Un sito terrorista consiglia di leggere Repubblica
forse per la sua dietrologia sui sequestri?
Testata: Libero
Data: 14/09/2004
Pagina: 1
Autore: Matias Maniero
Titolo: I terroristi si bevono Repubblica
Non solo Repubblica costruisce teoremi dietrologici supponnendo che non esistano comunicati e siti del terrorismo che invece esistono, non si accorge nemmeno che su quei siti ci sono link al suo indirizzo internet...
Da Libero di oggi, 14-09-04

Ieri mattina sul quotidiano la Repubblica compariva un articolo di Giuseppe D’Avanzo. Il titolo, "L’acqua sporca in attesa del video". Vi risparmiamo i particolari ricchi di siti internet, indirizzi mail, bulletin board, username, provider. Roba da specialisti, non solo di Internet, visto che D’Avanzo nella rete infila anche "fonti accreditate dell’intelligence italiana" e ponderosi studi dell’ "Intelligence and Terrorism Information Center presso il Center for Special Studies in Israele". Ripetiamo:un lavoro per specialisti. Passiamo al sodo: D’Avanzo, in poche parole, fa balenare qualcosa che è più di un semplice dubbio. A suo dire, attorno al rapimento di Simona Pari e simona Torretta ci sarebbero molta "acqua sporca" e molta "chiacchera politica". L’acqua sporca, in particolare, sarebbe quella gettata sul sequestro da anonimi "omini" che rinchiusi in una "stanzuccia", dinnanzi a un computer, avrebbero lavorato di tasti e fantasia. A quale scopo? Semplice: la "manutenzione della paura", per dirla con il linguaggio di D’Avanzo. In altri termini. mantenere alta la tensione, seminare terrore. Un operazione, spiega Repubblica, che quasi mai è opera di fiancheggiatori del terrorismo. Si tratta di "provocatori".
Riassumiamo. D’avanzo accusa il governo italiano, in particolare un "omino" che che avrebbe letto dell’ultimatum di 12 ore lanciato dai terroristi, ne avrebbe confermato al validità, poi avrebbe prolungato la minaccia di 24 ore. Senonché, continua Repubblica, di questa minaccia "dopo 24 ore non si sa nulla. Né chi l’ha firmata, né da quale sito e con quale programma è stata lanciata".
Conviene chiarirsi un po’ le idee, schiarirle anche a Repubblica: i comunicati esistono, per la precisione ne esistono tre, degli "omini" sapremo dirvi chi sono alla fine di questa storia. Primo comunicato, con sorpresa. Come molti ricorderanno, è dell’11 settembre 2004, ore 11, 45. tra l’altrro si legge: "Adesso il governo italiano ha meno di dodici ore per dare seguito alle nostre richieste. Fate attenzione: 12 ore. Il comunicato è apparso sul sito www.anbar.net, poi è stato ripreso e diffuso da un altro sito. Ma non è questo ciò che interessa. Inutile disperdersi in un mare di sigle e triple "w". La notizia è che non solo esiste il comunicato, la cui esistenza è stata messa in dubbio da Repubblica, sul sito in questione esiste, campeggia, fa bella mostra di sé anche una scritta: www.repubblica.it / 2003 eccetera eccetera. Un "link", come si dice in gergo, un sito che rinvia ad un altro sito. Repubblica è proprio Repubblica, il quotidiano di piazza indipendenza, lo stesso quotidiano che con Ezio Mauro aveva riveduto le posizioni pacifiste della prima ora e che con il suo fondatore Eugenio Scalari ha immediatamente fatto retromarcia tornando al solito cliché, a Bush e Bin Laden che sono più o meno la stessa cosa, all’invasione americana e alla resistenza irachena.
Sia ben charo, nessuno qui intende dire, per usare il linguaggi di D’Avanzo, che ci sia acqua sporca dlle parti di Piazzale Indipendenza. Assolutamente no: Repubblica, è ovvio, u quel sito ci è finita senza saperlo. Diciamolo chiaro e tondo: acque cristalline, Repubblica è vittima. Ma è anche un po’ cieca: vede ciò che vuole vedere, ricostruisce trame a tutti invisibili, e non si accorge che non solo ciò che nega esiste, ma che addirittura lì sopra esiste anche lei. Un po’ di attenzione, soprattutto quando si lanciano certe accuse con il conforto di voluminosi studi ed i minuziose ricostruzioni, non guasterebbe. Anche perché, a furia di distrazioni, può anche accadere che le minuziose ricostruzioni diventino molto pico minuziose, che Repubblica si interroghi sulla scadenza dell’ultimatum e non si renda conto che esiste un secondo comunicato. E’ del 12 settembre 2004, ore 10, 29. Tra l’altro si legge. "Le organizzazioni della Jihad islamica in Iraq, dopo aver dato eal Governo di Berlusconi 12 ore per esaudire le nostre richieste affinché siano liberati gli ostaggi, cocede un ulteriore ultimatum di 24 ore a partire dalla pubblicazione di questa rivendicazione. Fate attenzione di nuovo le 12 ore sono diventate 24. anche in questo caso il comunicato è apparso su Internet, anche in questo caso c’è tanto di sito rintracciabile, anche in questo caso resta un interrogativo: perché Repubblica parla di un "omino", perché non lavora semplicemente di mouse. E perché, non facendo tutto questo, scrive che nelle istituzioni c’è chi "avventatamente, per smania di protagonismo, per calcolo politico, vuole tenere alta la tensione"?
Informazione per Repubblica, per D’Avanzo, per Scalari e naturalmente per tutti i nostri lettori: esiste anche un terzo comunicato che abbiamo scovato. Leggiamo: "Abbiamo ricevuto delle notizie dai canali televisivi arabi che ci informano sul fatto che il governo italiano ha promesso di liberare prigionieri iracheni detenuti in carcere ingiustamente. Anche se questa risposta non arriva a soddisfare la nostra richiesta, che era quella di liberare tutte le prigioniere musulmane dalle carceri dell’Iraq per impedire che vengano violentate, noi la consideriamo buona per l’inizio di una negoziazione. Le prigioniere italiane stanno bene e in buona salute. Era stato deciso, in teoria, di ucciderle alle 04.00 della mattina di sabato 11 settembre 2004: però le promesse del Governo italiano di liberare prigionieri iracheni, condannati ingiustamente, ci ha portato rinviare l’esecuzione e la condanna a morte". E ancora: "Il Governo italiano ha solo 24 ore per dare seguito alle nostre richieste prima che gli ostaggi vengano uccisi. Il rinvio dell’esecuzione delle due prigioniere italiane verrà rinviato a seconda dei passi che compirà l’Italia. Il comunicato è del 12 settembre 2004, ore 01.05. Fate attenzione per l’ultima volta: 24 ore, per così dire prolungabili. Col permesso di Repubblica, niente "omini" e gialli. Solo una trattativa in corso. Gli unici uomini, grandi e sporchi, che mestano nel torbido, che confondono le acque macchiandole del sangue delle loro vittime, sono i terroristi. Storia vecchia che Repubblica, pur vedendo tutto, anche quello che non esiste, non riesce evidentemente a vedere.
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