Era giusto difendere Bush e Sharon
intervista a Fiamma Nirenstein
Testata: L'Opinione
Data: 09/02/2005
Pagina: 5
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: L’ Europa faccia autocritica invece di pontificare
L'OPINIONE di mercoledì 9 febbraio 2005 pubblica un intervista di Dimitri Buffa
a Fiamma nirenstein, che riportiamo:

Lotta al terrorismo e due guerre preventive in Afghanistan e Iraq un
risultato tangibile lo hanno portato: adesso il processo democratico è in
moto in tutto il Medio Oriente. E i tanti uccelli del malaugurio italiani ed
europei oggi sono più sulla difensiva degli uomini di Osama e Al Zarqawi.
Se Bush dopo il successo di popolo delle elezioni irachene dello scorso 30
gennaio si sta godendo la propria rivincita morale su francesi, tedeschi e
no global di tutto il mondo, anche quei pochi coraggiosi giornalisti che nei
giorni dell’odio antiamericano e antisemita del 2002-2003 venivano indicati
a dito come "servi della Cia o del Mossad", oggi hanno avuto la meritata
riabilitazione.
Uno di loro, anzi una, è l’inviata della "Stampa²"di Torino dal Medio
Oriente Fiamma Nirenstein. Qualche mese fa dovette sopportare l’insolenza
del rappresentante dell¹Olp in Italia che la definì "una
colona".
Due giorni fa il "Corrierone" le ha tributato i ringraziamenti e le scuse
del vicedirettore Pierluigi Battista dopo tante polemiche per le prese di
posizione sul nuovo antisemitismo di sinistra polically correct cui la
Nirenstein ha dedicato anche un libro di successo.

Fiamma Nirenstein, una bella rivincita questo effetto domino della
democrazia nel mondo arabo. Eppure in Europa si diceva che la democrazia per
loro non andava bene..lei pensava che oggi tutti avrebbero dovuto dare
ragione a Bush e a Sharon?
"Fa parte di quel razzismo politically correct di una buona parte
dell’ opinione pubblica di sinistra italiana ed europea che deve ancora fare
autocritica e che fa il paio con l’ antisemitismo di sinistra da me spesso
denunciato, questa cosa di credere che il mondo arabo fosse refrattario alle
riforme democratiche.
La verità è che sono i loro rais alla Arafat ad avere voluto che per decenni
i rispettivi popoli non conoscessero i più elementari diritti umani...ed era
dovere dell’America e di Israele combattere il terrorismo e promuovere
ovunque la pace e la democrazia".





Lei avrebbe mai creduto che alla fine Abu Mazen e Sharon trovassero un
accordo?
"Io come tutte le persone in buona fede ero convinta e adesso i fatti mi
danno ragione che l’ostacolo in Palestina fosse Arafat. Così come l’ostacolo
in Iraq era Saddam e quello a Teheran gli ayatollah fanatici e antisemiti".

Quante volte ha dovuto difendere Sharon e Bush in pubblico?
"Non le conto più. In pubblico ma anche in privato. Questa estate ero al
mare e mi toccava rintuzzare a tutti quelli che davano per scontato che
Sharon fosse un boia e un assassino e Bush un idiota...purtroppo si potrebbe
parlare di luogocomunismo".

Cosa è cambiato con Abu Mazen?
"Lui vuole veramente la pace, ma non in cambio di terra bensì di altra pace.
Lui vuole ricostruire, chi l’ha preceduto pensava solo alla distruzione di
Israele e ha finito per annientare il proprio popolo".

Che vita ha avuto dall’11 settembre 2001 in poi una giornalista che
ragionava come lei?
"Difficilissima, sempre tra polemiche, devo ringraziare i due giornali con
cui lavoro, "La Stampa " e "Panorama" per essermi stati sempre vicino in
momenti davvero duri, quasi di pubblico linciaggio Mi hanno dato della spia
del Mossad, della colona, di tutto".

Pensa che adesso altri stati seguiranno l¹esempio dell’Iraq? Magari
convincendoli con le maniere forti come l’America vorrebbe fare con l’Iran?
"Credo di sì e credo anche che Siria e Iran saranno costretti a smetterla
con l’appoggio al terrorismo. Il vero cambiamento però, ci sarà quando gli
stati arabi, i loro regimi, i loro uomini di fede, la pianteranno con la
propaganda antisemita da neo nazisti e sono sicura che il momento è
vicino. Per quel che riguarda l’Iran sono quasi convinta che stavolta
l’America riuscirà a ottenere risultati anche solo con le "buone". Le
"cattive" basta solo che gli stati canaglia sappiano che Bush è disposto a
usarle".
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