Una nuova rivista di politica estera
che non promette molto bene. Speriamo sia solo un incidente di percorso
Testata:
Data: 01/06/2004
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Global FP: maggio-giugno 2004
Una nuova rivista si aggiunge al non ricchissimo panorama italiano. E' un
bimestrale, collegato in partnership a Foreign Policy; la direzione editoriale è affidata ad Ernesto Galli della Loggia, coadiuvato da altri nomi altisonanti come Boris Biancheri, Stefano Folli, Paolo Mieli, Gianni Riotta, Massimo Teodori.
La rivista è di eccellente livello, e si rivolge ad un pubblico politicamente e culturalmente maturo. Questi innegabili pregi si traducono, tuttavia, anche in un difetto, a causa del quale il target dei lettori del numero in edicola si restringe ulteriormente, in quanto si richiede loro anche la capacità di decodificare alcuni flash che vengono presentati privi di commento o di spiegazione.
Per quanto interessa il nostro criterio di monitoraggio, vogliamo segnalare
quanto ci è apparso più evidente, come nostro contributo all'ulteriore
miglioramento della rivista.
A pag. 98 una fotografia campeggia a tutta pagina, ed è un capolavoro di
denuncia mediatica: una donna palestinese vi appare in atteggiamento lamentoso, appoggiata ad un muro con scritte anti-israeliane, e contornata da un nugolo di fotografi occidentali. Nell'angolo in basso, un bambino le volta le spalle con la massima indifferenza.
L'intento di questa fotografia è evidente per chiunque sia a conoscenza dei
trucchi che consentono di pubblicare fotografie e filmati di esaltazione
dell'intifada e di denigrazione di Israele; ma la didascalia non è in sintonia e sembra connivente, piuttosto che di denuncia dell'ipocrisia e delle coercizioni che condizionano il lavoro dei media occidentali in Palestina. Di fatto, l'effetto è l'opposto rispetto a quanto parrebbe invece l'intento.
A pag. 5 vengono pubblicate sotto il titolo "frasi" alcune citazioni assemblate senza un criterio coerente. Quella di Dostoevskij pare idealizzare il ruolo dei terroristi suicidi, ed è seguita da una frase in cui il principe Abdallah dell'Arabia Saudita ammette che le donne potranno essere ammesse a guidare l'automobile, ma non subito e solo per gradi. Segue, ed è questo il motivo principale di sconcerto, una citazione che a nostro parere è esemplificativa dei livelli di idiozia cui può giungere la razionalizzazione del non-pensiero, o meglio dell'ideologia che nega la realtà: Paolo Villaggio vi si esibisce in un assemblaggio di disprezzo antiebraico, ignoranza della storia ed apologia dell'oscurantismo.
A nostro parere le citazioni debbono essere dotate di una chiave di lettura,
tematica o di altro genere, che aiuti il lettore a comprenderne il senso. Altrimenti, rimangono prive di significato.

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