Abu Mazen ingloba le brigate di al-Aqsa nelle forze di sicurezza palestinesi
una scelta che potrebbe avvantaggiare il terrorismo
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Data: 17/01/2005
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Autore: la redazione
Titolo: Abu Mazen ingloba le brigate di al-Aqsa nelle forze di suicurezza palestinesi
Abu Mazen ha ordinato l'incorporazione delle Brigate di al Aqsa nei rangi della sicurezza palestinese. Ne deriverà il successo del suo piano di ottenere dai gruppi terroristici un cessate il fuoco? O non piuttosto l'impossibilità per le forze di sicurezza palestinesi di combattere efficacemente, anche volendolo, il terrorismo?
Da "Notizie su Israele", http://www.ilvangelo.org/attinew.html, riportiamo un articolo pubblicato al Quotidiani nazionale on-line il 17-01-05.
Ecco il testo:

RAMALLAH, 17 gennaio 2005 - Il neo-presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas alias Abu Mazen, ha ordinato l' incorporazione dei miliziani delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa nei ranghi delle forze di sicurezza 'ufficialì.
Lo hanno riferito in via riservatissma fonti dello stesso corpo, secondo cui è volontà di Abu Mazen che l'integrazione avvenga «il più presto possibile». Seconde tra le fazioni armate palestinesi soltanto a Hamas, le Brigate medesime costituiscono tradizionalmente il braccio militare di 'al-Fatah', il partito principale fra quanti sono rappresentati nell'Olp; già diretto dal defunto Yasser Arafat, Abu Mazen ne ha assunto la guida, succedendo allo scomparso leader dell'Anp anche sotto il profilo politico, oltre che istituzionale.
Le Brigate medesime dalle posizioni di 'al-Fatah' si sono però sempre più distanziate, assumendo una propria linea autonoma improntata a una radicale intransigenza anti-israeliana: non a caso, insieme a Hamas e ai Comitati Popolari di Resistenza hanno rivendicato l'attacco della settimana scorsa al valico di Karni, sul confine tra lo Stato ebraico e la Striscia di Gaza, costato la vita a sei civili nonchè l'immediata interruzione di tutti i contatti con l'Anp da parte del premier israeliano Ariel Sharon.

SCHEDA
Le Brigate dei Martiri di al Aqsa rappresentano il braccio armato del partito Fatah, che faceva riferimento all'ex presidente palestinese Yasser Arafat e che vede adesso come leader indiscusso il suo successore Abu Mazen. Il gruppo si è costituito a seguito dello scoppio della Seconda Intifada: il suo nome fa riferimento ai palestinesi uccisi dai militari israeliani in occasione delle contestazioni suscitate dalla provocatoria visita di Ariel Sharon alla spianata delle Moschee, a Gerusalemme, nel settembre del 2000.
Inizialmente le operazioni del gruppo erano limitate alla Striscia di Gaza e alla Cisgiordania contro i coloni e i militari israeliani. Dal 2002 le azioni terroristiche delle Brigate al Aqsa hanno superato i confini dei territori, concretizzandosi con un attacco suicida nel cuore di Gerusalemme. Dopo l'attentato le Brigate sono state inserite dal Dipartimento di Stato Usa nella lista delle organizzazioni terroristiche bandite.
Nate come un ramo di Fatah, movimento nazionalista palestinese laico, la loro ideologia è orientata principalmente verso il nazionalismo palestinese. Loro obiettivo primario è cacciare le truppe israeliane da Striscia di Gaza e Cisgiordania; loro modello d'azione sono gli Hezbollah libanesi, i cui attacchi nel 2000 costrinsero le truppe israeliane ad abbandonare i territori a sud del Libano.