Quando la notizia c'è
ma i media non se ne accorgono
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Data: 07/02/2004
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Attivista di Hamas muore in una esplosione
Ecco una notizia che quasi nessun media ha ripreso. Eppure motivi per un articolo di indagine ce n'erano, eccome. Persino la notizia che i servizi segreti palestinesi indagano. Segno che l'accusa a Israele era stata buttata lì come sempre, tanto per non perdere un'occasione. Eppure niente, tranne il trafiletto che riprendiamo dalla Stampa di oggi 7-2-04 pubblicato a pag.10 in modo quasi invisibile.
Ovviamente il capo delle Brigate Ezzelin al-Qassam viene definito "attivista".
Un'ultima osservazione: quando Israele elimina un terrorista non lo nega. E'una politica molto chiara del governo. Peccato che le vengano attribuite anche le morti per auto-esplosione. E due volte peccato che i nostri media non se ne accorgano. O facciano finta, il che è più probabile.
Ecco il trafiletto della Stampa:

Attivista di Hamas muore in una esplosione
Israele, accusata, replica: «Non siamo stati noi»
Uno dei capi della sezione militare di Hamas - Abdel Nasser Abu Shuka, 36 anni, capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam nel campo profughi di Bureij, nella Striscia di Gaza - è stato ucciso ieri notte da un'esplosione che ha distrutto la sua casa. Hamas ha accusato le autorità israeliane di avere ordinato la sua uccisione con un missile teleguidato con un raggio laser. Le autorità militari israeliane però negano: «A quell’ora le nostre forze non erano nella zona, nè in terra nè in cielo». I servizi di sicurezza palestinesi stanno indagando per capire se Abu Shuka è morto mentre stava fabbricando un ordigno o è rimasto vittima dell'esplosione di un pacco-bomba. «Possibili nuove sanzioni Usa contro la Siria
che ha ripreso la fornitura di armi a Hezbollah»
L'Amministrazione americana sta preparando un rapporto sulla sua politica verso la Siria, che potrebbe portare al varo di nuove sanzioni contro Damasco. Il Paese arabo - ha scritto ieri il «New York Times» - ha infatti ripreso la fornitura di armi alla milizia sciita libanese dell'Hezbollah, malgrado Washington abbia più volte chiarito che i rapporti bilaterali potranno migliorare solo se cesseranno gli aiuti ai gruppi estremisti. In particolare, affermano fonti americane e israeliane, la Siria si è servita in dicembre di un aereo di aiuti per i terremotati iraniani, caricandolo al ritorno di armi leggere ed esplosivi destinati all'Hezbollah e ad Hamas, due gruppi estremisti islamici ostili ad Israele.