Due giornalisti e un propagandista
Fiamma Nirenstein, Carlo Panella e Ali Rashid a "Otto e Mezzo"
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Data: 04/12/2004
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Due giornalisti e un propagandista
Venerdì 03-12-04 la trasmissione televisiva Otto e mezzo, su La 7, ha come ospiti Ali Rashid, Fiamma Nirenstein e Carlo Panella.
La trasmissione è incentrata sulle prospettive di pace nel dopo-Arafat. Dopo un ottimo "punto" di Lanfranco Pace, che sottolinea come il nazionalismo palestinese sia stato l'unico tra quelli sorti nel Novecento ad essere costantemente sconfitto, dal suo stesso massimalismo e dalla scelta del terrorrismo, si sviluppa un dibattito assai dìseguale per la natura degli interventi. Se Fiamma Nirenstein e Carlo Panella si distinguono, come sempre, per un'informazione attenta e puntuale, che porta all'attenzione dell'opinione pubblica aspetti cruciali, ma generalmente ignorati dai media, del conflitto israelo-palestinese (l'incitamento al terrorismo praticato dall'Anp, le alleanze delle diverse classi dirigenti palestinesi con regimi totalitari di varia natura, il rifiuto dell'esistenza di Israele come chiave interpretativa di una politica palestinese altrimenti difficile da comprendere...), Rashid, primo segretario della Delegazione Generale Palestinese in Italia, svolge il suo compito di rappresentante dell'Anp e tenta di convincere il pubblico della trasmissione che la reazione israeliana al terrorismo sia essa stessa "terrorismo".
L'insostenibilità della tesi viene immediatamente evidenziata dal conduttore Giuliano Ferrara.
Le valutazioni poi divergono sulla concreta possibilità di arrivare a un accordo di pace: pessimista Carlo Panella, che ricorda l'ampio consenso che la propaganda ha guadagnato al terrorismo tra la popolazione palestinese, più possibilista Fiamma Nirenstein, sulla base dei rilevanti elementi di novità rappresentati dalla morte di Arafat e dal progetto statunitense di democratizzazione del Medio Oriente.
Rashid si fa portavoce della linea espressa da Abu Mazen in Al Fatah: fine del terrorismo perché ha portato solo sconfitte ai palestinesi. Tenta però di nascondere le profonde divisioni del campo palestinese e viene smentito da Carlo Panella che ricorda come Abu Mazen sia stato recentemente l'obiettivo di una sparatoria nonché oggetto dell'ostilità di Arafat durante il breve periodo in cui fu primo ministro dell'Anp.
Da rilevare, infine, che quando Fiamma Nirenstein precisa di non essere, come Rashid aveva dichiarato a Radio 24, una "colona", in quanto cittadina solo italiana e in quanto residente in un quartiere di Gerusalemme, il diplomatico palestinese tace: non una ritrattazione, come sarebbe auspicabile, ma un riconoscimento implicito della falsità delle sue affermazioni.

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