Antidemocratici italiani, oggi come ieri.
riflessioni da Israele sulle violenze anti-israeliane all'Università di Pisa
Testata:
Data: 18/10/2004
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: Antidemocratici italiani, oggi come ieri.
Alcuni anni fa La Federazione Italia-Israele aveva l'abitudine di invitare nelle scuole italiane ragazzi israeliani che conoscessero la nostra lingua. Era molto importante questo tipo di approccio con i giovani italiani completamente avvelenati dalla politica antiisraeliana dei vari governi catto-comunisti della penisola e dalla miliardaria, cinica e potente propaganda filopalestinese.
Era il periodo delle bare nere gettate dai sindacati davanti alla Sinagoga di Roma.
Era il periodo dei cortei della famosa Pantera con migliaia di giovani inkaffiati e urlanti "a Morte Israele".
Era il periodo di manifestazioni oceaniche in cui si parlava del "Demonio Israele".
Era il periodo in cui il Papa non nominava mai la parola Israele e non esistevano relazioni diplomatiche tra Israele e Vaticano tutto teso verso i paesi arabi, feroci dittature ma stracolmi di Nunzi Apostolici.
Era il periodo in cui i terroristi palestinesi assassini di bambini ebrei italiani, (un pensiero al piccolo Stefano Tache' di due anni, assassinato dai feddayin mentre usciva dalla Sinagoga di Roma) e di anziani ebrei paralitici venivano fatti scappare dalle massime autorita' italiane per essere accolti come eroi dall'OLP di Arafat.
Era il periodo in cui dire "sono ebreo e sionista" era molto pericoloso.
Era il periodo in cui , mentre Israele veniva bombardato da Saddam Hussein, in Italia si manifestava per il dittatore.
Era il periodo in cui chi amava Israele si sentiva frustrato, arrabbiato, furioso e terribilmente addolorato.
Vanda e Golan erano due ragazzini israeliani quattordicenni, vennero in Italia, invitati dalla Federazione, per andare a raccontare ai loro coetanei la loro realta', la vita dei giovani israeliani perennemente in pericolo, nati in guerra e vissuti nel terrore. Erano arrivati pieni di entusiasmo, emozionati di visitare il paese dei loro nonni, felici, come tutti i ragazzini, di essere lontani da casa e di godersela un po', liberi e "grandi".
Incominciarono il loro giro delle scuole italiane da un Liceo di Roma, entrarono nell'Aula Magna intimiditi dalla platea di giovani che li guardavano con odio, kafieh che si sprecavano, furono accolti da un buuuuuuuuuuuh e da fischi e all'improvviso gli inkaffiati si alzarono con aria minacciosa e incominciarono ad avanzare verso i due ragazzi urlando "fuori di qua, assassini".
Vanda e Golan furono fatti uscire dall'aula e portati in salvo dalla polizia.
Vanda e Golan, quattordici anni, belli, sorridenti, puliti e gentili erano considerati assassini dal branco filopalestinese di Roma.
Il viaggio dei due ragazzi prosegui' tra alti e bassi, aggressioni e applausi e fini' a Bolzano, ultima tappa prima del ritorno in patria, ritorno ormai sospirato a causa della delusione e anche della paura.
Avevo fatto fare molta pubblicita' e la sala del liceo bolzanino era colma. Anche la' studenti inkaffiati ma meno cattivi forse perche' da molto tempo ero presente nelle scuole per raccontare, spiegare, parlare, cercare di far capire le ragioni e il dramma di Israele.
Vanda e Golan, lui capelli biondi racchiusi in una coda di cavallo, timido e gentile, lei, alta , bella, piu' aggressiva del compagno , incominciarono a chiacchierare , si presentarono, raccontarono della loro scuola, dei programmi di studio in Israele, della bellezza del loro paese. A un certo punto un inkaffiato chiese
" Voi andrete a fare i soldati?"
Si
"e perche'? non vi vergognate?"
No
"e perche' non vi vergognate?"
Perche' io andro' a fare il soldato per difendere la mia casa e la mia famiglia. Rispose Golan.
Poi fu la volta di Vanda di attaccare, lei sabra e orgogliosa, chiese all'inkaffiato :"perche' porti la kafiah se non sei arabo?"
Perche' per me e' simbolo di liberta'. Rispose il ragazzo a muso duro.
E Vanda, gentile e sorridendo con tristezza:
"Ma per me e' simbolo di morte. Allora perche' la porti davanti a me?"
Lui non seppe cosa rispondere, si fece piu' piccolo sotto gli sguardi di rimprovero di tanti e alla fine nessuno fece piu' caso a lui, completamente conquistati dai racconti interessanti e molto coinvolgenti dei due ragazzini israeliani.
Lo studio, le vacanze, i campeggi, la descrizione dei kibbuzim, delle citta', di Gerusalemme, il tutto condito da aneddoti e da risate che nemmeno alcuni interventi velenosi di un paio di insegnanti "progressisti" riuscirono a spegnere.
Alla fine dell'incontro l'inkaffiato si alzo' , non aveva piu' la kafiah al collo e notai un rigonfiamento della tasca della sua giacca a vento, e ando' a stringere la mano ai due ragazzi. Per una buona mezz'ora vi fu uno scambio di indirizzi e numeri di telefono e io provai una felicita' cosi' intensa che li avrei baciati tutti.
Sono passati gli anni, Israele e' ancora in guerra, probabilmente Golan e' soldato, so che Vanda ha scelto il servizio civile e , fino a prima della seconda intifada, aiutava i bambini palestinesi di Gerusalemme est e di Hebron.
L'Italia e' ancora preda di odi antiisraeliani dei piu' feroci e violenti e giorni fa un gruppo di squadristi rossi del collettivo autonomo di Scienze Politiche ha occupato l'Aula magna impedendo lo svolgersi di una conferenza su Israele.
Fatto di una gravita' eccezionale, animato dal piu' disgustoso razzismo.
Il tempo passa, l'odio antisemita rimane chiuso nei cuori per esplodere a tempo debito, in Italia come in Canada, in USA come in Francia, come in tutti i paesi di questo occidente arabeggiante che ha fatto dell'odio antiisraeliano il suo ideale e di cui oggi e' simbolo la bandiera arcobaleno insieme all'intramontabile kafiah.
Il mondo non sara' libero finche' si impedira' a una democrazia di parlare e a dei ragazzi ebrei di raccontare del proprio paese, nessuno sara' libero finche' si sventoleranno le kefiah bianche e nere:
"Per me quello e' un simbolo di morte, allora perche' lo porti davanti a me?"
La risposta che non ho mai rivelato a Vanda per non rattristarla e' :
"Perche' chi la porta ti vuole morta".