A Betlemme tutto bene
speranze di pace in Israele, pretese senza concessioni da parte dei dirigenti palestinesi
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Data: 27/12/2004
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: A Betlemme tutto bene
Il volto sorridente e disteso di Claudio Pagliara ci annuncia che a Betlemme sta andando tutto bene, arrivano i turisti dopo anni e alla Messa di mezzanotte sono presenti, dopo tre anni, i rappresentanti dell'ANP guidati dal probabile successore di Arafat, Abu Mazen. Pagliara ci dice anche che i soldati israeliani hanno distribuito ai pellegrini cartoline in cui li ringraziano di essere messaggeri di pace tra i due popoli. Sharon manda gli auguri di Buon Natale ai cristiani di Israele e dei territori e annuncia che il 2005 sara' l'anno di grandi opportunita' per il negoziato e la pace.
Tutto bene dunque.
Grandi speranze su cui si abbatte quotidianamente, tanto per non esaltarci troppo, una doccia gelata quando Abu Mazen pretende che Israele liberi tutti i terroristi, compreso il pluriergastolano Barghouti; quando Mustafa' Barghouti, definito attivista per i diritti umani, fa dichiarzioni demenziali e razziste contro Israele; oppure quando ancora Abu Mazen dichiara che lui non combattera' le organizzazioni del terrore o quando Monsignor Sabbah lamenta che i cristiani se ne vanno da Betlemme senza precisare che sono dieci anni che i poveretti stanno scappando a gambe levate, esattamente dal giorno in cui Israele ha consegnato la citta' ad Arafat.
Nonostante tutto, anche se da una parte vi sono solo pretese e nessuna concessione, noi speriamo nella ripresa dei negoziati.
Israele ha vinto , Israele ha stravinto l'ennesima guerra. La sesta? Si, la sesta e la piu' subdola e barbara perche' si e' accanita contro ebrei senza armi, contro bambini innocenti, contro i civili inermi, contro ragazzini che volevano andare a ballare e a divertirsi.
E' stata la guerra piu' spietata e snaturata perche' Israele , grazie alla propaganda arabo-comunista, aveva contro l'opinione pubblica mondiale, gli israeliani venivano ammazzati, smembrati e contemporaneamente venivano condannati.
Peggio di cosi'!
Il danno e la beffa, la morte e la demonizzazione.
Adesso resta la demonizzazione di coloro che odiano Israele per mestiere o per piacere ma almeno non si muore piu', se non altro si muore meno qui che a Napoli.
Per Israele l'unica possibilita' di vincere una guerra fuori dagli schemi era colpire i capi delle organizzazioni terroristiche e mettere agli arresti domiciliari il capo dei capi del terrore. Cosi' facendo ha dato una grande lezione a un mondo pavido e spaurito dal terrorismo islamico, un mondo vigliacco che pretendeva che Israele non si difendesse.
Invece ci siamo protetti e difesi con determinazione e coraggio.
La morte provvidenziale di Arafat ha fatto il resto togliendo agli uomini bomba l'appoggio incondizionato dell'Autorita' Palestinese e oggi pare che il diabolico vecchio non sia quasi esistito e che il Male sia sepolto con lui laggiu' a Ramallah.
I suoi ritratti vengono sostituiti con i ritratti e le gigantografie di Abu Mazen e di altri candidati alla presidenza, la sua tomba e' deserta di palestinesi ma in compenso e' luogo di pellegrinaggio di italiani non rassegnati alla morte del serial killer.
Una delegazione di rappresentanti locali napoletani e campani si e' recata a rendere omaggio al terrorista e questo fa riflettere perche' non si capisce come delle persone normali abbiano la sfrontatezza di spendere soldi pubblici per portare corone di fiori su una tomba di Ramallah dove giace un fratello di Bin Laden, un tifoso di Saddam Hussein, un assassino.
La notizia di agenzia e' la seguente:
"Dopo aver reso omaggio alla tomba di Arafat con la deposizione di tre corone di fiori a nome del Comune di Napoli, della Provincia di Napoli e della Regione Campania, e dopo aver partecipato all'inaugurazione di una lapide alla sua memoria nella citta' di Ramallah, da oggi la delegazione napoletana in missione in Palestina e' impegnata a contribuire a monitorare il processo elettorale."

A questo punto un qualsiasi cittadino napoletano, oltre che vergognarsi e arrabbiarsi, si chiedera' legittimamente come questi signori potranno contribuire a monitorare alcunche' visto che sono del tutto incapaci di arrestare la guerra di camorra scatenatasi nella loro citta'.
Con quale impudenza questa gente spende soldi pubblici per onorare un mascalzone, un corrotto, un criminale, quando a Napoli c'e' miseria morale e materiale in abbondanza e si ammmazzano per le strade, persino nel giorno di Natale?

Da Napoli a Bolzano, al peggio non c'e' mai fine, per apprendere un'altra sconvolgente notizia: la Giunta provinciale finanziera' con 62.000 Euro il Sudan e la Palestina. Pare che 38.000 euro di questi soldi pubblici verranno spesi in Palestina e questo fa supporre che, per la Provincia di Bolzano, i palestinesi, innondati da miliardi per decenni, siano piu' meritevoli delle povere popolazioni del Sudan dove si muore di fame, di sete, di epidemie, di guerra, di bambini gonfi e disidratati, di persone terrorizzate, di donne stuprate e sgozzate.
Ma perche' non la smettono di mandare soldi a chi ne ha anche troppi e li usa molto male?
Perche' prima , eventualmente, non chiedono il conto per le centinaia di miliardi di dollari dati negli anni passati ad Arafat? Cosa rende i palestinesi cosi' meritevoli di avere tutto e tanto di piu' di popolazioni che stanno infinitamente peggio?
Vediamo un po' di ampliare questa carrellata di deprimenti notizie natalizie: ecco, ecco c'e' l'Iran, come poteva mancare? che sta trasmettendo una soap opera in cui si racconta la storia di israeliani che rubano gli organi ai palestinesi.
Il serial viene trasmesso sul canale iraniano Sahar 1 e si intitola "Gli occhi blu di Zahra" , naturalmente occhi cerulei che una belva sionista vuole rubare per darli al proprio figlio. Storia avvincente che scatenera' ondate di odio.
Questa porcheria anrtisemita e' gia' stata tradotta in arabo e verra' trasmessa in tutto il Medio oriente.
Non c'e' che dire, una consolazione.....
E noi, qui, speriamo? Abbiamo motivo di essere ottimisti dal momento che il nazi islamismo sta scatenando le folle contro lo stato ebraico?
Eppure siamo qui, nel nostro Paese, proprio perche' abbiamo sempre sperato, perche' La Speranza e' il nostro Inno nazionale, perche' abbiamo saputo combattere gli sciacalli e vincerli e perche' abbiamo negli occhi e nel cuore l'amore per la nostra Terra.
Finche' ameremo la Terra di Israele la Speranza non morira' mai.