Aiuti da Israele ? Sri Lanka risponde no
di Federico Steinhaus
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Data: 29/12/2004
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Autore: Federico Steinhaus
Titolo: Aiuti da Israele ? Sri Lanka risponde no
In una corrispondenza da Giakarta, l’ Osservatore Romano, unica testata a rilevare quello che non è un semplice dettaglio di cronaca ma un fatto che investe la nostra stessa concezione degli imperativi morali, afferma che il governo dello Sri Lanka ha rifiutato i soccorsi offerti da Israele.
Una nostra ricerca sui media israeliani non ci ha consentito di verificare quale sia in realtà la situazione. Difatti, il Jerusalem Post lamenta che l’ Osservatore Romano avrebbe accusato Israele di non voler inviare soccorsi (Israele e Sri Lanka non hanno relazioni diplomatiche), ma subito dopo scrive che una squadra di 150 medici e sanitari era pronta a partire per lo Sri Lanka, quando quel governo ha chiesto – per motivi non riportati dal giornale – di bloccare la loro partenza.
Pare dunque, e per il momento non ci sentiamo di andare oltre un cauto condizionale, che lo Sri Lanka, malgrado le decine di migliaia di morti e la catastrofe umanitaria che attanaglia questo stato, si conceda il lusso di selezionare fra i soccorritori chi piace e chi non piace, in base a contingenti simpatie politiche, e che il solo Israele fra tutti gli stati del mondo che inviano aiuti non meriti l’ onore di poter salvare qualche vita cingalese.
Israele ha già inviato nel Sud-Est asiatico i seguenti soccorsi:
un Jumbo con 18 tonnellate di viveri; una squadra medica dell’ ospedale Hadassah specializzata in soccorsi dopo catastrofi, traumatologia e pediatria, con medicine ed alimenti pediatrici; una squadra specializzata nel recupero e nell’identificazione di cadaveri; medici ed infermiere del Ministero della Sanità .
La squadra bloccata mentre stava per partire era composta da 150 persone specializzate, dipendenti dal Ministero della Difesa, e questo potrebbe spiegare (ma non giustificare) il rifiuto opposto dallo Sri Lanka: avevano con sé materiali di prima necessità, tra cui 10.000 coperte, tende, container di acqua, che verranno dirottati verso altre destinazioni nell’ area colpita dal maremoto.
Vorremo a conclusione far notare ai nostri lettori che questo sforzo viene compiuto da uno stato stremato da 4 anni di terrorismo, attanagliato da spaventose condizioni di crescente impoverimento della popolazione, privo di risorse economiche autonome, che ciò malgrado non esita a soccorrere anche chi ha sostenuto (come lo Sri Lanka) i suoi nemici.