Rafah: distorsione dei fatti dalla prima all'ultima riga
il quotidiano di Furio Colombo ritiene non attendibili le fonti israeliane
Testata:
Data: 21/05/2004
Pagina: 8
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Muore un bimbo di tre anni nell’inferno di Rafah
L’Unità ovvero il consueto ripetitore che diffonde nell’aere la propaganda palestinese
Samer al_Arja aveva tre anni. E’ morto di paura. Samer è arrivato esamine all’ospedale locale di Nassar, dopo che -secondo i genitori- aveva perso conoscenza per una cannonata esplosa nelle sue vicinanze.


Le bambine Hatuel avevano dai 2 agli 11 anni e non hanno fatto in tempo a morire di paura: sono state freddate, ciascuna con due pallottole alla testa.
Non esiste una graduatoria degli orrori, la vita di qualsiasi bambino che si spegne ingiustamente è ugualmente orribile, israeliano o palestinese che sia: ciò che è disgustoso invece è la malafede di chi si fa portavoce delle sofferenze di una parte esclusivamente per poter mettere sotto processo l’altra.

L’articolo di oggi di Udg è in concreto una raffazzonata lista piena di nomi di palestinesi: quanto erano innocenti, come sono stati crudelmente ammazzati solo perchè chiedevano un bicchiere d’acqua, quanto tutto ciò conferma la crudeltà di Israele, semmai ce ne fosse bisogno.
La lista ve la risparmiamo, facciamo solo notare che per ogni singolo episodio l’unica fonte a cui si attinge è quella palestinese: la fonte israeliana o viene totalmente ignorata o viene riportata giusto per essere "clamorosamente" smentita da quella palestinese.

Scrive Udg:

Spesso la versione israeliana dei fatti resta inconciliabile con quella paletinese


Sarà per questo che solo quella palestinese è quella buona? Ai lettori dell’Unità l’ardua sentenza


Nè le immagini dei giovani palestinesi uccisi l’altro ieri da un colpo sparato da un carro armato- accidentalmente secondo Israele- nè la secca condanna del consiglio di sicurezza delle nazioni unite hanno fermato le unità di Tsahal che da tre giorni operano a Rafah nel contesto di una vasta operazione contro il contrabbando di armi ed esplosivi.

Le autorità israeliane non hanno mai detto che il colpo sparato dal tank fosse "accidentale"; quel colpo, come ricostruzioni obiettive hanno già provato e documentato, è stato sparato contro un edificio vuoto per far arretrare la folla di manifestanti (tra cui si nascondevano terroristi armati) che non stava rispondendo a nessun "alt" intimato dai soldati israeliani, i quali stavano per rischiare un linciaggio a regola d’arte: accidentale, anzi, sventurato è stato il fatto che il colpo ha trapassato l’obiettivo andando a colpire alcuni dei manifestanti.
Durante la scorsa notte reparti di terra accompagnati da mezzi blindati e protetti da elicotteri da combattimento sono passati dal rione di Tel el-Sultan a quelli di al-Salam e di Brazil nel tentativo di catturare ricercati dell’Intifada e di scoprire il maggior numero possibile di tunnel adibiti al contrabbando di armi verso la Striscia dal vicinissimo e relativamente sguarnito territorio egiziano.
Ciò che manca all’articolo di Udg (tra le tante cose) è un’obiettiva visione d’insieme.

Perchè Israele prima di abbandonare Gaza si trova costretta ad una rischiosissima missione a larga scala volta a distruggere le imponenti infrastrutture terroristiche, tra cui vi sono anche i famigerati tunnel in cui per anni hanno fatto la spola armi anche sofisticatissime (altro che pietre!), esplosivi, droga, prostituzione, drappelli di criminali che se ne fregano della "Palestina" e il cui unico interesse è che i territori rimangano terra di nessuno per continuare a delinquere?

Perchè Israele manda la fanteria nei territori a rischiare la pelle quando potrebbe raggiungere quasi gli stessi risultati senza alcun rischio, semplicemente bombardando dall’alto?

Perchè Israele rade al suolo alcune case a Rafah? Per punire i cattivi palestinesi, quasi fossimo all’asilo, o a scopo preventivo per evitare che le case diventino il punto di uscita di un tunnel scavato anche a 30 metri di profondità in cui si traghettano armi capaci di far fuori i tanto temibili tanks israeliani?

Domande alle quali Udg non risponde troppo impegnato a scrivere che

Un palestinese di 39 anni è stato ucciso a Tel-el Sultan mentre si era affacciato su un tetto per chiedere acqua.


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