Il Ministro della Difesa israeliano visita Italia e Polonia
ottime le relazioni con Roma
Testata: Il Foglio
Data: 19/11/2004
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: Varsavia chiede aiuto a Israele per costruire la barriera dell'Unione
IL FOGLIO di oggi, 19-11-04, pubblica in prima pagina un articolo sulla visita del ministro della Difesa israeliano Shaul Mofaz in Polonia e in Italia.
Eccone il testo:

Roma. L’Europa continua a criticare Israele per la costruzione della barriera difensiva. Ma la stessa Europa è anche molto interessata alla tecnologia usata dagli israeliani per difendere il paese da attacchi terroristici e intende mandare in Israele una delegazione di esperti per studiare i mezzi di sicurezza usati e per applicarli lungo la sua frontiera orientale. Il ministro della Difesa israeliano, Shaul Mofaz, è arrivato ieri a Roma dopo una visita ufficiale di tre giorni a Varsavia. Ha incontrato il ministro della Difesa, Antonio Martino, e potrebbe incontrare oggi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Mercoledì, in Polonia, Mofaz e il ministro dell’Interno, Ryszard Klisz, hanno parlato della preoccupazione del governo di Varsavia di garantire l’impermeabilità delle frontiere orientali. "Noi rappresentiamo il confine dell’Unione europea con l’est", ha spiegata Klisz, che ha ribadito l’obbligo della Polonia di garantire la sicurezza delle frontiere continentali. I polacchi stanno preparando lungo il confine 14 check point per il passaggio di merci e persone e oltre 20 centri di controllo. Saranno inoltre costruite decine di punti d’osservazione. Si tratta di centinaia di chilometri di confine che i polacchi dovranno pattugliare e che preoccupano molto Varsavia, considerati il contrabbando di droga e il possibile passaggio di attivisti appartenenti a organi terroristici. "Israele oggi è l’unico paese nel mondo che, tranne a ovest dove confina con il mar Mediterraneo, è circondato da una barriera – ha spiegato Mofaz al ministro polacco – La invito a visitarci per osservare in che modo abbiamo usato le tecniche più avanzate per garantire segnalazioni in caso di tentativi di attraversamento". I due ministri hanno deciso che una delegazione di esperti partirà già nei prossimi giorni per studiare la barriera difensiva e, come scritto nel comunicato del portavoce del ministero della Difesa israeliana, "con l’obiettivo di applicare la tecnologia israeliana al progetto polacco". La notizia del viaggio, pubblicata ieri dal quotidiano israeliano Maariv, ha concluso la visita di Mofaz in Polonia. Fonti della sicurezza israeliana l’hanno confermata al Foglio e hanno aggiunto: "Mofaz ha inoltre firmato con il ministro dell’Economia di Varsavia un accordo di collaborazione economicoindustriale fra i due paesi. I polacchi hanno mostrato entusiasmo, invitando le compagnie che hanno costruito la barriera difensiva in Israele a contribuire alla costruzione di quella che garantirà il confine orientale dell’Europa".
Mofaz è arrivato ieri a Roma e ha incontrato Martino. Il ministro della Difesa israeliano lo ha aggiornato sul modo in cui Gerusalemme segue quello che accade all’interno dell’Autorità nazionale palestinese nel dopo Yasser Arafat e sulla volontà israeliana di garantire ai palestinesi
la possibilità d’effettuare elezioni presidenziali, senza interferire. Israele continuerà a mantenere pubblicamente un profilo basso in tutto ciò che riguarda gli affari interni dei palestinesi, sperando che scelgano una guida che lotti contro il terrorismo e che sia disponibile al dialogo
con Israele. Mofaz ha inoltre sottolineato i tentativi da parte dell’Iran e della Siria di riscaldare l’area. I missili katiusha lanciati questa settimana nel nord del paese da Hezbollah sono un esempio delle provocazioni che Israele non potrà tollerare ancora a lungo. Mofaz è giunto a Roma insieme con il segretario generale del ministero della Difesa, Amos Yaron, e il capo delle relazioni esterne Amos Gilad, per parlare di una "collaborazione senza precedenti nel campo della sicurezza", com’è stato scritto dalla stampa israeliana. Al centro dei colloqui con Martino anche un affare da 140 milioni di euro sulla cooperazione per lo sviluppo congiunto di sistemi d’arma nel settore aeronautico, che i due paesi stanno mettendo a punto e che permetterà in cinque o sei anni di sviluppare un sistema d’arma elettronico per individuare ed eventualmente respingere attachi di aerei nemici. Fonti del ministero della Difesa israeliana hanno detto al Foglio: "L’intesa fra Roma e Washington e i rapporti sinceri che il governo Berlusconi ha costruito con Gerusalemme hanno permesso a Israele di condividere con l’Italia tecnologie militari; si tratta di una relazione che Israele non ha con nessun altro paese nell’Unione europea".
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.
lettere@ilfoglio.it