Strage di israeliani in Egitto: l'analisi scorretta di Guido Olimpio
che dà la colpa all'autodifesa di Israele
Testata:
Data: 08/10/2004
Pagina: 5
Autore: Guido Olimpio
Titolo: Gli 007 avevano lanciato l'allarme:
Il Corriere della Sera di oggi, 08-10-04, dedica alla strage di turisti israeliani sul Mar Rosso l'apertura in prima pagina, una cronaca di Mara Gergolet e un'analisi di Guido Olimpio, che scrive:
Il 26 settembre, a Damasco, i servizi segreti israeliani hanno assassinato con una bomba nella sua vettura Izzadin Sheikh Khalil, uno dei capi militari di Hamas, addestratore di kamikaze e abile artificiere. Un omicidio mirato che ha provocato la rabbiosa reazione di Hamas. Alcuni esponenti hanno minacciato di colpire Israele all'estero, una possibilità poi smentita da esponenti più pragmatici. Poi è arrivata la settimana di sangue a Gaza, con decine di palestinesi uccisi dagli israeliani in risposta al lancio di razzi su Sderot. Un intervento pesante dell'esercito di Gerusalemme contro i militanti ma costato la vita anche a molti innocenti.
La risposta israeliana non è stata al semplice "lancio di razzi su Sderot", ma all'assassinio, per mezzo di quei razzi, di due bambini.
Tacere questo fatto e indicare nella "settimana di sangue a Gaza" il momento di una svolta nel conflitto significa occultare una parte della realtà.

Sangue chiama sangue.
Israele è aggredito dal terrorismo, che ha scatenato la prima ondata degli attentati suicidi subito dopo Oslo, e lancia i razzi da Gaza quando Israele annuncia che da Gaza si ritirerà. Ma si pretende invece che sia l'autodifesa di Israele a determinare il terrorrismo, perché "sangue chiama sangue" e "la spirale della violenza non si arresta": formule retoriche che servono ad attribuire alle vittime le colpe dei loro aggressori.
E gli esperti, pur con molta cautela, non escludono che gli attentati della notte possano essere la vendetta compiuta da elementi palestinesi, magari in collegamento con cellule qaediste.Un coinvolgimento di Hamas o di un altra fazione sarebbe una svolta: durante i quattro anni dell'intifada il movimento palestinese ha cercato di difendere il carattere "nazionale" evitando di mescolarsi all'estremismo di Osama.
Se quello di Bin Laden, dunque, è un "estremismo", il terrorismo palestinese, per Olimpio, è un "movimento", si deve presumere "moderato", forse in quanto a carattere "nazionale", impegnato cioè ad uccidere solo israeliani e solo entro i confini del loro paese.

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