Oggi, venerdì 20 febbraio '04, molti giornali dedicano spazio al seminario sull'antisemitismo organizzato dalla Commissione Europea e dal Congresso Ebraico Europeo svoltosi ieri a Bruxelles. Il Corriere della Sera e La Stampa riportano una dichiarazione di Romano Prodi che appare molto discutibile. Il presidente della Commissione ha attribuito al conflitto in Medio Oriente "le frustrazioni di nuove minoranze d'immigrazione in diversi Paesi dell'Europa" che rischiano di provocare inaccettabili atti di antisemitismo. Insomma, per il Professore, l'antisemitismo è provocato, detto fra le righe, dalla politica di Sharon; non invece dalla pura propaganda antisemita diffusa dai media arabi e dal pregiudizio che porta il Mein Kampf ed I Protocolli dei Savi Anziani di Sion ad essere tra i libri più venduti nel mondo arabo. Velatamente la colpa dell'antisemitismo ricade ancora una volta sugli ebrei. Non c'è da meravigliarsi se poi Israele considera l'Unione Europea non equilibrata.
Riportiamo l'articolo di Ivo Caizzi pubblicato sul Corriere di oggi, a pagina 13, dal titolo: "Reati di razzismo, Prodi e Castelli divisi sulla proposta".BRUXELLES — L'Europa conferma il suo impegno contro l'antisemitismo. Nell'incontro a Bruxelles organizzato dalla Commissione europea e dal Congresso ebraico europeo il presidente della Commissione, Romano Prodi, ha rilanciato l'importanza di combattere l'antisemitismo anche approvando la direttiva Ue contro il razzismo e la xenofobia e ha invitato di fatto il governo italiano a superare la sua opposizione a questo provvedimento, confermata però subito dal ministro della Giustizia, il leghista Roberto Castelli. E’ emersa anche l'importanza di risolvere il problema del Medio Oriente, che può trasformare il dissenso verso il governo israeliano di Ariel Sharon in un « serbatoio » dove l'appoggio al popolo palestinese può confondersi con degenerazioni razziste.
« Le comunità ebraiche in Europa vivono nella paura — ha affermato il premio Nobel Elie Wiesel — . Noi captiamo segnali di allarme ed è il caso di ascoltarci. Quasi ogni giorno si verifica in Europa un incidente antisemita, viene insultato un ebreo, profanato un cimitero ebraico, attaccata una sinagoga. Come è possibile che nel XXI secolo si facciano ancora sentire gli echi del XX secolo? » . Il presidente del Congresso ebraico europeo, Cobi Benatoff, ritiene che l'antisemitismo sia tornato. Ma Prodi ha rassicurato i leader delle comunità ebraiche: « L'Europa di oggi ha condannato senza riserve l'antisemitismo degli anni ’ 30 e ’ 40 e continua a condannare qualsiasi recente manifestazione di antisemitismo — ha dichiarato il presidente della Commissione — .
Questa attitudine è condivisa dalla stragrande maggioranza delle popolazioni europee e dei loro leader » . Prodi ritiene comunque importante rinforzare l’impegno e ha proposto vari interventi non solo socio- culturali. Ha chiesto ai Paesi la rapida approvazione della direttiva Ue che trasforma il razzismo e la xenofobia in reati perseguibili, proposta dalla Commissione nel 2001 e frenata dalle riserve tecniche di alcuni Paesi ( la Gran Bretagna per esempio contesta la punibilità anche delle affermazioni) e soprattutto dall’opposizione so stanziale dell'Italia. Castelli ha replicato sostenendo che l'antisemitismo « va contrastato innanzitutto sul piano culturale e non con direttive quadro, come quella sul razzismo e la xenofobia, che presenta il pericolo di coartare la libertà di opinione e che si potrebbe prestare a essere utilizzata per fini opposti a quelli per cui è stata ufficialmente presentata » . Ha fatto l'esempio dei processi a Oriana Fallaci per il suo libro « La rabbia e l'orgoglio » . Il Guardasigilli ha invitato Prodi a togliersi « le lenti dell'ideologia » e a porsi il problema della « sinistra filoislamica, che presenta evidenti venature antisemite » .
