Le dichiarazioni di Saverio Costanzo rivelano la sua faziosità
a Locarno il pardo d'oro al suo film "Private"
Testata:
Data: 15/08/2004
Pagina: 35
Autore: Maurizio Porro - Roberto Nepoti
Titolo: "Private" vince il pardo d'oro
Saverio Costanzo con il film "Private", che narra dell'occupazione di una casa palestinese da parte di un gruppo di soldati israeliani, ha conquistato il Pardo d'oro al Festival del cinema di Locarno.
Nulla possiamo scrivere sul film, che non abbiamo visto. Delle parole del regista, pronunciate in varie interviste concesse ai giornali italiani, possiamo però affermare che manifestano chiaramente la sua posizione tutt'altro che imparziale sul conflitto mediorientale.

Eccone una breve antologia:

da "Locarno, vince Saverio Costanzo con una storia sul Medio Oriente", di Maurizio Porro, a pagina 35 del CORRIERE DELLA SERA del 15-08-04

"Perchè no? Inviterei Sharon a vedere il mio film. Non perchè mi illuda che un film faccia vincere la guerra, ma per dimostrare che, se c'è davvero la volontà, si possono superare tutte le incomprensioni"
Siccome Costanzo non si illude che il suo film possa far "vincere la guerra" ai palestinesi, persuadendo Sharon alla resa, si acontenterebbe di dimostrare che le incomprensioni si superano, se c'è la volontà. Che di certo manca a Sharon. Infatti molto difficilmente il film di Costanzo lo porterebbe a rinunciare alla difesa degli israeliani dal terrorismo.
Se dicessero che è contro Israele?
"Nessuno di noi accetta questa accusa, perchè sempre il vittimismo? Raccontiamo storie vere, che si vedono ogni sera al tg"
Nessun vittimismo. Solo la constatazione che, al tg come al cinema, si raccontano quasi soltanto le storie più o meno vere che servono a mettere Israele in cattiva luce.


"Tanto è vero che il film mette in scena la violenza di Israele ma non è del tutto amato neanche dai palestinesi perchè mostro il lavaggio del cervello della tv su quel terrorismo basato sul martirio"
Secondo le cronache del festival nel film il figlio maggiore della famiglia palestinese, indignato per l'occupazione di casa sua, immagina se stesso glorificato alla televisione come terrorista suicida. Molto meno di una denuncia dell'incessante campagna pro-terrore dei media palestinesi e un enessima conferma del luogo comune, smentito da tutti gli studi scentifici sull'argomento e dalla semplice cronologia (prima è venuto il terrorismo, poi la risposta israeliana) della violenza israeliana e dell'umiliazione palestinese come cause del terrorismo.

Dall'intervista di Roberto Nepoti su LA REPUBBLICA "Locarno, vince Costanzo "Un premio per la pace" ", a pagina 39:

Documentario o fiction, sono convinto che quando si gira un film la verità venga fuori, mentre le cose artefatte gettano la maschera. In origine lo script era più "buono"; si è indurito sul campo, con l'aumentare della consapevolezza di quel che è la vita quotidiana nei Territori. La realtà superava la nostra visione e ci obbligava a cambiare la sceneggiatura giorno per giorno.
Il film è stato girato in Italia, quindi viene naturale chiedersi: come ha fatto Costanzo a scoprire "sul campo" che gli israeliani sono più cattivi di quanto pensasse?
Per dirla con una sua bella espresssione, ecco che... "le cose artefatte gettano la maschera".

Maurizio Porro e Roberto Nepoti non contestano a Saverio Costanzo le sue affermazioni, mentre non tralasciano di fornire ai lettori la oro opinione sul film, molto positiva.

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