Una tenera lettura domenicale
Il direttore è cambiato. Eccome se si sente.
Testata: Corriere della Sera
Data: 21/12/2003
Pagina: 15
Autore: Elisabetta Rosaspina
Titolo: Israele mette online le lettere a Dio
Una cronaca domenicale da Israele. Tutto l'opposto degli articoli di Manuela Dviri.Una lezione per quei giornali e quei giornalisti che si giustificano per gli articoli pregiudizialmente contro Israele dicendo:
1) se sono direttori: ma cosa vuoi, il servizio esteri è in mano a quelli lì, cosa vuoi che conti il direttore. in fondo conta più di me un caporedattore.
2) se giornalisti o capo servizi, esteri specialmente: cosa vuoi, se dipendesse da me certi articoli li cestinerei,ma sai il direttore, la vice direzione, non sono mica io che faccio i titoli, sono altri i responsabili per la scelta delle fotografie...
L'arrivo di Stefano Folli al Corriere dimostra, se mai ce n'era bisogno, che è vero il contrario.

Israele mette online le lettere a Dio


Messaggi di ogni tipo: « Signore, fammi smettere di mangiare frutta secca e noccioline »
« Come si sta lassù in cielo quando piove? »


DAL NOSTRO INVIATO
GERUSALEMME —
Non si butta una lettera indirizzata a Dio.
Equivarrebbe a dire che Lui non esiste, come Babbo Natale o la Befana. O, peggio ancora, a considerarLo un « destinatario sconosciuto » .
Non si può buttare, ma è anche oggettivamente complicato recapitare una busta con su scritto « per il Buon Dio » .
Sebbene sia altrettanto difficile criticare il mittente, che l'ha spedita con cognizione di causa in Terra Santa. Dopo lungo arrovellarsi e di fronte all'accumulo di corrispondenza divina inevasa, le Poste Israeliane hanno trovato una soluzione che, per restare in area, si potrebbe definire salomonica: le hanno pubblicate su Internet. Certe della comprensione di Nostro Signore per la necessaria violazione della Sua privacy; e consapevoli che, ovunque sia, anche Lui abbia una password per connettersi e navigare.
Doppio clic sull'icona « Posta di Dio » , nel sito ufficiale delle poste, e l'Onnipotente può consultare la sua mail- box, sempre piena.
Il contenuto non è molto diverso da quello dell' indirizzo elettronico di molti potenti terreni: richieste di aiuto economico, favori, intercessioni, proroghe per lo sfratto, consigli sentimentali e perfino sostegno nel resistere ai peccati di gola.
E' vero che, a poco più di mezz'ora di macchina da Gerusalemme, c'è il Monte delle Tentazioni, dove Gesù tenne testa al diavolo per 40 giorni, ma l'afflitta ragazza che si rivolge a Dio per darle la forza di resistere « per tutta la vita alle noccioline e alla frutta secca » probabilmente non prevedeva di far spanciare dal ridere i frequentatori dell'impietoso sito.
« Questi cibi mi fanno impazzire, sto ingrassando a vista d'occhio — si dispera la Bridget Jones israeliana — . Il cibo da tempo non mi riempie più, perché so che la mia vita deve essere riempita dall'amore » .
Firmato: « Io » , e non c'è dubbio che Lui sappia chi è la solitaria peanuts- dipendente.
Del resto, chi si rivolge ai massimi livelli dà spesso per scontato che il suo triste caso sia già noto nelle alte sfere: « Niente gira per il verso giusto — scrive una mano infantile o appena adolescenziale — , Tu sicuramente lo sai: mio fratello è un idiota e mi tratta malissimo. A nessuno importa, ma io non posso dormire, non posso pensare, non posso nemmeno piangere per tutto il dolore che c'è nel nostro mondo. So che non esiste un posto in cui tutto va bene: ma quando esisterà un luogo del genere? » . Un altro bimbo, di nome Moti, un' idea ce l'ha su quell'eden misterioso: « Caro Dio, c'è qualcosa che devo assolutamente sapere: come si sta lassù in cielo? So che lì si sta bene, ma come si vive? E che cosa succede quando piove? » , indaga con una punta di precoce umorismo yiddish.
Crescendo, i tormenti in forma epistolare si fanno più concreti: « Oh Dio, fammi arruolare in polizia. Fa' che io passi gli esami del corso per ufficiali. Per favore » . E ad agevolare il lavoro dell' aspirante investigatore, si può trovare nella corrispondenza celeste anche qualche spontanea confessione: « Mio Dio, voglio chiedere perdono per aver falsificato le date sulle ricette mediche, invece di tornare dal dottore e farmene dare di nuove. Ti chiedo scusa con tutto il cuore » .
Al Padre si svela quel che non si ha il coraggio di confidare ai genitori: « Dio mio caro, non so come io possa essere tanto peggiorata negli studi, aver preso voti tanto brutti e aver detto così tante bugie. Oggi sono arrivata all'apice. Avevo un compito di matematica, ma non ho neppure pensato di sedermi a studiare. Se qualcuno sapesse che mi sono divertita tutto il giorno, invece di prepararmi, non voglio immaginare che cosa accadrebbe » . Ma per fortuna il Signore non usa mai il tasto d'inoltro dei messaggi a mammee papà, fidanzati o professori di matematica.
Ciononostante l'organizzazione per i diritti dei cittadini ha protestato per l'indebita violazione del segreto epistolare, non tanto del destinatario quanto degli autori, spesso abbastanza avveduti da non firmarsi per esteso. E da non attendersi risposta. Senza per questo perdere la fede, né in Dio né nell'efficienza delle poste.








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