Ritratto dell'assassino, dimenticando le vittime
cronaca della strage di Tel Aviv
Testata:
Data: 03/11/2004
Pagina: 5
Autore: la redazione
Titolo: Kamikaze 16enne a Tel Aviv: 3 morti, 32 feriti. La madre: "E' immorale usare i giovani
Mentre quando tra i morti degli scontri a fuoco tra gli attaccanti palestinesi e israeliani ci sono bambini dei primi, City non manca mai di mostrarne la foto, specie se in braccio ad un adulto (gli esempi nei giorni scorsi non sono certo mancati, l'ultimo venerdi mostrava una bambina in lacrime per la morte della sorella di 8 anni), quando si tratta dei secondi la foto pubblicata è il primo piano del terrorista.
Anche l'articolo che segue, tratto ddal numero di ieri, 03-11-04, non menziona quasi per niente le vittime dell'attentato, soffermandosi ampliamente invece sulla famiglia del ragazzo assassino e acriticamente sulle parole di sua madre.
A pag. 5 l'articolo dal titolo "Kamikaze 16enne a Tel Aviv: 3 morti, 32 feriti. La madre: "E' immorale usare i giovani"
Si badi bene, non è immorale uccidere vite innocenti, ma solo usare gli adolescenti per i massacri"

Tel Aviv (Israele) - Un 16enne palestinese si è fatto esplodere in un mercato di Tel Aviv, uccidendo tre persone e ferendone 32, alcune delle quali in modo grave. L'attacco suicida è stato rivendicato dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina. La madre del kamikaze ha condannato i terroristi "per aver mandato un ragazzo così giovane a morire".
Yasser Arafat, ricoverato in Francia da venerdi, ha condannato l'attentato attraverso un suo portavoce.


In realtà, Arafat non ha condannato l'attentato, ma ha paragonato questo alle azioni di difesa israeliane...


"Non c'è nessun cambiamento nell'Autorità palestinese, anche in assenza di Arafat", ha detto il premier israeliano Ariel Sharon, che nei giorni scorsi aveva ottenuto dal parlamento (nonostante le dure polemiche) il primo voto favorevole per il suo piano di disimpegno dalla Striscia di Gaza. Amar Alfar, questo il nome del kamikaze, proveniva da un campo profughi vicino a Nablus. "Ultimamente era cambiato", ricorda la madre, Samir Abdullah, 45 anni, mi "baciava spesso e chiedeva che pregassi per lui. Ma non pensavo che potesse progettare un attacco".


Da notare le commoventi descrizioni di un assassino, affettuoso, religioso, quasi pio...


Il mercato ortofrutticolo dove si è svolto l'attentato è molto frequentato:


E qui ci si aspetterebbe un quadro altrettanto commovente delle vittime e invece no, si continua a parlare del "bravo ragazzo":


il ragazzo, uno dei più giovani dei 116 kamikaze che si sono fatti esplodere dal settembre del 2000 (493 le vittime), portava con se cinque chili di esplosivo. La deflagrazione è avvenuta all'interno di un negozio e questo avrebbe evitato una strage di proporzioni maggiori. "E' immorale mandare un giovane a morire in questo modo", sottolinea la madre, che però non condanna l'atto in sé: "Dovrebbero mandare degli adulti a compiere questi atti, qualcuno che capisca il significato del gesto". Il premier palestinese Ahmed Qorei (Abu Ala) ha sottolineato che "questi attacchi danneggiano la causa palestinese"


Abu Ala ha imparato da Arafat: l'atto non si condanna per l'immoralità, per l'atrocità dell'uccisione di civili, ma perché danneggia i loro interessi...


Ma il governo di Tel Aviv non vuole riprendere i dialoghi


Il governo si trova a Gerusalemme e questa è la capitale di Israele.


di pace fino a quando i dirigenti palestinesi non abbiano ottenuto il disarmo dei terroristi. Tutto continuano le polemiche contro il piano Sharon, che vuol far abbandonare Gaza a 8mila coloni israeliani: "Vittime del disimpegno", si leggeva ieri sugli striscioni portati da alcuni israeliani sul luogo dell'attentato. (AP)
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il loro parere alla redazione di City. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita
cityroma@rcs.it