Domande mancate al presidente dell'Ucoii: che cosa ne pensa delle stragi anti-israeliane?
e perchè non ha firmato l'appello contro ogni terrorismo?
Testata:
Data: 13/09/2004
Pagina: 4
Autore: Roberto Monteforte
Titolo: Gli islamici d'italia sono uniti contro ogni violenza
A pagina 4 l'Unità di oggi, 13-09-04, pubblica un'intervistaa Mohammed Nour Dachan, presidente dell'Ucoii, Unione delle comunità islamiche italiane, organizzazione legata al gruppo fondamentalista dei Fratelli Musulmani, di cui fa parte anche il gruppo terroristico palestinese Hamas.
Roberto Monteforte, l'autore dell'intervista trova il modo di domandare a Dachan se "per musulmano moderato si pensa a chi è morbido verso il governo Berlusconi", ma non se include nella sua condanna della violenza quella contro i civili israeliani.
Dachan assicura che l'Ucoii non pronuncerà "neanche una parola di condanna" contro i promotori del "manifesto dell'islam moderato", dove si stigmatizzava qualsiasi terrorismo, compreso quello contro gli ebrei e gli americani. Monteforte non gli chiede perchè non l'ha firmato.
Ecco il pezzo:

ROMA È sdegnata la reazione di Mohamed Nour Dachan, presidente dell’Unione delle comunità islamiche in Italia alla notizia dell'ultimatum dei sequestratori di Simona Pari e Simona Torretta. La sua e quella dell'Ucoii sono una condanna netta per quella che viene definita «l'infamia del nuovo ricatto». Dachan l’ha testimoniato personalmente anche ieri, dopo l’incontro con la famiglia Pari. Suona come un no fermo alla logica dei sequestri e una disponibilità piena a collaborare con le istituzioni e le associazioni umanitarie non solo per la liberazione delle due volontarie, ma anche per la restituzine del corpo di Baldoni. Dachan è preoccupato, teme che le riprovazioni espresse dall'Ucoii siano poco ascoltate dai sequestratori. «Obbediscono a pulsioni estranee alle nostre, non hanno a cuore il bene, ma interessi materiali o aberranti logiche del "tanto peggio tanto meglio"». Il presidente dell'Ucoii sabato scorso aveva chiamato alla mobilitazione le comunità musulmane in Italia, testimoniando «l’assoluta lealtà nei confronti del paese, dei suoi valori e dei suoi ordinamenti».
Si è rotta la barriera di diffidenza tra società italiana e mondo islamico?
«Per chi era in piazza con noi credo proprio di sì. La gente ci è venuta a salutare, ci ha ringraziato per il nostro impegno».
Lei è stato a Loreto al pellegrinaggio con Giovanni Paolo II, subito dopo ha partecipato al meeting organizzato a Milano dalla comunità di Sant'Egidio, ma non è stato invitato al recente incontro con il presidente della Repubblica...
«Ciampi riceve chi vuole. Lo potremo vedere anche in un altro momento».
Quella visita era riservata ai promotori del manifesto dell'Islam moderato. L'Ucoii è dentro o fuori quello che viene definito l'Islam moderato in Italia?
«Bisogna capire cosa si intende con l'espressione Islam moderato. L'Islam è l'Islam: si deve pregare cinque volte al giorno. Che fa il moderato, prega solo tre volte?».
Per musulmano "moderato" si intende chi non è "fondamentalista", chi non giustifica con motivazioni religiose la violenza e l'intolleranza…
«L'Ucoii sicuramente non è violento e non tollera la violenza. La nostra opposizione al terrorismo non è cosa di oggi. Da noi non sentirà neanche una parola di condanna verso coloro che hanno promosso quel manifesto. Non saremo certo noi, che ci chiamiamo Unione delle comunità islamiche e che ci siamo sempre sforzati di rendere unito il nostro mondo, a cercare oggi di dividerlo».
Come giudica l'invito del ministro Pisanu ai prefetti di promuovere il dialogo interreligioso?
«È un'iniziativa importante. In Italia si è parlato di attenzione alle culture del mondo dell'immigrazione, ma in concreto non si è fatto molto. Le competenze sono diverse, riguardano anche altri dicasteri. Se il ministro degli Interni prende questa decisione ha tutto il nostro plauso».
L'Ucoii ha chiesto di incontrare il ministro Pisanu?
«Lo abbiamo chiesto più di una volta. Non ci ha mai risposto. Vuol dire che ancora non è il momento… ».
Le iniziative per la liberazione delle due italiane ostaggio dei terroristi hanno avvicinato la data di questo incontro?
«Teniamo le cose distinte ed evitiamo ogni strumentalizzazione. Le manifestazioni di sabato hanno avuto come unico obiettivo la liberazione delle due giovani volontarie sequestrate a Baghdad. Quando sarà il momento dell'incontro al Viminale ci andremo. Dopo 30 anni di attività in Italia l'Ucoii non ha bisogno di presentazioni. Le prefetture conoscono bene la realtà locale del mondo islamico in Italia. Sanno che buona parte delle moschee fanno riferimento alla nostra organizzazione. Il dialogo con l'Ucoii si impone nei fatti».
Cosa pensa della Consulta dell'Islam moderato italiano che Pisanu vuole istituire?
«Le consulte sono tutte utili. Anch'io ho i miei consulenti legali od economici… ».
Non è che per musulmano moderato si pensa a chi è morbido verso il governo Berlusconi?
«Il governo italiano è il nostro governo e noi siamo musulmani e basta. Non seguo la rincorsa a chi si definisce più moderato dell'altro. Questo è il nostro governo anche se ci sono elementi che prendono di mira tutto l'Islam, ma nello stesso governo ci sono anche voci contrarie».
Teme che l'Italia possa essere obiettivo di qualche atto terroristico?
«Ho questa preoccupazione. Ci sono menti cattive e mani sporche che vogliono lo scontro di civiltà. Possono utilizzare laici, cristiani o islamici per colpire di nuovo. Ecco perché dopo l'assassinio di Enzo Baldoni ho rivolto un appello che rinnovo oggi. Il governo e gli organi di polizia devono combattere il terrorismo, ma guai se guardano solo alla comunità islamica, perché è lei la prima vera vittima del terrorismo».
A pagina 7 l'articolo di Umberto De Giovannangeli "Sharon ai coloni: Volete la guerra civile" non differenzia in alcun modo le posizioni all'interno del movimento degli insediamenti, dipingendo ogni suo aderente come un potenziale terrorista. Nel caso dei coloni israeliani le prove sono a carico degli imputati, che devono dimostrare di non essere criminali. Tutti gli islamici, invece, sono per il quotidiano di Furio Colombo, "moderati" fino a prova contraria. Per prova contraria si deve intendere, pare di capire, il sequestro di militanti pacifisti o di cittadini francesi, o l'appoggio a tali azioni.

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