Per Tramballi l'uccisione di 6 soldati israeliani è un dettaglio
e le stragi hanno una loro ragione
Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 16/01/2005
Pagina: 8
Autore: Ugo Tramballi
Titolo: Gaza, il ritiro va avanti, ma costa
DAL SOLE24ORE DEL 15 GENNAIO 2005

A pag.8 è pubblicato un articolo firmato da Ugo Tramballi dal titolo:

"Gaza, il ritiro va avanti, ma costa".

Subito sotto il titolo è pubblicata una foto che ritrae 7 terroristi di Hamas con in mano il mitra, coperti da passamontagna e dalla tipica bandana che indica la disponibilità al martirio suicida.
Per descrivere tutto questo il Sole usa queste parole:

"Un gruppo di militanti palestinesi di Hamas ieri a Beit Lahiya, nella striscia di Gaza".

Siamo alle solite, per il Sole del nuovo direttore De Bortoli, questi terroristi sono semplicemente militanti, come fossero militanti di un partito politico, di un associazione ecc...
Ci scusi Dott. De Bortoli, possibile che la parola terroristi sia così in disuso nella redazione da lei presieduta?

Ma veniamo all'articolo di Tramballi, e qui, come al solito, sono dolori.
Venerdì c'è stato un attentato (ottimo biglietto da visita per la nuova dirigenza dell'Anp) al valico di Karni, costato la vita a 6 soldati israeliani, ma per Tramballi è solo un dettaglio perchè tutto il pezzo è incentrato sui costi e sulle difficoltà del programmato ritiro da Gaza.
Tramballi scrive che Mazen ha condannato l'attentato, in realtà non l'ha fatto esplicitamente e chiaramente.
Ma leggete qui, non vi sembrerà vero:

"Hamas e Al-aqsa sostengono di averlo fatto contro l'occupazione israeliana, non contro Abu Mazen. Una ragione l'hanno: il giorno dopo le elezioni palestinesi l'esercito israeliano aveva pianificato la distruzione di altre tremila case di Gaza: e in questi giorni i militari avevano diminuito la portata delle loro operazioni nei territori occupati, ma non le avevano cessate: anche nella prima settimana di speranza ci sino stati altri morti palestinesi. Ma quello che non hanno capito gli estremisti è che la loro guerra privata è fallimentare: indipendentemente dalle azioni israeliane, la via politica indicata da Abu Mazen è l'unica e forse ultima occasione di pace."

La cosa incredibile sta in quel "una ragione ce l'hanno..."; per Tramballi gli attentati suicidi palestinesi hanno una ragione, sono legittimi!
E via a propagandare sulla distruzione delle case, sui morti palestinesi ecc...
Non importa andare a fondo, ovvero capire il perchè, cercare di spiegare che la demolizione risponde a criteri di sicurezza al fine di evitare carneficine future; che l'esercito israeliano non si diverte a demolire o ad uccidere ma il tutto rientra in operazioni anti-terrorismo (parola non presente nel vocabolario demagogico di Tramballi), che possono avere anche e purtroppo, conseguenze negative sulla popolazione civile.
Tutto questo a Tramballi non importa, perchè la sua è una logica di propaganda anti-israeliana e soprattutto anti-Sharon.
Leggete qui:

"Con una pazienza in fondo straordinaria per le sue vecchie abitudini alla rissa, Sharon ha deciso di dare ancora tempo a Mazen."

Ma come fa un giornalista ad essere credibile con giudizi così faziosi?
L'abbiamo capito da tempo, Tramballi non sopporta Sharon.
Più avanti nel pezzo, un giudizio sui cosiddetti coloni:

"Il fenomeno delle colonie ha creato una nuova società nazional-religiosa molto determinata: ma dal punto di vista economico ha prodotto dei parassiti."

Anche qui un giudizio fazioso; siccome a Tramballi le colonie ebraiche sono sempre state indigeste, allora le definisce parassitarie.
Avremmo gradito invece un analisi più attenta sui costi che lo stato ebraico sostiene per mantenere la sicurezza degli insediamenti, sul tipo di economia e di vita, senza le definizioni faziose che solo un giornalista accecato dalla propaganda può usare.
Si può esprimere il proprio parere senza per questo risultare faziosi di principio, evidentemente Tramballi non lo sa fare.

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