La Martinelli sempre più faziosa
che sia gratuita non cambia nulla
Testata: Metro
Data: 28/05/2004
Pagina: 5
Autore: Milli Martinelli
Titolo: Una violenza figlia di tempi mediocri - Gaza, uccisi due palestinesi
Su METRO del 26-05-04 un'opinione estremamente fazioso-propagandistica della Martinelli: "Una violenza figlia di tempi mediocri".
Una malattia del nostro tempo. Il dilagare della violenza dell'uomo sull'uomo credo costituisca l'aspetto più torbido di questo inizio del terzo millennio. Non parlo della violenza di massa sulle masse, che non hanno volto, degli atroci massacri che si compiono, fra l'indifferenza generale, in certi Paesi del terzo mondo, parlo di una violenza più domestica, più quotidiana che riguarda i nostri Paesi democratici e comincia dalla prevaricazione dell'uomo sull'uomo in omaggio anche alle regole vigenti del capitalismo, dove il valore più propagandato è l'affermazione (economica odi potere) dell'individuo.
La qual cosa è la negazione della persona umana, il disconoscimento dell'altro e dunque anche di sé, perché la nostra identità si illumina e si dà a conoscere solo nel rapporto con l'altro. È la dissipazione di un ordine di valori la cui soglia minima è il rispetto della dignità dell'altro, chiunque esso sia. Al disotto di questa soglia c'è un'involuzione della personalità, una volgarità dello spirito, un vuoto d'essere grazie al quale "all'uomo tutto è possibile", per parafrasare la celebre frase di un personaggio dostoevskijano. Ecco, questo vuoto d'essere, che è frutto della mediocrità del nostro tempo, è la malattia endemica che affligge le nostre società evolute, e i sintomi sono una sorta di miserevole volontà di potenza da esercitare sui più deboli. Caricature di "superuomini", personalità rattrappite, alle quali "tutto è possibile". Anche torturare e dileggiare un prigioniero per affèrmare "gioiosamente" (Dio mio, quei sorrisi "innocenti" affidati alle telecamere!...) il proprio meschino potere. Ragazzi normali, a casa loro, perfino perbene, colpiti senza averne coscienza, da quella malattia endemica nella forma più virulenta,fino alla perdita della coscienza.
Vi pare possibile, per esempio, che giovani dalle facce pulite sarebbero capaci di trascinare un uomo al guinzaglio, costretto a quattro zampe, se solo fossero in grado di riconoscere in quell'essere una Persona? Odi massacrare, per distrazione (per indifferenza) esseri umani riuniti per una festa di nozze? O, per passare all'altro inferno del Medio Oriente, vi pare possibile che giovani dalle facce pulite, potrebbero divertirsi, per vincere la noia o per assaporare il proprio potere, a umiliare coloro che sono costretti(sulla propria terra) a passare dai loro posti di blocco per andare a lavoro, a scuola, all'università, all'ospedale decidendo secondo l'estro del momento se respingerli o lasciarli passare, per gustarne ogni volta l'angoscia e la sottomissione supplice, se sapessero riconoscere l'Uomo che c'è in ognuno di loro? E sarebbero capaci di sparare, ben difesi dentro un carro armato, su una folla inerme di manifestanti, bambini compresi, o su ragazzi che lanciano sassi contro i loro cingolati che gli spianano la terra o contro i bulldozer che gli distruggono le case, se riconoscessero il volto di ciascuno? Cioè la persona umana che dietro l'evidenza di quel volto si nasconde. Infatti molti meravigliosi ragazzi israeliani non contaminati da questo male, hanno restituito le armi e la divisa, rischiando il carcere. Leggo in un saggio di una filosofia che mi è cara: "Nel vuoto di una sensibilità mai strutturata o inaridita si profila anche la faccia oscura, senza lineamenti, del demone meschino. L'impersonalità del male o la sua banalità".
Su METRO del 27-05-04 a pag. 5 il seguente articolo dal titolo: "GAZA, uccisi due palestinesi"
Militari israeliani hanno aperto il fuoco nella striscia di Gaza e ucciso palestinesi disarmati. Stando a quanto riferito da fonti mediche, nel campo profughi di Rafah un quarantaduenne è stato colpito in petto da un proiettile sparato da un soldato di servizio in una delle torrette di guardia al vicino insediamento ebraico. Un altro è stato ucciso mentre tentava carponi di superare una rete spinata che separa la Striscia di Gaza dal territorio israeliano. Aveva 18 anni ed era disarmato. (Agi)
Ci piacerebbe sapere che bisogno c'è di ripetere due volte che il palestinese era disarmato. Forse nella redazione di Metro temono che i lettori attenti non credano a qualcosa detto una volta sola? Ci piacerebbe anche sapere quali sono queste anonime "fonti mediche" e come facessero a sapere cosa stava accadendo vicino all'"insediamento ebraico". Inoltre il perché sono stati uccisi e, soprattutto perché uno dei due stesse così vicino all'"insediamento" e l'altro perché stesse passando sotto una rete. Quali erano le loro intenzioni? Siamo sicuri che non avessero proprio nessun oggetto pericoloso addosso?
Infine perché citare le fonti di una sola parte?

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