Il ministro degli Esteri tedesco, Joschka Fischer, ha ricordato che alla base dell'Europa c'è « il rispetto delle minoranze » e ha riaffermato il diritto democratico di poter criticare Israele e iniziative come la costruzione del muro di divisione con la Palestina. Prodi ha attribuito al conflitto in Medio Oriente « le frustrazioni di nuove minoranze d'immigrazione in diversi Paesi dell'Europa » , che rischiano di provocare inaccettabili atti di antisemitismo. E ha esortato a creare due Stati democratici « che vivano fianco a fianco in pace » . Il presidente della Comunità ebraica italiana, Amos Luzzatto, ha rilanciato la proposta dell’ex premier israeliano Shimon Peres di un’associazione tra Israele, Autorità palestinese e Giordania collegata all’Ue. Come nei giorni delle polemiche sul sondaggio « Eur o b a r o m e t r o » ( che accusava Israele di essere una minaccia per la pace mondiale), nel dibattito a Bruxelles è emersa l'importanza di non confondere le comunità ebraiche con il governo Sharon. Ma anche il rettore della Grande Moschea di Parigi, Jalil Boubaker, ha invitato a non attribuire all’Islam in generale l’atteggiamento antisemita delle frange estremiste.
Riportiamo dal Foglio un articolo che dà ampio spazio alle considerazioni di Cobi Benatoff, presidente del Consiglio Ebraico Europeo. Questo il titolo: "Dall'assise di Prodi sull'antisemitismo elogi per il Cav. e Chirac", pag. 3.Bruxelles. Romano Prodi organizza una conferenza sull’antisemitismo per ricucire
lo strappo tra l’Europa e la comunità ebraica, e un massimo esponente di quest’ultima elogia invece Silvio Berlusconi. "Riteniamo che le azioni del presidente francese Jacques Chirac e di Silvio Berlusconi nella lotta all’antisemitismo si possano ripetere". In Italia e in Francia, "ci sono dei comitati interministeriali che lavoreranno insieme alla comunità ebraica" per evitare che si verifichino fenomeni di antisemitismo. Intervenuto ieri con queste parole alla conferenza, il presidente del Congresso ebraico europeo, Cobi Benatoff, ha indirettamente assestato una stoccata al presidente dell’esecutivo europeo a tutto vantaggio del premier italiano. E mentre Prodi
interveniva sul Financial Times, ribadendo l’importanza di un’Europa che non
dimentichi il passato, accetti le diversità e magnon tolleri razzismo, xenofobia e antisemitismo, Benatoff mostrava apprezzamento per l’opera di Berlusconi. Il tutto alla presenza di una serie di personalità europee e israeliane, ebraiche, cristiane e musulmane, tra cui il ministro degli Esteri tedesco, Joschka Fischer, il ministro israeliano incaricato della Diaspora, Nathan Sharansky, Dalil Boubakeur, rettore della moschea di Parigi, e il presidente della comunità ebraica italiana, Amos Luzzatto. Il presidente della Commissione europea ha voluto un appuntamento in grande stile, in collaborazione con il Congresso ebraico mondiale, per allentare le tensioni in seno all’Europa, dopo le accuse d’Israele e delle organizzazioni ebraiche di tutto il mondo a Bruxelles di aver incoraggiato atti antisemiti con la propria posizione troppo critica nei confronti del governo Sharon. Ma ha ricevuto più di una replica. Il ministro Fischer ha detto che l’Ue può fare di più per Israele, migliorando le relazioni già esistenti con lo Stato ebraico, perché "riconoscere il diritto a esistere di questo Stato non è sufficiente". Con l’iniziativa, Prodi voleva anche respingere le accuse del Congresso mondiale ebraico e del Congresso europeo ebraico a Bruxelles di essere "colpevole" di antisemitismo "sia per azione sia per inazione". Nel febbraio scorso, poi, la decisione di non pubblicare un rapporto dell’Osservatorio europeo per i fenomeni razzisti e antisemiti, che sottolineava un legame tra il moltiplicarsi degli incidenti antisemiti e il crescendo del conflitto in Medio Oriente, aveva sollevato un gran dibattito e aveva indotto l’organismo a fare retromarcia e a rendere noto lo studio. Prodi intendeva anche recuperare dopo il sondaggio realizzato a novembre dall’Ufficio statistico dell’Unione che faceva apparire Israele come "il maggior pericolo per la pace nel mondo". E ha così accolto l’appello di Benatoff: "Il nostro è un grido di allarme all’Europa. L’antisemitismo, il pregiudizio sono tornati, ci
preoccupa l’indifferenza. Solo se sapremo formare una nuova generazione di cittadini europei potremo eradicare il problema nell’Unione. Quell’antisemitismo che è nato in Europa, in Europa può essere eradicato". Noi conosciamo "il coraggio di Prodi e della Commissione europea e contiamo su di
loro in questa battaglia", ha concluso, proponendo la creazione di un comitato di lavoro, l’organizzazione di una conferenza dei ministri europei dell’Interno e l’approvazione della dichiarazione irlandese contro l’antisemitismo, quell’ostilità nei confronti degli ebrei definita "malattia europea" dal premio Nobel Elie Wiesel, perché – ha detto Benatoff – "il mostro è qui con noi ancora
una volta".
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