Il valore economico degli insediamenti
un buon articolo, che smentisce Tramballi
Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 24/01/2005
Pagina: 7
Autore: Roberto Bongiorni
Titolo: Katif, la colonia agricola che scomparirà
La pagina 7 dell'edizione di domenica 23 gennaio del quotidiano di Confindustria, è dedicata al progetto di sgombero degli insediamenti ebraici a Gaza, voluta dal premier Sharon, con un ritratto del villaggio più rappresentativo, quello di Katif.

Il titolo dell'articolo principale, firmato da Roberto Bongiorni è:
"Katif, la colonia agricola che scomparirà"
Sostanzialmente un pezzo di informazione corretta con alcune interviste degli abitanti del posto e sicuramente molto meglio della propaganda sotto forma di articolo propinata ai lettori dallo stesso Bongiorni sul Sole del 6 gennaio 2005 (V. recensione, e forse per quel servizio la compagnia di Tramballi ha influito negativamente).
Più in basso due interviste-confronto: il parere positivo allo sgombero degli insediamenti da parte dello scrittore israeliano David Grossman e quello sostanzialmente critico del direttore del Center for Strategic Studies all'Università Bar Ilan di Tel Aviv, Efraim Inbar.

Ma quello che ci ha colpito di quanto pubblicato in questa pagina, è l'importanza economica che, giustamente, il giornalista del Sole, attraverso dati e cifre, ha attribuito a questi insediamenti.
A Katif, vengono prodotti ortaggi biologici e spezie (quando invece prima della costruzione degli insediamenti vi erano solo sabbia e aridità), che contribuiscono nella misura del 45% (per i pomodori), all'export israeliano.
Insediamenti che, tra l'altro, producono reddito per circa 2mila palestinesi che ogni giorno passano i check-point per recarsi al lavoro.

Ebbene, leggete quello che, solo qualche giorno fa, ha scritto Tramballi sullo stesso argomento (V. recensione Sole24ore del 16 gennaio 2005):
"Il fenomeno delle colonie ha creato una nuova società nazional-religiosa molto determinata: ma dal punto di vista economico ha prodotto dei parassiti."
Capito? Per Tramballi chi contribuisce per il 45% all'export di ortaggi di un paese, chi fornisce reddito per 2mila lavoratori arabi, è un parassita.
E sì che, lavorando in un quotidiano economico, l'economia dovrebbe essere pane.
Indigesto, evidentemente.

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