La "storia" del violino vista da Israele
lo racconta Deborah Faith
Testata:
Data: 27/11/2004
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: La "storia" del violino vista da Israele
Da un paio di giorni sto leggendo sconvolta i quotidiani italiani , ascolto interdetta i telegiornali italiani. Sono sorpresa e indignata e non capisco bene se sia il caso di ridere per la scempiaggine di alcuni media italiani o di piangere per il livello infimo da questi raggiunto. Tuttosommato L'Italia e' il mio paese d'origine, e' il paese che amo oltre a Israele e mi rattrista pensare che l'informazione sia lo specchio di una societa'. Cosa puo' accadere alla societa' italiana presa in giro da una siffatta informazione partigiana e distorta? Gli italiani capiscono di essere turlupinati da giornali e telegiornali che fanno passare un normale controllo a un check point di un paese colpito dalla piu' grande ondata di terrorismo che la storia ricordi per un atto di stampo nazista?
Perche', signori, e' di questo che parlano da giorni i media italiani.
A Napoli c'e' guerriglia per le strade, a Manfredonia uccidono a sassate una ragazzina dopo averla stuprata, in quasi tutte le citta italiane vi sono quartieri in cui la gente non entra perche' ha paura, si trascinano per anni processi politici, esistono mamme che mettono i loro figli in lavatrice e gli fanno fare l'intero ciclo di lavaggio, si trovano quotidianamente bambini morti i sacchetti delle immondizie, bambini putrefatti in valigie, bambini abbandobati sui marciapiedi e i media italiani denunciano normali controlli dell'esercito israeliano nei riguardi dei palestinesi che da 4 anni passano il loro tempo a farci saltare per aria!
Il fatto? Lo sapete, a un ceck point si presenta un palestinese recante in mano la custodia di un violino. Il soldato fa quello che e' il suo dovere: fa aprire la custodia e invita l'uomo a suonare un paio di note per appurare se il violino e' davvero il violino e non una bomba. Nessuno ride, nessuno deride, nessuno sghignazza, i palestinesi in fila sono tranquilli e sorridono, i soldati israeliani fanno i loro lavori di routine. Il soldato davanti al violinista mette il suo timbro sul lasciapassare. Il tutto nella tranquillita' piu' assoluta.
Tutto qui, signore e signori. E per questo "tutto qui" i giornali di sinistra hanno sporcato le loro pagine parlando di metodi nazisti, per questo "tutto qui" la televisione italiana ha perso tempo a dare e ridare la notizia tante di quelle volte che , inevitabilmente, e' entrata nel cervello degli italiani come una "cattiva" notizia per cui Israele va condannato per la miliardesima volta.
E' cosi' che si fa propaganda razzista, Si prende lo scoop di qualcuno in malafede, lo si deforma, lo si interpreta in modo negativo, lo si elabora dandogli un'impronta malvagia e poi si bombarda la gente piu' e piu' volte. Questa e' la propaganda usata dai nazifascisti, dagli stalinisti e, negli ultimi decenni, dai razzisti antisraeliani.
Qual'e' il risultato? L'odio e la continua diffamazione contro Israele, l'odio e i pestaggi e gli assassini contro ebrei in Europa.
Ma che bravi questi signori giornalisti. Veri e seri professionisti dell'arte della menzogna, della propaganda, della follia razzista.
Sarebbero piaciuti a Goebbels che li avrebbe assunti immediatamente.
Sarebbero piaciuti a Stalin e alla sua polizia.
In tempi recenti piacevano al defunto terrorista sepolto a Ramallah.
No , non c'e' da ridere al pensiero che il popolo italiano sia turlupinato e raggirato da questa gentaglia, si puo' solo piangere e sperare che il Paese che ha dato i natali a Michelangelo non soccomba sotto i colpi perversi di alcuni rappresentati indegni del giornalismo italiano, traformandosi in un popolo di razzisti anziche' di santi, poeti e navigatori.