Titolo: Gaza, il Likud vota contro Sharon
IL MATTINO di venerdì 4 marzo 2005 pubblica una cronaca sul dibattito sul ritiro da Gaza nel Likud che ripropone l'idea falsa dell'illegalità degli insediamenti in Cisgiordania e Gaza.
Neppure una riga invece sugli attentati sventati in questi giorni ( per l'autobomba a Nablus contro i pellegrini alla Tomba di Giuseppe).

Ecco l'articolo:

Gerusalemme. Il Likud, il partito della destra israeliana, vota contro il suo leader, Ariel Sharon. Il comitato centrale del Likud ha infatti approvato ieri sera a Tel Aviv una risoluzione che chiede al suo gruppo parlamentare di operare alla Knesset (parlamento) per promuovere un referendum sul piano di ritiro dalla Striscia di Gaza e da quattro insediamenti nel nord della Cisgiordania (presentato dallo stesso Sharon). L’intento è chiaro: attraverso il referendum si spera in sostanza che il piano per il ritiro da Gaza venga bocciato. La risoluzione è passata malgrado il voto contrario del primo ministro, che tuttavia non è parso minimamente turbato dalla presa di posizione del Comitato, nella convinzione che la risoluzione abbia solo un valore dichiarativo e privo di risultati concreti. Tuttavia il significato politico è chiaro ed è appunto un tentativo da parte degli estremisti del Likud di fare lo sgambetto a Sharon. Non a caso il premier, in un duro discorso ai presenti, ha affermato che «le decisioni prese dal governo e dalla Knesset saranno pienamente realizzate» e ha detto di vedere «con gravità tentativi di gruppi estremisti di prendere il controllo del nostro partito». Sharon non si è lasciato intimidire dai fischi e dagli urli provenienti dalle ali più radicali del Likud e ha insistito: «Non permetteremo a frange estremiste di imporre la loro via al nostro partito». Sharon ha d’altra parte mostrato anche le sue vere intenzioni sul destino degli insediamenti in Cisgiordania, considerati dalla comunità internazionale «illegali» al pari di quelli di Gaza. Sharon ha in sostanza difeso la colonizzazione ebraica in Cisgiordania, destinata a continuare, ha detto, affermando che grazie a questa «noi conserveremo per l'eternità posizioni importanti, essenziali per la nostra esistenza, a Gerusalemme nostra capitale unita per sempre, nei gruppi di insediamenti che si trovano nelle aree più sacre della nostra storia e nelle zone di vitale importanza per la nostra sicurezza». Sharon, che si oppone al referendum, ha comunque la ragionevole certezza che non vi sia alla Knesset una maggioranza a favore del referendum, strumento legislativo per il quale è necessario varare una legge ad hoc. Al referendum si oppongono infatti non solo i laburisti e i partiti che sono all'opposizione di sinistra, ma anche gli stessi partiti religiosi malgrado siano contrari al piano del premier
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a dare il proprio giudizio su quanto scritto dal quotidiano napoletano. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail pronta per essere compilata e spedita.
posta@ilmattino.it