L'antisemitismo di Al Manar è questione di opinioni? No lo provano i fatti
quelli sui quali il quotidiano comunista continua a tacere
Testata: Il Manifesto
Data: 18/12/2004
Pagina: 17
Autore: Anna Maria Merlo
Titolo: Al Manar, il caso dalla Francia agli Usa
A pagina 17 IL MANIFESTO di sabato 17-12-04 pubblica un articolo di Anna Maria Merlo sulla televisione Al Manar e sul suo oscuramento, deciso dalle autorità francesi.
Veniamo informati del fatto che per il Consiglio di stato Francese che la ha oscurata (Csa), Al Manar "diffonde «incitamento all'odio e alla violenza», in particolare antisemita", delle manifestazioni di sostegno all'emittente di Hezbollah tenutesi in Libano, della soddisfazione per la sentenza della Lega contro il razzismo e l'antisemitismo (Licra), e per contro, delle critiche di Reporters sans frontières, che pure ammette che Al Manar "ha diffuso affermazioni antisemite inaccettabili".
Non veniamo però informati sui programmi dell'emittente nazi-islamista. Se lo fossinmo ogni "divergenza di opinione" circa l'antisemitismo che vi alligna verrebbe risolta dai fatti: è chiaro che una televisione che sostiene che gli ebrei praticano sacrifici rituali e governano segretamente il mondo incita all'odio razziale.
Limitarsi a riferire, come se avessero un'eguale dignità, pareri contrastanti su una questione così evidente e univoca, non appena si disponga di informazioni sufficienti a giudicarla, è disinformazione, mascherata da equlibrio e distacco giornalistici (tanto meno credibili in un giornale apertamente e orgogliosamente di parte come IL MANIFESTO).

Ecco l'articolo:

La Francia ha investito l'Unione europea del caso Al-Manar, la tv del movimento radicale libanese Hezbollah, che è stata messa fuori legge con una sentenza del Consiglio di stato francese, su richiesta del Consiglio superiore dell'audiovisivo (Csa). Per il Csa, Al-Manar diffonde «incitamento all'odio e alla violenza», in particolare anti-semita. Eutelsat, che affitta un satellite a Arabsat, che a sua volta trasmette Al-Manar, ha fatto sapere che gli Hezbollah avevano deciso «volontariamente» di oscurarsi per poi cercare una nuova intesa con l'autority francese. Ieri, un migliaio di persone ha manifestato di fronte all'ambasciata di Francia a Beirut, contro una decisione «repressiva» e ha chiesto a Parigi di «rispettare la libertà di espressione». Il Libano minaccia i media francesi di rappresaglie. La decisione di sospensione del Consiglio di stato francese, che dovrà essere convalidata dal Csa, ha valore in tutta Europa, perché Al-Manar è trasmessa dal satellite Hot Bird 4 di Eutelsat, società francese ma che opera su tutto il territorio dell'Ue (e oltre). Ora la polemica contro Al-Manar sta diventando internazionale: il Dipartimento di stato Usa classifica la tv Hezbollah sulla lista delle organizzazioni terroristiche.

Per la commissaria europea incaricata dei media, Viviane Reding, «la decisione del Consiglio di stato mostra che la condivisione delle responsabilità nel sistema audiovisivo europeo funziona molto bene». In Francia, la Licra (Lega contro il razzismo e l'antisemitismo), ha accolto con «soddisfazione» la decisione del Consiglio di stato e ora attende «passi avanti significativi» nei meccanismi comuni di controllo sullo spazio audiovisivo europeo. Invece, per Reporters sans frontières, «ingiungere la chiusura pura e semplice di un media non è mai la buona soluzione. Certo, Al-Manar ha diffuso affermazioni antisemite inaccettabili, ma la precipitazione del Csa e delle autorità francesi non ha permesso di prendere il tempo di riflessione necessario».
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