Gaza: Israele attacca la Jihad islamica
Titoli a confronto
Testata:
Data: 29/01/2004
Pagina: 1
Autore: le redazioni
Titolo: Israele attacca la Jihad islamica
Ecco come alcuni quotidiani italiani hanno dato la notizia dell'operazione antiterrorismo compiuta ieri dall'esercito israeliano a Gaza:

AVVENIRE
Sangue a Gaza: incursione dell'esercito: uccisi otto palestinesi

LA STAMPA
Blitz israeliano a Gaza: 10 morti

IL RIFORMISTA
Gaza, raid israeliano: uccisi militanti e civili

LA REPUBBLICA
Battaglia nelle vie di Gaza, uccisi nove palestinesi

CORRIERE DELLA SERA
Israele attacca la Jihad, giorno di guerra a Gaza

IL MESSAGGERO
Raid israeliano a Gaza: almeno 9 morti

IL MATTINO
Israele attacca, massacro di palestinesi. Otto uccisi, tra le vittime anche un bimbo

L'UNITA'
Blitz israeliano a Gaza: otto morti. Uccisi 4 miliziani della Jihad. Gerusalemme temeva un attacco alla colonia di Netzarim

L'OSSERVATORE ROMANO
Tredici palestinesi uccisi da soldati israeliani durante un'incursione dell'esercito a Gaza

Come possiamo vedere, il numero delle vittime è discorde e soltanto Corriere e Riformista non si espongono in questa valutazione. Nella maggior parte dei titoli non viene evidenziato un dato molto importante, e cioè che la maggioranza delle vittime apparteneva alla Jihad islamica, un'organizzazione terroristica. Vengono chiamati semplicemente palestinesi o militanti: un modo errato e fuorviante di chiamare i terroristi palestinesi. Solo il Corriere della Sera ha un titolo appropriato.

Tra i pezzi usciti oggi, merita rilievo per correttezza e informazione, l'articolo di Davide Frattini pubblicato sul Corriere della Sera, che riportiamo.

GERUSALEMME — I capelli imbiancati tagliati corti, una camicia chiara a righe, lo sguardo ormai rilassato, Elhanan Tannenbaum è apparso ieri per la prima volta su Al- Manar,
la tv dell’Hezbollah libanese. Le immagini hanno mostrato il faccendiere israeliano, rapito nell’ottobre del 2000, che prepara la borsa: l’aereo del ritorno a casa è atterrato nella notte a Beirut. E il complesso meccanismo per lo scambio di prigionieri tra lo Stato ebraico e l’Hezbollah si è messo in moto. Un altro velivolo è pronto a partire da Tel Aviv per l’aeroporto militare di Colonia, dove si svolgeranno gran parte delle operazioni: a bordo un gruppo di oltre 30 prigionieri arabi, non palestinesi. Tra loro, Mustafa Dirani e lo sceicco Obeid, che hanno già lasciato le carceri israeliane.
In base all’accordo, Israele libererà oltre 430 detenuti e renderà i corpi di 59 combattenti libanesi, mentre l’Hezbollah restituirà Tannenbaum e i resti di tre soldati uccisi in Libano: ieri per la prima volta gli estremisti hanno ammesso pubblicamente che i tre militari sono morti.
Questa mattina nella base tedesca un team di medici guidato dal rabbino capo dell’esercito verificherà attraverso il Dna che le spoglie siano quelle di Adi Avitan, Benny Avraham e Omar Suwad. Solo dopo il loro via libera, lo scambio potrà continuare. Le salme e Tannenbaum partiranno per l’aeroporto di Tel Aviv, mentre gli oltre 30 prigionieri non palestinesi voleranno da Colonia verso Beirut. I 400 detenuti palestinesi saranno accompagnati a cinque check- point tra Israele, la Cisgiordania e Gaza.
SCONTRI — Sei ore di battaglia per le strade di Gaza City. Duecento militanti palestinesi hanno fronteggiato ieri tank e bulldozer israeliani che erano entrati all’alba nel quartiere di Zeitun per un’operazione antiterrorismo. Almeno otto palestinesi sono rimasti uccisi ( cinque appartenevano alla Jihad Islamica): secondo l’esercito tutti erano armati, i medici sostengono che tre erano passanti. L’incursione è cominciata ieri dopo l’allarme per un’azione contro l’insediamento di Netzarim. L’esercito ha israeliano ha spiegato che il raid voleva colpire una fazione responsabile di oltre 150 attacchi contro Netzarim.
DIPLOMAZIA — Gli scontri, i più sanguinosi a Gaza dopo gli otto morti nel campo profughi di Rafah alla fine di dicembre, sono scoppiati poche ore prima che John Wolf, inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, incontrasse il premier palestinese Abu Ala.
Wolf, che martedì ha incontrato il ministro degli Esteri israeliano Silvan Shalom, è tornato qui in missione dopo quattro mesi per provare a rilanciare il processo di pace tracciato dalla « road map » : da Abu Ala ha ottenuto che riprenda gli incontri per preparare un vertice con il primo ministro Ariel Sharon.
MESSAGGIO ALL’ITALIA - In un incontro con una delegazione dell’Ansa, il capo di Stato egiziano Hosni Mubarak ha chiesto al presidente dell’agenzia di stampa, l’ambasciatore Boris Biancheri, di portare un messaggio a Silvio Berlusconi perchè solleciti Ariel Sharon a riprendere i negoziati. Franco Frattini, ministro degli Esteri, ha assicurato che il premier contatterà Sharon.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione ai quotidiani sopraelencati. Andare su "media" per gli indirizzi e-mail dei giornali.