I soldi sporchi di Arafat
ma al Parlamento europeo qualcuno indaga. Toh, non è Prodi, lui è troppo occupato
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Data: 12/02/2004
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Fondi Anp
Il gruppo radicale al Parlamneto europeo da tempo indaga sui finanziamenti ad Arafat e sulla loro gestione. Riportiamo ulteriori informazioni:Strasburgo, 11 febbraio 2003
FONDI EUROPEI / AUTORITÀ PALESTINESE
Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo radicale
Secondo indiscrezioni della stampa tedesca, francese ed israeliana, non smentite né confermate dall'OLAF (l'ufficio antifrode dell'Unione europea), quest'ultimo sarebbe giunto alla conclusione, nell'ambito dell'inchiesta avviata da vari mesi in merito, che gli ingenti fondi europei messi a disposizione di Arafat, oltre a sovvenzionare l'alto tenore di vita di sua moglie a Parigi, potrebbero essere finiti nella casse delle brigate Al-Aqsa organizzazione terroristica che fa capo ad Al-Fatah. Le informazioni raccolte in particolare da Die Welt, se confermate, non farebbero che dar ragione a chi, come i deputati radicali al Parlamento Europeo, da anni hanno sostenuto la necessità di fare piena luce sulla politica di sovvenzioni a fondo perduto e senza controllo effettivo all'Autorità Palestinese seguita dall'unione europea dopo l'inizio della seconda intifada.
Il rapporto finale dell'Olaf sarà presentato ufficialmente il 10 marzo prossimo al gruppo di lavoro sui fondi alla Palestina, costituito in seguito alle pressioni di molti parlamentari, mentre a fine mese una delegazione ad hoc del Parlamento Europeo si recherà in loco.
A questo proposito, l'eurodeputato radicale Gianfranco Dell'Alba ha dichiarato:
«Da anni noi radicali abbiamo pubblicamente denunciato l'opacità di certa cooperazione internazionale, utile più ad ingraziarsi la riconoscenza di governi dalla dubbia natura democratica, e da quegli aiuti favoriti, che non ad agire a sostegno diretto della popolazione nonché per la promozione di istituzioni democratiche.
In attesa di conoscere esito delle indagini dell'OLAF sulle presunte irregolarità da parte del governo di Arafat nella gestione dei fondi, queste indiscrezioni, se confermate, dimostrano che l'esistenza di più inchieste, che si aggiungono a quella del gruppo di lavoro del Parlamento Europeo, giustificano ampiamente le preoccupazioni che da tempo abbiamo espresso su questo caso specifico in particolare e, più in generale, su aiuti e sovvenzioni che rischiano di essere utilizzati per finalità opposte a quelle previste.»