Non tutti i bambini sono uguali
c'รจ una grande differenza. La spiega Deborah Fait
Testata:
Data: 09/10/2004
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Autore: Deborah Fait
Titolo: Non tutti bambini sono uguali
Spesso vengo accusata di non provare pieta' per i bambini palestinesi.
Pieta' per le loro vite, le loro morti e per la violenza in cui vivono. Mi investono con la frase piu' banale e retorica "Tutti i bambini sono uguali".
No, non e' vero, non tutti i bambini sono uguali, non tutti gli uomini sono uguali, non tutti i valori sono uguali.
I bambini palestinesi hanno diritto alla nostra pieta' perche' sono vittime delle loro famiglie e della loro societa' ma se le loro mamme e i loro papa' non provano pieta' e li allevano nell'odio; se l'ONU, la Comunita' Internazionale, Amnesty International restano sordi agli appelli di Israele "Guardate cosa stanno facendo ai loro figli", con quale faccia tosta si osa dire, scandalizzati " Israele ha ammazzato due bambini e tu non provi pieta'? tutti i bambini sono uguali".
Ehhh no! Israele non ammazza bambini, Israele risponde al fuoco nemico e se il nemico porta dei bambini, dei ragazzi per le strade e li usa come scudi umani e li mette vicino alle rampe del razzi qassam che vengono sparati contro altri bambini, quelli israeliani, allora nessuno puo' lamentarsi e nessuno puo' accusare senza rischiare di essere ipocrita.
Se la tragedia dei bambini palestinesi sta bene ai loro genitori, Israele non puo' fare altro che denunciare al mondo la situazione. I soldati in guerra non possono e non devono uscire dai loro merkava', prendere i bambini per mano e portarli via prima di incominciare la battaglia, morirebbero prima di poterlo fare e , anche portandone via dieci, e ne arriverebbero mille urlanti jihad, armati di bombe a mano.
Israele evita di colpire in profondita' proprio per non dover fare stragi di giovani vite, di bambini che corrono come mosche dove si spara, di ragazzi col fucile in mano e quando un ragazzino di 13 o 15 anni ha in mano un fucile o sta per lanciare un razzo o una bomba non e' piu' un bambino.
Io provo pieta' per i bambini palestinesi, doppia pieta', disperata pieta' perche' oltre a rischiare la vita vengono uccisi dai loro genitori e dalla societa' in cui vivono.
Non permetto pero' che mi si accusi quando nessuno fa niente per evitare lo stupro morale in cui vivono.
I bambini palestinesi vengono violentati nell'anima da mamme che li vestono da kamikaze per portarli in parata a urlare "a morte", da papa' che li portano fin da piccolissimi per le strade a tirare sassi, ogni sasso un dollaro, e bombe incendiarie. Vengono violentati dalla TV di stato che trasmette senza interruzione filmati di bambini martiri che corrono felici nei prati di Allah, prati pieni di giochi e di tanti Mohamed al Durra che cantano ai vivi che guardano "venite, venite anche voi, qui si sta bene, che bello il martirio, venite".
Sono distrutti , questi bambini, dalle loro stesse famiglie e da chi obbliga le madri a partorirli e allevarli come piccoli mostri pieni di odio, violenza e desiderio di morte.
Si, io ho pieta' dei bambini palestinesi perche' vivono senza infanzia , buttati nelle strade, alla merce' di gente senza scrupoli che li usa da vivi e da morti.
Ho pieta' dei bambini palestinesi perche' vengono cresciuti per diventare martiri e servire cinicamente alla vile propaganda di Arafat.
Perche' nessuno ha mai avuto il fegato o l'onesta' di dire a lui di piantarla? Perche' nessuno lo ha fermato prima che creasse milioni di piccoli mostri? Perche' nessuno al mondo lo accusa di utilizzare i bambini come armi?
No, non e' lecito dire che tutti i bambini sono uguali, non lo sono in vita e nemmeno in morte a causa dei "grandi".
I loro genitori li fanno vivere nella violenza, gliela insegnano la violenza, i loro fratelli grandi li portano per le strade per farli morire spesso con un colpo sparato proprio da loro.
Toni Capuozzo in Terra ha rivelato le parole di una ragazza turca sequestrata e poi liberata in Iraq: "Avevo paura anche dei bambini che vivevano nel covo insieme ai miei carcerieri".

Bambini che fanno paura, dunque, questi sono i bambini del mondo arabo, a questo vengono educati, Arafat ha fatto scuola.
Allora perche' accusare Israele?Perche' dire a me che non provo pieta'?
Perche' questa frase non viene rivolta a chi li rende feroci e a chi permette che questo avvenga?
Tutti i bambini sono uguali?
Bene, ditelo allora ad Arafat, alle mamme palestinesi, all'ONU, all' UNRWA, a Amnesty, persino a Simona e Simona. Gridatelo!!!
Tutti i bambini sono uguali ma nessuno ha il coraggio di urlarlo in faccia a chi li inselvatichisce limitandosi a tacitare la propria coscienza accusando Israele.
"Ecco, noi diciamo che Israele li ammazza, ci scandalizziamo, quindi siamo a posto"
Questa si chiama ipocrisia. Pelosa , pelosissima ipocrisia.

Due giorni fa altri bambini israeliani hanno visto la morte in faccia. A Taba un terrorista suicida ha lanciato un camion pieno di esplosivo contro l'Hotel Hilton pieno di turisti israeliani. Al momento si contano 33 morti, per lo piu' israeliani, e molti sono ancora i dispersi.
Migliaia di israeliani erano in Sinai sordi agli avvisi del Mossad "non andate, c'e' pericolo di attentati". Gli israeliani vivono con i piguim, gli attentati, vivono col terrorismo e rifiutano di farsi condizionare da esso. Per questo riescono a sorridere e a divertrisi nonostante le tragedie quotidiane , per questo i loro figli, i nostri figli vengono allevati senza odio, come bambini normali anche se normali non sono perche' ogni nostro bambino puo' essere divorato dall'orco terrorista.
L'orco e' andato a cercarli anche in vacanza, in quel Sinai che una volta era Israele e al quale tutti si sentono ancora molto legati. L'orco e' arrivato su un camion e ha fatto crollare 30 metri di albergo con chi c'era dentro, tanti bambini appena andati a dormire sognando i giochi in spiaggia dell'indomani.

No, non tutti i bambini sono uguali.
Ci sono quelli che vengono uccisi tra le braccia disperate delle loro mamme e ci sono quelli che vengono mandati a morire dall'odio delle loro mamme.
Ci sono bambini che odiano e ci sono bambini che piangono.
Ci sono bambini che vogliono giocare e ci sono bambini che vogliono uccidere.
Ci sono bambini che restano invalidi per sempre e sorridono circondati di amore e ci sono bambini che fanno la raccolta delle figurine dei terroristi che hanno ridotto i primi all'invalidita' e alla morte.
Ci sono bambini che hanno paura e ci sono bambini che fanno paura.