Una titolazione inaccettabile
che non condanna il sequestro in sè, ma "quel" sequestro
Testata: Il Manifesto
Data: 05/02/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Una di noi
La copertina del MANIFESTO di oggi titola: "UNA DI NOI": Sotto al titolo la fotografia di Giuliana Sgrena, la giornalista rapita ieri a Bagdad.
Perchè enfatizzare la notizia con quell' "una di noi" ? E se fosse stata l'inviata del Giornale, o di Libero, o del Foglio, o di Mediaset, o di Panorama ? Certo non avrebbero potuto scrivere "una di noi", quasi come se l'aspetto più rilevante fosse l'appartenenza politica della sequestrata e non il sequestro in sè.
Il quotidiano comunista rivela con questa scelta ancora una volta il settarismo che lo guida, il bene da una parte (la loro), il male dall'altra. Giuliana non "doveva" essere sequestrata perchè stava dalla parte giusta. In quanto agli altri sequestri, all'inferno, affari loro. Senza dubbio coerenti con la tradizione di quel nome che sta accanto alla loro testata: comunista.

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