Un reportage degno del Manifesto
La propaganda di Io Donna del Corriere delle Sera
Testata: Corriere della Sera
Data: 06/03/2004
Pagina: 74
Autore: Raffaele Oriani
Titolo: Il secondo muro di Israele
Io Donna, supplemento del sabato del Corriere della Sera, è diretto da Fiorenza Vallino, che ne è la responsabile. A lei va dunque imputata in primis la responsabilità della pubblicazione del servizio "Il secondo muro di Israele" di Raffaele Oriani, (Io Donna n°10, 6 marzo 2004) un insieme di pagine ricolme prima di tutto di incompetenza mista ad ostilità preconcetta e propaganda. Non possiamo pubblicarlo integralmente perchè Io Donna non è sul sito internet del Corriere, ma siamo sicuri che non sfuggirà ai molti lettori di IC che seguono il Corriere.
Il temino di Oriani, che sarebbe stato giudicato eccessivo persino sul Manifesto, descrive un viaggio a Gaza senza conoscere la storia che caratterizza quella regione. Vede nell'occupazione di Israele la colpa di ogni male, non nomina mai l'Egitto, certo per ignoranza dello sconosciuto cronista finito sulle pagine patinate del giornale non certo per meriti professionali. Inizia addirittura trovando "splendido" il nome ebraico di un movimento (yesh gvul, c'è un limite), che a noi sembra un nome come un altro, nè bello nè brutto. Ma ad Oriani sembra splendido. Così come dimentica perchè Gaza Israele se la sia trovata tra i piedi solo perchè l'Egitto non ha mai voluto saperne di annettersela. E che se è finita sotto amministrazione israeliana è solo quale conseguenza della guerra dei sei giorni, così come la Cisgiordania. Ma Oriani non sa nulla di nulla e dal suo racconto traspaiono solo le visioni di case distrutte (guai dire il perchè), manca ogni accenno al terrorismo,i tunnel scavati sotto le civili abitazioni che portano in Israele armi, terrore, droga sembrano una invenzione del cattivo Sharon. I "cattivi israeliani arrivano di notte", e distruggono le case degli "inermi" cittadini di Gaza (chissà poi perchè, ma ad Oriani non interessa). Il povero palestinese è solo capace di offrire a Oriani un "tè che sa di menta e di vita", lui si che è bravo, non come i cattivi soldati israeliani che hanno solo la fissa di non far passare i terroristi. Anche perchè secondo Oriani dai tunnel passano solo sigarette di contrabbando, che al massimo fanno solo venire la tosse, e costano però meno che in Israele. Naturalmente Oriani ha imparato la tecnica: riempire di falsi il pezzo, ma non dimenticare mai di infilarci un israeliano buono perchè è tale solo se si scaglia contro Sharon, e due righe di Avi Pazner, del tutto ininfluenti contro le molte pagine di disinformazione elargite a piene mani prima ma che tornano utili per far dire allo scrivente: visto come sono imparziale ? Furio Colombo docet.
Stefano Folli, direttore del Corriere, ha sicuramente impresso una svolta al quotidiano di via Solferino. Non sono più i tempi bui di De Bortoli. Ma qualcosa continua a sfuggirgli. Il sito internet, che continua come prima ad essere una brutta copia di Repubblica, ed Io Donna, peggio del Manifesto,in quanto a livello e propaganda.
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