Un numero tutto in Kefiah
fin dalla copertina
Testata: Internazionale
Data: 03/06/2004
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Da Israele
DA INTERNAZIONALE DEL 28 MAGGIO 2004.
La redazione con la kefiah di Internazionale si è sbizzarita questa settimana, fin dalla copertina.
In bella evidenza il solito bambino palestinese (la propaganda antisraeliana da osteria va a nozze con le foto dei bambini palestinesi), sullo sfondo delle macerie e la scritta a caratteri cubitali:

"Rafah: sette giorni di guerra in un campo profughi palestinese. Amira Hass era lì. Ecco la sua cronaca".

A pag. 13 il solito editoriale del solito Ha'aretz, dal titolo "scene già viste a Rafah". Ormai chi ci segue sa perfettamente l'abitudine dei De Mauro's boys: selezionare in modo chirurgico articoli di forte critica antisraeliana da giornali o autori ebraici, riparandosi così dietro questo scudo.
Su Ha'aretz vengono pubblicate molte opinioni, ma la kefiah di De Mauro gli permette di leggere e pubblicare solo quelle utili alla propaganda che da tempo segue Internazionale.

A pag. 19, dalla cronaca da Gerusalemme

Violenze
Operazione Arcobaleno a Rafah: 43 morti
Il 24 maggio l'esercito israeliano ha annunciato la fine dell'operazione
Arcobaleno a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. In sette giorni di
attacchi contro i campi profughi della zona 43 palestinesi sono stati uccisi
e 56 abitazioni sono state distrutte dalle ruspe dell'esercito. L'obiettivo
dichiarato dell'operazione era distruggere i tunnel che collegano i
Territori all'Egitto e sono usati dai palestinesi per il traffico d'armi e
munizioni. I raid nella Striscia di Gaza sono scattati dopo che 13 soldati
israeliani sono stati uccisi in due attacchi rivendicati dalla Jihad
islamica. Secondo l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi,
dall'inizio dell'intifada sono 1.365 le case palestinesi distrutte a Rafah e
circa 18.500 le persone che hanno perso la loro abitazione e sono costrette
a vivere nelle tendopoli allestite dai gruppi umanitari.
*Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha annunciato che il 30 maggio
presenterà al governo la versione modificata del suo piano di ritiro dalla
Striscia di Gaza. Il 2 maggio il progetto è stato bocciato in un referendum
interno al Likud, il partito del premier. Il nuovo testo prevede il
disimpegno militare di Israele nella Striscia di Gaza e non lo
smantellamento di 21 insediamenti ebraici nella regione, come proponeva il
premier nella prima versione del piano. Sharon prevede anche l'evacuazione
di quattro colonie in Cisgiordania.

Per la seconda settimana di seguito Internazionale pubblica le stesse notizie (oltre tutto inesatte, come nel numero delle vittime: 48 settimana scorsa, 43 questa settimana, evidentemente 5 sono resuscitati...), riguardo l'operazione antiterrorismo che l'esercito israeliano è stato costretto ad attuare.
Internazionale inoltre non dice che dalle case demolite dei civili palestinesi partivano i tunnel utilizzati per il contrabbando delle armi con l'Egitto, ecco il motivo per il quale sono state abbattute.


Condanna
Marwan Barghouti rischia cinque ergastoli
Il tribunale distrettuale di Tel Aviv ha riconosciuto colpevole
il leader di al Fatah Marwan Barghouti di cinque omicidi di civili commessi
durante la seconda intifada. La sentenza contro Barghouti sarà emessa il 6
giugno. Il leader di al Fatah, visibilmente dimagrito, da mesi in carcere in
isolamento, ha dichiarato di non riconoscere l'autorità della corte
israeliana e ha accusato i giudici di obbedire alle direttive dei servizi
segreti di Israele [20].

Che Barghouti, un criminale responsabile di vari attentati in Israele, sia visibilmente dimagrito se ne sono accorti solo quelli di Internazionale.


Nazioni Unite
Risoluzione contro Israele
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione
che denuncia Israele per l'uccisione di 53 palestinesi a Rafah e la
demolizione di decine di abitazioni al confine tra la Striscia di Gaza e
l'Egitto. Per la prima volta Washington non ha opposto il suo veto alla
risoluzione [20].

Lega araba
Vertice a Tunisi
Il 22 e 23 maggio si è svolto a Tunisi il vertice della Lega araba. I capi
di stato e di governo arabi hanno concluso accordi sulle riforme interne
alla Lega, sull'Iraq e sul conflitto israelo-palestinese. Con una
risoluzione unanime battezzata Dichiarazione di Tunisi, i paesi arabi hanno
condannato "senza distinzioni le operazioni militari contro i civili
palestinesi e i dirigenti palestinesi, ma anche contro i civili in generale
senza distinzioni". Il testo costituisce un precedente storico perché, per
la prima volta, i dirigenti arabi hanno esplicitamente stigmatizzato gli
attacchi palestinesi contro i civili israeliani [23].

Sarebbe molto interessante se De Mauro spiegasse ai suoi propri lettori, quali accordi sulle riforme siano stati conclusi al vertice della lega araba, visto che tutta la stampa internazionale ha scritto dell'ennesimo fallimento del conclave arabo riguardo a questi temi.


Spagna
La condanna del parlamento
Il parlamento spagnolo ha approvato all'unanimità una dura dichiarazione
contro le violenze israeliane nei campi profughi di Rafah. Il testo cita
esplicitamente "il massacro di civili palestinesi nei Territori e l'attacco
delle truppe israeliane contro una manifestazione" [25].

Internazionale pesca qua e là notizie che possano gettare un ombra su Israele, tacendo sistematicamente su quanto possa screditare il loro idolo di Ramallah, Arafat.
Come, ad esempio, i fondi europei spariti nei gangli dell'Anp (gli stessi palestinesi protestano, ma De Mauro fa finta di nulla), oppure l'utilizzo da parte dei terroristi palestinesi di ambulanze, per poi poter accusare lo stato ebraico, attraverso organi di stampa accomodanti e filopalestinesi come Internazionale, di ogni nefandezza.

A pag. 22 poteva forse mancare il diario della giornata di Rafah? No che non poteva mancare, ed eccolo puntualmente, compilato da Amira Hass, giornalista di Ha'aretz residente a Ramallah (il che è tutto dire, vivere a contatto con la propaganda palestinese 24 ore su 24 può rovinare chiunque).
Non entriamo nel merito dell'articolo dove la demagogia, la retorica e le inesattezze abbondano (dove si scopre ad esempio che, come scrive la Hass, pur mancando l'elettricità da giorni, miracolosamente funzionano i ventilatori....mah...), constatiamo solo che ad Internazionale interessano solo ed esclusivamente le ragioni della parte araba.
Altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo De Mauro continui a pubblicare diari settimanali da Ramallah, fregandosene altamente di quello che succede a Gerusalemme.
Perchè non pubblicare anche un diario della paura quotidiana ebraica di vivere sotto l'incubo degli uomini bomba palestinesi?
Ma si sa, oggi essere contro Usa e Israele è la nuova moda, il nuovo carro del vincitore, è er mejo.


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