Clamorosa scoperta archeologica: mummie di ebrei trasformati in scimmie e maiali confermano la maledizione del Corano. Dove può arrivare l'antisemitismo
una sintesi di Federico Steinhaus sull'odio anti-ebraico in Medio Oriente
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Data: 09/12/2004
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: Clamorosa scoperta archeologica: mummie di ebrei trasformati in scimmie e maiali confermano la maledizione del Corano. Dove può arrivare l'antisemitismo
Nel mondo arabo esiste un settore in cui si intersecano e sovrappongono la politica e l’odio pregiudiziale, e si tratta del conflitto israelo-palestinese.
Qui troviamo la chiara e concreta esemplificazione di come il confine tra la critica nei confronti della politica perseguita dai governi israeliani e l’antisemitismo possa essere ignorato sistematicamente, e di come la legittimità della critica sia portata a confluire nella illegittimità del pregiudizio antiebraico.
Ci occuperemo di un solo esempio, quello dell’Egitto, in quanto l’ antisemitismo costituisce una violazione di precise disposizioni contenute nel trattato di pace del 1979, e perché l’Egitto gode fama di essere uno stato moderato, laico, vicino all’ occidente. Il suo accordo di pace con Israele è stato il primo, è stato suggellato dalla restituzione dell’intera penisola del Sinai, è costato carissimo all’ Egitto con l’ uccisione del suo presidente da parte dei Fratelli Musulmani e la sua espulsione dalla Lega Araba per indegnità, ma è anche un trattato che malgrado i drammatici eventi di questi 25 anni ha resistito efficacemente.
Nei giorni più recenti l’Egitto ha compiuto passi particolarmente significativi allo scopo di concretizzare un riavvicinamento diplomatico e politico ad Israele in previsione di una rivoluzione copernicana dei rapporti inter-arabi dopo il 9 gennaio 2005.
E tuttavia a noi pare che, in una prospettiva di più lungo periodo, la normalizzazione definitiva di un rapporto politico fra Egitto ed Israele – e fra il mondo arabo ed Israele – non possa in alcun modo prescindere da una uguale e contestuale normalizzazione de rapporto culturale ed umano: in parole più semplici, buone relazioni diplomatiche non possono coesistere con la propaganda dell’ odio antiebraico.
Per illustrare in sintesi la situazione ci baseremo sul libro di Reuven Erlich "Anti-Semitism in the contemporary Middle East".

Non possiamo non cominciare con alcune notazioni sul notissimo falso storico di epoca zarista che conosciamo come "I Protocolli dei Savi Anziani di Sion". Questa denuncia di un inesistente complotto degli ebrei allo scopo di annientare i popoli cristiani ed impadronirsi del mondo è stata utilizzata da Hitler,da Mussolini, da Stalin e da ogni altro regime totalitario per convogliare contro gli ebrei – un bersaglio facilmente identificabile ed a quel tempo non protetto dai cultori della fraternità e dell’uguaglianza - odio ed il malcontento popolari.
Nel mondo arabo la stampa e la diffusione dei "Protocolli" sono sempre stati prerogativa dell’ Arabia Saudita e dell’Egitto, che attraverso le loro ambasciate hanno potuto esportarlo capillarmente dopo averlo tradotto nelle varie lingue.
Negli anni recenti è stato il solo Egitto ad avere questo non lodevole primato, e le ultime edizioni dei "Protocolli", stampate nel 2002 con molta cura grafica, esibiscono una copertina in cui un gruppo di ebrei con tanto di barba e kippà studiano un testo somigliante ad un rotolo della Torà; in primo piano secondo l’iconografia classica dell’ antisemitismo sia medievale che nazista campeggiano non solo il candelabro a sette braccia e la stella di Davide, simboli sia ebraici che israeliani, ma anche un bel ritratto di Teodoro Herzl, fondatore del sionismo e padre storico d’Israele.

