Come si muove il terrorismo internazionale
in una accurata analisi di Guido Olimpio
Testata: Corriere della Sera
Data: 19/04/2004
Pagina: 11
Autore: Guido Olimpio
Titolo: Quei contatti in Libano per coinvolgere Iran e sciiti
A proposito delle conseguenze dell'eliminazione di Rantisi, in particolare sull'organizzazione delle varie sigle del terrorismo internazionale, pubblichiamo l'accurata analisi di Guido Olimpio uscita sul Corriere della Sera di oggi.

DAL NOSTRO INVIATO
MUSCAT ( Oman) — Un episodio oscuro. Due presunti agenti del Mossad sono stati arrestati in Nuova Zelanda mentre cercano di rubare l’identità di un malato allo stadio terminale. Volevano il suo passaporto per potersi infiltrare in un altro Paese, magari arabo. Un documento ideale per partecipare al torneo delle ombre. Un termine elegante inventato dagli agenti zaristi per descrivere una guerra sporca. Su un terreno dove non esistono regole, vince chi è più spregiudicato, prevale colui che ha in mano il « vero potere » , ossia l'informazione. Al momento giusto, nel punto giusto. Eliminando in rapida successione Ahmed Yassin e il suo successore Abdel Aziz Rantisi, Israele ha giocato la prima mossa. Per non perdere l'iniziativa ha in serbo la seconda. Le fonti ufficiali non si preoccupano di nascondere il prossimo bersaglio: Khaled Mashal, responsabile di Hamas per la diaspora e gestore di parte dei conti del gruppo. Poi sarà il turno degli altri sopravvissuti.
TRA DAMASCO E DOHA — Mashal è abituato a nascondersi e ha visto la morte da vicino essendo scampato a un tentativo di avvelenamento da parte del Mossad. Da allora Mashal si è fatto più cauto. Quando è a Damasco usa diversi uffici, uno dei quali nel campo profughi di Yarmouk. Altrimenti agisce da una capitale importante nel Golfo: Doha, nel Qatar, sede di
Al Jazira e rifugio di personaggi in cerca di discrezione. Poche settimane fa due agenti russi sono finiti in prigione perché accusati di aver assassinato il leader ceceno in esilio Yandarbaev. Confini e leggi internazionali non preoccupano Mosca e tantomeno Gerusalemme. Il Mossad, guidato da un fedelissimo di Ariel Sharon, Meir Dagan, ha carta bianca. Sotto Dagan, il celebre Istituto ha visto crescere uomini e risorse per « le azioni coperte » . Gli israeliani hanno avuto tempo per prepararsi. Rantisi è stato ucciso sabato sera, ma la stampa ha scritto che il suo nome era stato reinserito nella lista dei « morti viventi » il 16 marzo. Quando finisci nell'elenco significa che gli 007 devono essere pronti ad agire quando se ne presenta l'occasione. Una notte nuvolosa può allungare la vita di qualche giorno. Rantisi, ad esempio, quando usciva a Gaza si contornava di una folla di civili sperando che gli facessero da scudo. E se doveva usare la macchina ne prendeva una in prestito. Sabato sera era su una vecchia Subaru. Ma il piccolo Scout, un aereo senza pilota, ha forse intercettato una telefonata, poi ha seguito Rantisi e con la telecamera di bordo lo ha inquadrato facendo da esploratore per l'elicottero Apache in attesa. C’erano probabilmente anche delle spie in strada che hanno trasmesso l'ultimo segnale.
I TERRITORI — Il movimento estremista palestinese ha promesso una risposta « al momento opportuno » . Da Gaza è stato diramato un ordine a tutte le cellule: guardatevi dagli israeliani ma preparate le azioni. Facile proclama che però nasconde difficoltà operative. Se ti difendi non puoi attaccare. Quindi è possibile che la rappresaglia scatterà quando i mujaheddin troveranno un varco nel muro avversario. L'artificiere Mohammed Deif potrebbe cercare una « joint venture » con fazioni interne ( Jihad, Al Aqsa) o esterne.
IL LIBANO — Le antenne israeliane e americane a Beirut sono sotto pressione. Si è scoperto che Rantisi avrebbe cercato l'aiuto dell'Hezbollah libanese e degli agenti iraniani. E' possibile che gruppi sunniti o sciiti possano cercare di fare il lavoro per conto dei palestinesi, usando una sigla di copertura.
La comparsa in Iraq delle Brigate Yassin, dicono fonti del Golfo, è la prova di « lavor i in corso » . Tra Beirut e il sud del Libano operano poi fazioni minuscole che hanno però complici in Europa e in Medio Oriente.
E' il caso di Asbat Al Ansar, della fazione Al Nour o dei feddayn di Munir Makdah.
L'OPZIONE OSAMA — Il lungo corteggiamento di Osama ai palestinesi potrebbe alla fine portare a un matrimonio di convenienza. Quando sei debole militarmente devi trovare degli alleati. Bin Laden, nell'ultimo messaggio, ha dedicato una citazione alla causa della Palestina annunciando la vendetta per la morte di Yassin. Un eventuale patto d'azione soddisferebbe la piazza palestinese ma sarebbe disastroso sul piano diplomatico: Hamas e Al Qaeda diventerebbero una cosa sola.
Le cellule, sia quelle legate a Osama che quelle indipendenti, sanno cosa fare in questi casi. Non sarebbe una sorpresa se i « vendicatori » venissero dall' Europa, dove si stanno moltiplicando i casi di organizzazioni composte da europei d'origine mediorientale e asiatica.


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