Paragoni tra israeliani e nazisti
ecco come il settimanale di De Mauro ricorda la Shoah
Testata: Internazionale
Data: 27/01/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Notizie da Israele e il Medio Oriente
Nel numero di Internazionale del 21 gennaio 2005, ricco della consueta propaganda anti-americana e (purtroppo la redazione non ha ancora metabolizzato e digerito la seconda elezioni di Bush, quale presidente americano più votato della storia), troviamo pubblicato a pag. 28 due articoli messi a confronto.
La rubrica "confronto" è una delle novità del settimanale diretto da Giovanni De Mauro; ed in questa rubrica si mettono a confronto due articoli con opinioni divergenti riguardo temi di attualità.
Bene, in questo numero, con tutti i temi possibili da trattare, De Mauro ha pensato bene di mettere a confronto due articoli tratti da The Guardian (quotidiano inglese, orientato a sinistra) e The Times (altro quotidiano inglese ma conservatore), riguardanti l'idiozia commessa dal principino Harry ad una festa, quando si è presentato vestito da nazista.
C'era bisogno di un confronto di opinioni, come se il comportamento inqualificabile dell'erede al trono d'Inghilterra possa avere una qualche giustificazione?
Mah, a volte il Sig. De Mauro ci lascia attoniti.

A pag.46 è pubblicato un articolo tratto dal settimanale francese Telerama dal titolo:
"Storie di donne", riguardante la vivacità del cinema israeliano nella sua componente femminile (in Israele esistono 20 scuole di cinema), con qualche accenno, purtroppo, di propaganda filo-palestinese, ma d'altronde è quello che serve perchè Internazionale pubblichi un articolo, altrimenti verrebbe cestinato.

Sempre in tema di cinema, e di propaganda, a pag.50 è pubblicato un servizio fotografico ripreso dal film "Private", di Saverio Costanzo, vincitore del festival di Locarno (avesse detto Venezia), che tratta l'occupazione di una casa palestinese da parte dei militari israeliani.
Naturalmente non una parola, come piace alla De Mauro's band, sui motivi che spingono l'esercito israeliano ad entrare con la forza in una casa, ovvero operazioni di anti-terrorismo, per snidare futuri uomini-bomba e i loro fiancheggiatori.
Tutto questo non interessa minimamente alla redazione di Internazionale; a loro basta mettere in cattiva luce Israele, il resto, "ma che cè frega!".

Allegato al prossimo numero di Internazionale ci sarà il diario di Hanna Lèvy-Hass, madre della giornalista di Haaretz, Amira, che scrive anche per Internazionale da Ramallah (e si nota, la propaganda palestinese su di lei ha avuto effetti dirompenti).
Il diario è stato scritto nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, dall'agosto del 1944 all'aprile del 1945.
Questo è il modo di Internazionale per celebrare la giornata della memoria, un modo infingardo però, condito da propaganda, come si può evincere dall'editoriale di De Mauro:
"1945 Nelle baracche del campo, i nazisti non si avvicinavano troppo ai prigionieri: "Per loro non eravamo più esseri umani". Dal 16 agosto 1944 agli ultimi giorni di aprile del 1945, Hanna Lévy-Hass è rinchiusa nel campo di concentramento di Bergen-Belsen e riesce a scrivere un diario, protetta dagli altri prigionieri e contando sul fatto che i nazisti non se ne accorgeranno. Ogni volta che Amira Hass deve spiegare perché ha deciso di fare la giornalista, e di farlo da Gaza e da Ramallah, parla di sua madre che racconta l’arrivo a Bergen-Belsen e di quella donna tedesca che guardava passare i prigionieri: "Guardava e basta". Senza far niente. Il diario di Hanna Lévy-Hass è un testo straordinario. Come ha scritto il Jerusalem Post nel 1963 – quando uscì in Israele – "ha fatto per Bergen-Belsen quel che Primo Levi ha fatto per Auschwitz". La prossima settimana i nostri lettori lo troveranno insieme a Internazionale."
Con il riferimento ad Amira Hass che scrive dai territori, De Mauro ha forse voluto, velatamente e tra le righe, paragonare quanto successo con la Shoah a quanto sta accadendo nel conflitto israelo-palestinese odierno?
Per noi sì.
Che tristezza Sig. De Mauro.

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a scrivere il loro parere alla direzione di Internazionale. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

posta@internazionale.it