Incidente a Gaza: confronto tra quotidiani
i titoli e le cronache di Stampa, Repubblica, Il Manifesto, Il Mattino, L'Unità e Avvenire
Testata:
Data: 19/11/2004
Pagina: 4
Autore: la redazione
Titolo: Incidente a Gaza: confronto tra quotidiani
Venerdì 19-11-04, i quotidiani riportano la notizia della morte di tre soldati egiziani, scambiati per contrabbandieri d'armi palestinesi e uccisi per errore da un colpo sparato da un tank israeliano.
Per LA STAMPA "Israele uccide tre guardie egiziane". Per IL MANIFESTO la notizia è: "Gaza,uccisi tre militari egiziani": nessuno dei due giornali dà notizia nel titolo del fatto che si è trattato di un incidente. LA STAMPA lo fa solo nell'occhiello, IL MANIFESTO si limita a riferire le scuse di Sharon e la spiegazione dei comandi militari israeliani ("Sembravano palestinesi armati")Anche LA REPUBBLICA dimostra scetticismo verso la versione israeliana: il titolo dell'articolo di Alberto Stabile sull'episodio è infatti «Uccisi tre poliziotti egiziani. Israele si scusa: "un errore"» .
Stabile, dal canto suo, esprime scetticismo anche circa la presenza a Gaza di tunnel per il contrabbando d'armi, tunnel che pure sono stati scoperti dall'esercito israeliano, fotografati e mostrati al mondo. Scrive infatti:
"Teatro del grave incidente la famigerata strada che segna il confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto e dove, a giudizio dei servizi segreti israeliani, vengono scavate le gallerie sotterranee attraverso cui passa ogni genere di contrabbando, incluse le armi destinate alla guerriglia palestinese" (guerriglia è l'abituale eufemismo "politically correct" per "terrorismo").Il MATTINO non si è fatto sfuggire un'occasione così ghiotta per criminalizzare ancora una volta Israele. La scelta dell'occhiello e del sottotilo sono funzionali all'obiettivo. Nell'occhiello, tra il virgolettato, vengono riportate le dichiarazioni, travisate, degli israeliani. Gli israeliani hanno detto di aver scambiato i militari egiziani per dei contrabbandieri d'armi palestinesi (armi che, attraverso tunnel sotterranei, vengono trasportate dal territorio egiziano fino alla Striscia di Gaza, andando a rifornire le organizzazioni terroristiche). Il MATTINO, invece, attribuisce agli israeliani questa dichiarazione: "Pensavamo fossero palestinesi", facendo credere che agli israeliani per aprire il fuoco basta che dinanzi a loro si parino palestinesi qualunque. Il MATTINO inoltre omette di riportare che nella stessa notte del tragico incidente, effettivamente c'erano contrabbandieri d'armi in azione. E' notizia di ieri, infatti, che un tunnel è crollato intrappolando tre terroristi palestinesi. Sono dovuti intervenire, per richiesta delle autorità palestinesi, reparti israeliani che hanno tratto in salvo i contrabbandieri e successivamente li hanno arrestati. Il MATTINO , però, non riporta tutto ciò, nè nell'articolo fa un minimo cenno alla complessa realtà di quella linea di confine disseminata di cunicoli sottteranei e quindi al difficile lavoro svolto dai militari israeliani.
Anche la scelta del virgolettato del sottotitolo è molto discutible, e va sempre in una direzione ostile ad Israele. Mubarak, pur sottolineando tutto il suo turbamento per l'accaduto, dice di accettare le scuse israeliane, di capire che si è trattato di un tragico errore, ma nonostante ciò Il MATTINO, pur di rincarare la dose, preferisce riportare accuse infondate, attribuite al ministero degli Esteri egiziano, in cui si accusa Israele di "irresponsabili pratiche militari".
Infine c'è da segnalare, nell'articolo, una frase estremamente scorretta che fa passare l'immagine di un esercito, quello israeliano, poco professionale e che mostra disprezzo per la vita umana. La frase è questa: "Resta però il fatto che troppo spesso i soldati prima sparano e poi controllano le identità delle vittime".
Corretti i titoli di L'UNITA' e AVVENIRE, rispettivamente: "Gaza, miltari israeliani uccidono per errore tre soldati egiziani. Il Cairo accetta le scuse" e "Incidente: gli israeliani uccidono tre soldati egiziani. Scontro diplomatico, poi le scuse di Sharon a Mubarak" (ma Israele si è scusato immediatamente e non ha dato vita a nessuno scontro diplomatico).
Quest'ultimo articolo, di Graziano Motta, è una breve, ma accurata cronaca che illustra correttamente la situazione creatasi nel cosiddetto "asse Filadelfia"
Ecco il pezzo di Graziano Motta, corretto ed esauriente,da AVVENIRE:

Tre agenti di polizia di frontiera egiziani sono stati uccisi l’altra notte per errore nella Striscia di Gaza dagli spari di un tank israeliano. Un episodio che ovviamente ha gettato ombre cupe sulle relazioni tra i due paesi che il premier Sharon ha cercato di dissolvere subito telefonando al presidente Mubarak per esprimergli rammarico presentarli scuse e condoglianze.
Scuse accettate da Mubarak che ha detto al collega di comprendere che si è trattato di un incidente e si è detto fiducioso dell’esito della inchiesta promessa dal governo israeliano. Se Mubarak però getta acqua sul fuoco il suo ministro degli Esteri condanna "la condotta irresponsabile" dell’esercito israeliano. Piuttosto la vicenda ha rimesso in evidenza una situazione complessa, e tuttora non risolta dai due paesi, legata al piano di ritiro di coloni e soldati ebrei dalla striscia e al maggior ruolo che in materia di sicurezza al confine Israele chiede all’Egitto di svolgere. L a zona in cui l’incidente è avvenuto è il cosiddetto "asse di Filadelfia", un’area stretta di Gaza lunga quanto il confine , che sotto il controllo militare israeliano in base agli accordi di pace fra i due paesi del marzo 1979, dovrebbe avere un diverso assetto con il ritiro da Gaza e il passaggio dei poteri all’Anp. Israele propone che il controllo venga assunto dagli egiziani. Sotto questo asse si è sviluppata una rete di tunnel scavati dai palestinesi di Rafah, con terminal nelle loro case , attraverso i quali si è sviluppato dall’Egitto un continuo traffico d’armi e di esplosivi che ha alimentato la guerriglia e gli attentati contro Israele. L’incidente dell’altra notte è avvenuto in seguito alla segnalazione a un carro armato in perlustrazione della presenza di tre palestinesi intenti a collocare gli ordigni esplosivi. Del ritiro israeliano da Gaza, in collaborazione con la nuova leadership palestinese, verrà domenica a parlare a sharon il segretario di Stato americano Colin Powel; resterà a Gerusalemme anche lunedì per recarsi quindi a Ramallah dove incontrerà abu Mazen e Abu Ala. Ad essi il primo ministro israeliano ha chiesto di impegnarsi non solo nella lotta al terrorismo, incominciando dalla requisizione delle armi in possesso dei terroristi. Sharon ha anche detto di "non avere intenzione di perdere tempo e di voler stabilire contatti diretti con la popolazione palestinese".
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