Arafat è un leader, Sharon uno sceriffo invasore
lo sostiene l'Enciclopedia De Agostini
Testata:
Data: 16/01/2004
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: la biografia di Ariel Sharon
Dalla encliclopedia Sapere della De Agostini abbiamo estrapolato due voci, Ariel Sharon e Yasser Arafat e le abbiamo messe a confronto.
Ecco la prima.

Ariel Sharon:

militare e uomo politico israeliano (1928). Già comandante delle Forze armate, entrava a far parte del Likud che, nel 1977, subentrava ai laburisti al governo. Nominato ministro dell'Agricoltura (1977), in qualità di responsabile degli insediamenti ebraici promuoveva l'espansione delle colonie nei territori occupati. Nel 1982 ordinava, come ministro della Difesa, l'invasione del Libano. Nel 1999 assumeva la leadership del Likud. Nel 2001 si presentava come candidato premier alle elezioni e vinceva con un programma imperniato su una pace graduale con i Palestinesi e sull'unità di Gerusalemme sotto la sovranità israeliana. Caduto il governo nel 2002, per l'uscita dei laburisti dalla coalizione, si ripresentava alla guida del Likud alle elezioni del gennaio 2003, vincendole, e un mese dopo formava il governo insieme al partito dei coloni, allo Shinui (formazione laica) e a un altro partito religioso.
Prima osservazione: tutto qui ? Passiamo alle critiche, di quanto è scritto e di quanto è tralasciato.

1) Sharon non è stato il promotore degli insediamenti e nemmeno il suo partito il Likud. Sono stati i laburisti che erano al governo dopo la guerra dei sei giorni. Tra parentesi i famosi territori non sarebbero mai stati amministrati da Israele se gli stati arabi avessero fatto la pace invece della guerra.
2)L'invasione del Libano è stata causata dalla presenza su quel territorio del terrorismo palestinese. L'OLP aveva dichiarato guerra a Israele e la base era a Beirut. Qualunque giudizio si voglia dare su quella guerra, anche lì Israele ha combattuto per difendersi e non per conquistare il Libano. Ometterlo e scrivere quattro parole come fa l'enciclopedia è ingannare i lettori.
3)Visto che si arriva fin al 2003 è semplicemente vergognoso che non si parli dei tre anni di stragi ad opera del terrorismo palestinese. Fino a prova contraria il premier è sempre Sharon.

Ma gli squilli di tromba non mancano, solo che arrivano non per Sharon, il cattivo, ma per...


Yasser Arafat:

uomo politico palestinese (Gerusalemme 1929). Profugo palestinese, fu uno dei fondatori in Kuwait del gruppo combattente Al-Fatah e ne divenne il leader. Nel 1969 venne eletto presidente dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e grazie anche alla mediazione di Nasser, pose fine alle lotte fra palestinesi e giordani; al vertice di Rabat (1974) fu riconosciuto dal mondo arabo come unico rappresentante dei palestinesi e cominciò a godere di credito internazionale. Nel 1978 condannò gli accordi di pace separati di Camp David fra Egitto e Israele, e ruppe con l'Egitto, a cui si riavvicinò solo nel 1983 in seguito all'invasione israeliana del Libano e alla sconfitta di Al-Fatah per opera dei palestinesi filosiriani. Pur attaccato dai gruppi più radicali, Arafat riuscì dall'esilio di Tunisi a mantenere la leadership dell'OLP, imponendo l'abbandono delle pratiche terroristiche e pronunciandosi a favore di una soluzione negoziale del problema palestinese. Siglato nel 1993 con Yihtzak Rabin lo storico accordo di pace israelo-palestinese (che gli è valso il Premio Nobel per la pace nel 1994), ha avviato l'autogoverno delle zone di Gaza e Gerico, venendo poi eletto presidente del Consiglio dell'Autonomia palestinese nel 1996 con l'87% dei suffragi. Nel 1997 il boicottaggio degli accordi da parte di Israele spinse Arafat a interrompere i negoziati; l'anno successivo il dialogo riprese e culminò in un nuovo accordo (23 ottobre 1998) col premier israeliano Netanyahu che legittimò il processo di pace iniziato nel 1993. Nel luglio 2000, tuttavia, i nuovi negoziati indetti a Camp David dal presidente statunitense Clinton sortirono esito negativo a causa delle divergenze emerse tra Arafat e il nuovo premier israeliano Barak sulla questione dello statuto da attribuire a Gerusalemme Est. La situazione precipitava negli ultimi mesi del 2000, quando le frange più estremiste della fazione palestinese davano vita a una nuova intifadah. La posizione di Arafat si faceva sempre più debole sia all'interno sia, soprattutto, nei confronti di Israele, il cui nuovo premier Sharon lo riteneva il principale responsabile degli attentati terroristici contro il popolo ebreo.Dal dicembre 2001 gli israeliani costringevano di fatto Arafat a un "soggiorno obbligato" nella città di Ramallah, in Giordania



Insomma, una carriera tutta spesa come solo un leader può fare. Se i nostri lettori si sono sorbiti il peana fin qui, non aggiungiamo nulla di nostro. Leggere le due biografie per capire da che parte pende l'Enciclopedia De Agostini.
Oltre all'editore, consigliamo ai nostri lettori di scrivere al loro quotidiano di riferimento, per segnalare la grossolanapropaganda della De Agostini.

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