Propaganda spicciola e luoghi comuni sul Manifesto milanese
Ugo Tramballi anche lui senza più Arafat
Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 09/01/2005
Pagina: 4
Autore: Ugo Tramballi
Titolo: Palestina in cerca di normalità
DAL SOLE24ORE DEL 8 GENNAIO 2004

A pag. 4 è pubblicato un articolo firmato da Ugo Tramballi, dal titolo:
"Palestina in cerca di normalità".

In occasione delle elezioni palestinesi di oggi, domenica 9 gennaio, il nostro caro buon vecchio Tramballi si aggira per i territori, sfornando articoli a raffica.
La direzione del Sole ha pensato bene di affidare a lui il compito, e questi sono i risultati; pezzi pregnanti di propaganda spicciola e luoghi comuni triti e ritriti.
Per classificare l'articolo in questione oggi, basta leggere l'occhiello sotto il titolo:

"A Nablus s'incrociano due anime, la casbah e l'Università: la violenza prevale se viene meno la speranza".

Concetto più volte ribadito anche nel pezzo, ovvero, tra le righe il nostro Ugo fa trasparire le solite responsabilità che attribuisce ad Israele: ci sono gli attentati? Colpa di Israele che fa venire meno "la speranza".

Tramballi scrive da Nablus, dall'Università, dove incontra studenti e terroristi delle brigate di Al-Aqsa o di Fatah, ma si guarda bene dal definirli come in effetti sono, ovvero terroristi falciavite, ma, miliziani.
E' curioso come nella questione israelo-palestinese, si faccia di tutto, si scriva di tutto, si utilizzi ogni termine pur di non scrivere la parola terroristi, terrorismo.
Questo perchè ovviamente è tutta colpa di Israele se ci sono gli attentati, tutta colpa di Sharon.
Una frase ad esempio:

"La Palestina è l'Università di al-Najahe la casbah: come il dottor jekilll e Mister Hyde volti ambivalenti dello stesso corpo nazionale. Se c'è una speranza politica, l'Università scende nella casbah; se non c'è è la seconda, con le sue armi, che sale tra le facoltà a reclutare miliziani."

Capito? I Paestinesi non devono fare nulla, lotta al terrorismo, riforme, guerra alla corruzione, un governo serio e democratico?
No, niente di tutto questo per Ugo Tramballi; se Israele concede loro quello che nessuno mai concederebbe, allora (forse, dico forse), i terroristi si calmeranno per un pò (l'obiettivo di Hamas, lo sappiamo, è la distruzione dell'entità sionista, come la chiamano loro), altrimenti i miliziani, come li chiama in modo patetico Tramballi, riprenderanno il loro sentiero di morte nei ristoranti, sugli autobus, nei caffè e per le strade israeliane.

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