E’ tuttavia il martellamento costante dei media che manda il segnale più preoccupante.
Un tentativo di suddividere in categorie queste manifestazioni di antisemitismo ne denuncia la profondità e la pericolosità.
1) La negazione della Shoah è sicuramente una forma di antisemitismo intrisa di particolare odio, perché sfrutta argomentazioni neonaziste allo scopo di delegittimare Israele attraverso una serie di false equazioni ideologiche.
Il nazismo non ha mai pensato o tentato di sterminare gli ebrei; anzi sono gli ebrei stessi che periodicamente creano le condizioni che poi possono indurre altri a sterminarli; gli ebrei cospirano contro il mondo intero, e la falsa favola dell’ Olocausto è stata inventata da loro per estorcere denaro all’ occidente e per tenere sotto pressione chiunque si opponga alle loro mire perverse; i sionisti hanno deliberatamente esagerato le cifre dell’ Olocausto per costringere gli Stati Uniti ed il mondo a sostenere le loro mire sulla Palestina.
Questi articoli sono spesso firmati da personaggi di primo piano della politica e pubblicati sui media governativi.
2) L’innata malvagità degli ebrei, un’ accusa sempre accompagnata da citazioni coraniche, fa sì che essi distorcano i fatti e trasformino gli eroi in criminali , siano sempre crudeli e privi di emozioni, e che sistematicamente violino ogni obbligazione che abbiano assunta. Gli ebrei hanno un aspetto repellente, che riflette il loro carattere.
Queste accuse, tanto più quando sono basate su passi coranici, vengono spesso usate in relazione ad eventi del conflitto israelo-palestinese.
3) La violenza verbale più accanita si trova tuttavia nell’ uso dei libri sacri ebraici, la Bibbia ed il Talmud, finalizzato alla conferma di accuse pregiudiziali.
"L’ estensione della violenza nel Talmud è inconcepibile…La cultura della distruzione,dell’ annientamento e del massacro è ancorata non soltanto nei cosiddetti divini "Dieci Comandamenti" ma nelle preghiere e nei salmi….un buon sionista (si noti l’ uso di questo termine al posto di "ebreo") è soddisfatto solo dall’odore del sangue…".
La sintesi di queste forme di antisemitismo, che spesso non sono facilmente separabili o distinguibili fra loro, si trova in genere nelle vignette satiriche, che illustrano un episodio di attualità rappresentando l’ ebreo secondo i canoni classici travasati dall’ iconografia nazista: barbuto, con la kippà, col naso adunco, di aspetto sgradevole, avido e sanguinario. Non di rado si rievoca il fantasma dell’ omicidio rituale (l’ uso di sangue di bambini non ebrei, uccisi a questo scopo, per impastare il pane azzimo od altri cibi rituali) che ha mietuto migliaia di vittime innocenti nell’ Europa cristiana del Medio Evo, e spesso si associa l’ ebreo israeliano al nazista, o più sinteticamente Sharon a Hitler, nell’ equivalenza ebrei = nazisti che poi induce a paragonare alla Shoah qualsiasi episodio di violenza contro i palestinesi.
Anche la televisione è un veicolo oramai prevalente nella comunicazione di massa basata sulla deformazione dell’ immagine degli ebrei e della religione ebraica. Hanno suscitato scandalo nel mondo intero i serial televisivi che dall’ Egitto hanno poi fatto il giro di molte altre emittenti televisive arabe in orari di grande ascolto, basati sui "Protocolli" e sull’ omicidio rituale.In particolare merita di essere citato il fatto che questi serial sono stati trasmessi dall’ emittente degli Hezbollah, Al Manar, che tra breve potremo vedere in tutta Europa grazie all’ accordo firmato con Al Manar dallo stato francese.
4) Sono innumerevoli i libri, talvolta traduzioni commentate di scritti di autori occidentali antisemiti ma più spesso elaborazioni originali, che ripercorrono l’ itinerario classico della malvagità innata degli ebrei e dunque della loro creazione più recente, lo stato d’ Israele. Fin dalle immaginose copertine questi libri evocano lo spettro del complotto ebraico, che si nutre dell’ odio antico degli ebrei per l’ umanità intera e si esprime attraverso la politica israeliana.
5)Abbiamo lasciato per ultimo l’ argomento delicatissimo delle fonti coraniche dell’antisemitismo.
Che il Corano in più parti identifichi gli ebrei come animali inferiori, ed in particolare discendenti da maiali e scimmie, è noto. Ugualmente è spesso citato l’incitamento coranico ad uccidere gli ebrei, presentati come traditori.
Una evoluzione singolare dell’utilizzo di queste fonti coraniche ed in particolare della sura detta della mucca, versetto 65 ci viene proposta proprio dall’Egitto, ed in veste ufficiale, culturalmente accreditata e mediaticamente ben pubblicizzata.
Si tratta del libro "La Bomba" di un autore che si firma Muhammad Issa Daud, cioè Maometto Gesù Davide, pubblicato da un editore del Cairo ed esposto alla Fiera Internazionale del Libro del Cairo, febbraio 2003.
Corredando lo scritto con alcune fotografie, l’ autore pretende che il ritrovamento di alcune mummie nelle vicinanze del confine fra Israele ed Egitto, nelle vicinanze di Eilat, fornisca la prova antropologica della trasformazione in scimmie degli ebrei che non osservavano il Sabato, secondo quanto viene asserito nel Corano. Queste mummie erano state sepolte in bare di legno senza chiodi, hanno tutte code chiaramente identificabili come appartenenti a scimmie e maiali, i capelli sono chiari come a denotare una loro origine europea, ed i nasi sono adunchi, come lo sono tipicamente quelli degli ebrei. L’espressione dei loro volti è di terrore, proprio come narra il Corano riferendo degli ebrei puniti da Allah.
Tutti questi dettagli, incluso il luogo del ritrovamento, ricollegano con evidenza le mummie al racconto coranico, ma, avverte l’ autore, bisogna distinguere: solo i sionisti, non gli ebrei in generale, sono i discendenti degli ebrei che Allah aveva trasformato in scimmie e maiali. (le foto sono visibili nella sezione "Immagini", sottosezione "Immagini e Parole" di Informazione Corretta)

Questa rapida e sommaria rassegna, che si può approfondire ed estendere ad altri stati arabi leggendo il libro dal quale abbiamo estratto molte delle informazioni citate (http://www.intelligence.org.il/eng/sib/4_04/as_hp.htm) , non richiede particolari commenti, se non il richiamo di quelli con i quali abbiamo introdotta la nostra analisi. L’ antisemitismo dovrebbe, a nostro modo di vedere, rappresentare il banco di prova della reale volontà di pacifica convivenza fra il mondo arabo ed Israele: gli arabi non necessariamente devono amare Israele, ma certamente anche il solo rispetto della dignità di una nazione non può convivere con il perpetuarsi dell’ educazione all’ odio nei confronti di ciò che questa nazione, nel più profondo della sua essenza, rappresenta.